Pag. 34
Vince il centrosinistra Salera nuovo sindaco Abbruzzese, altro ko
Il nuovo sindaco di Cassino è Enzo Salera (Pd) che, nel ballottaggio, ha battuto Mario Abbruzzese (FI) con un distacco di tremila voti. La gioia del candidato del centrosinistra, ex assessore alle Finanze, è esplosa poco dopo la mezzanotte, a dato ormai acquisito: «È un grande successo che dedico a mio padre che non c’è più e a mia madre che sta molto male. Con due liste e trequarti nessuno ci credeva. Cassino dev’essere un esempio regionale e nazionale per un partito che va rifondato. Per prima cosa, già domani (oggi), convocherò tutti i candidati a sindaco per affrontare la questione del dissesto finanziario». Poi il primo affondo da neo sindaco: «Ora dobbiamo distruggere il sistema Abbruzzese. Una cosa non gli posso perdonare: le parole di sciacallaggio dopo gli arresti di Cervaro avendo accomunato il mio nome alle persone coinvolte nell’inchiesta». Il vantaggio di Salera ha preso piede sin dalle prime schede scrutinate. Lento, ma costante. Alla vigilia in molti ipotizzavano un duello all’ultimo voto al turno di ballottaggio per la carica di sindaco. Così, però, non è stato. Al punto che Abbruzzese già alle 23.55, cioè a neanche un’ora dall’inizio dello spoglio, con il dato che sembrava ormai delineato a vantaggio di Salera (il margine era di mille schede), ha praticamente ammesso la sconfitta: «Il distacco lo ritengo ormai incolmabile, credo che la partita sia chiusa. Ringrazio comunque tutti coloro che hanno creduto in me e nel progetto mio e del centrodestra». Con il passare dei minuti il risultato ha sancito l’intuizione di Abbruzzese, che ha rilasciato le prime parole da capo dell’opposizione: «La nostra sarà un’opposizione costruttiva e non improntata sullo scontro». L’ufficializzazione del risultato c’è stata alle 00.27 con la telefonata del prefetto a Salera. Il Comune della città martire, dunque, dopo qualche anno, torna al centrosinistra. Ieri alle 12 aveva votato il 18,51 per cento, mentre alle 23 (alla chiusura dei seggi) il 55,01%, pari a 17.452 votanti su 31.530 iscritti. Al primo turno l’affluenza totale era stata del 69,60% pari a 22.185 elettori. I due in corsa sono giunti al ballottaggio per aver ottenuto più voti al primo turno rispetto agli altri tre candidati, Petrarcone, De Sanctis e Martini. Abbruzzese e Salera non hanno stretto apparentamenti ma solamente accordi fiduciari con gli altri concor renti. Con Abbruzzese sono passati il civico Mignanelli ed alcuni settori Dem con Petrarcone ed altri capilista candidati con l’ex sindaco. Salera, invece, ha stretto un accordo programmatico con Renato De Sanctis ed anche con diversi candidati Pd che non hanno seguito Petrarcone. Salera (Pd) è arrivato alla candidatura a sindaco del centrosinistra per aver vinto le primarie con altri due Dem. Abbruzzese (Forza Italia) si è candidato dopo la rinuncia di quattro aspiranti e dopo aver riunito il centrodestra prima diviso dalla Lega. Ma gli esponenti del Carroccio non avendo condiviso tale candidatura si sono schierati in una lista Polo Civico di Petrarcone. E al ballottaggio hanno sostenuto Salera non avendo condiviso la scelta di Petrarcone di appoggiare Abbruzzese dopo averlo criticato aspramente. E proprio i voti degli sconfitti e gli accordi delle ultime ore saranno determinanti per la vittoria di uno dei due candidati. Con la vittoria di Salera, questa sarà la nuova assise di 24 consiglieri.Maggioranza: Pd, Barbara Di Rollo, Gino Ranaldi, Fausto Salera, Tommaso Marrocco, Fabio Vizzacchero, Daniele