Malati oncologici e liste di attesa, il limbo dopo la guarigione
Pierfederico Pernarella . Dopo la guarigione anche i malati oncologici possono ripiombare nel limbo della liste di attesa. A porre il problema è un lettore, Mario Cerroni, che ha scritto al nostro giornale per lamentare la seguente situazione: «I malati oncologici, per la loro stessa condizione, devono seguire, anche dopo la guarigione, un protocollo di controllo consistente in una serie di indagini e di analisi, che il servizio sanitario dovrebbe dare con tempestività e gratuità, senza togliere nulla agli altri malati. Invece, quando vanno al Cup, servizio di prenotazione, si vedono costretti a lottare contro un sistema che nega loro la possibilità di avere la precedenza. Al contrario sono costretti ad attese secolari per essere sottoposti, ad esempio, ad una tac, ad ecografia addominale e così via. Tale stato di cose, costringe il più delle volte il malato oncologico a pagare il privato, con conseguenze negative, in diversi casi, sui precari bilanci di famiglia». In realtà la situazione è più complessa. Durante la terapia i malati oncologici vengono suddivisi in quattro gruppi – A, B, C, D. Le condizioni dei dei primi due gruppi sono prioritarie quindi l’accesso ad esami e terapie è immediato. Gli altri due non sono prioritari, ma c’è comunque una tempistica più o meno stringente terapeutica da rispettare. In caso di guarigione ai pazienti resta assegnato il codice 048 che dà diritto all’esenzione del ticket, mentre la tempistica delle successive indagini e analisi da prenotare attraverso il Cup viene stabilita dal medico curante in base a quattro livelli di priorità, indicata sempre da quattro lettere: U (urgente), entro 24 ore dalla richiesta, vi si accede normalmente tramite Pronto Soccorso; B (prioritarie), da eseguire entro 8 giorni dalla richiesta; D (non urgente), da eseguire entro 60 giorni per le visite e per gli accertamenti individuati in apposito elenco (eccezione: fino a 120 giorni per determinate branche); P (programmate), prestazioni che vengono prescritte e prenotate esclusivamente dallo specialista Tutto questo poi, ovviamente, si scontra con la realtà non facile delle liste di attesa che spesso e malvolentieri non dà risposte adeguate all’immediatezza di determinati esami. I tempi delle liste di attesa nella Asl della provincia di Frosinone hanno registrato qualche miglioramento rispetto al passato, anche grazie ad un progetto specifico di abbattimento delle attese. Le criticità comunque restano. Nell’ultimo mese, stando al sistema di rilevazione dei tempi di attesa della Regione consultabile all’indirizzo www.salutelazio.it/monitoraggio-tempi-di-attesa, le visite che registrano ritardi oltre gli standard regionale sono le seguenti: cardiologica, endocrinologica, oculistica, ortopedica, dermatologica, fisiatrica, colonoscopia ed elettromiografia. Il problema posto dal lettore non è dunque secondario e condivisibile è il suo auspicio: «Creare un percorso particolare, entro il quale il malato trovi brevità, efficienza e prontezza nell’eseguire analisi ed indagini, senza creare condizioni di stress e di insicurezza in chi già vive un male che è sempre lì pronto ad assalirti». Un progetto di presa in carico per i pazienti affetti da tumori ematologici è stato proposto dall’associazione AIL di Frosinone “Ireneo Ottaviani” e supportato dalla stessa Asl. Se n’è parlato nel corso di un convegno che si è svolto lo scorso fine settimana