Longo, Arianna Volante. Lista Salera sindaco: Edilio Terranova, Maria Concetta Tamburrini, Gabriella Vacca, Rosario Iemma, Paolo Iovine, Riccardo Consales. Demos: Luigi Maccaro, Alessandra Umbaldo. Minoranza: Mario Abbruzzese, Francesca Calvani, Franco Evangelista, Carmine Di Mambro, Giuseppe Golini Petrarcone, Massimiliano Mignanelli, Salvatore Fontana, Luca Fardelli, Renato De Sanctis. Il nuovo sindaco entrerà in carica domani mattina quando la commissione elettorale ufficializzerà i risultati. In Comune ci sarà lo scambio di consegne con il commissario, il prefetto Benedetto Basile in carica dal 21 febbraio scorso a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale. Domenico Tortolano
Pag. 35
Pagamenti, la maglia nera alla Asl
Il Governo vorrebbe introdurre i cosiddetti mini-bot per consentire alle pubbliche amministrazioni di saldare più celermente i propri debiti. La norma è discussa e non solo per i potenziali rischi legati alla tenuta dell’euro. I detrattori dei mini-bot oppongono anche una ragione più pratica: l’emergenza dei debiti verso i fornitori è rientrata rispetto ai dati estremamente critici di qualche anno fa. E in provincia di Frosinone quali sono i tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni? Per conoscere i dati basta consultare la nuova piattaforma, Siope+, consultabile sul sito web del Ministero di Economia e Finanze. Gli ultimi dati disponibili sono quelli relativi ai primi tre trimestri del 2018 per la Provincia e quelli del terzo trimestre 2018 per i Comuni. Il quadro generale che ne esce non è così rovinoso, ma si registrano criticità, soprattutto nei Comuni più grandi. Nel complesso, tenendo presente i dieci Municipi della Provincia più grandi, il tempo medio di pagamento è di 42 giorni, (la una media nazionale per Comuni sotto i 60mila abitanti è di 30-33 giorni), e un ritardo medio nel saldo dei debiti rispetto alla scadenza delle fatture di circa 13 giorni. LA ASL Niente a che a vedere con i tempi della Asl che, a livello territoriale, risulta essere il peggior pagatore. Il dato più aggiornato sull’azienda sanitaria di Frosinone, al contrario degli altri, può essere estrapolato dal bollettino dell’Assobiomedica e a marzo scorso un creditore della Asl ciociara impiegava 176 giorni per incassare il dovuto. Media superiore a quella regionale che è di 142 giorni per uno scoperto pari a circa 222 milioni. PROVINCIA Tempi decisamente più inferiori negli altri enti. Sono nella media nazionale quelli della Provincia di Frosinone che, nei primi tre trimestri dello scorso anno, è riuscita pagare il 68,6% del dovuto (la media nazionale è dell’81%) con tempi di pagamento di 37 giorni (la media nazionale per le Province è di 36) e un tempo medio di ritardo inferiore di tre giorni rispetto alla sca denza delle fatture. Da gennaio a settembre sono state liquidate fatture pari a circa 13 milioni di euro, ne restavano da pagare per 19milioni. I CENTRI PIÙ GRANDI Tra i dieci Comuni più grandi il peggior pagatore è quello di Cassino, dove è stato dichiarato il dissesto: il municipio della città martire, stando ai dati del terzo trimestre 2018, impiega in media 65 per pagare i fornitori, con un ritardo medio di 25 giorni ed è riuscita a saldare il 46% del dovuto. Dati leggermente migliori nel Comune capoluogo dove i creditori, in media, hanno atteso 53 giorni per vedere saldare le proprie fatture, 14 i giorni in media di ritardo, 61% il debito dovuto saldato. A Sora i tempi di pagamento sono di 53 giorni, con 27 di ritardo e il 66% debito pagato. Tra i primi dieci Comuni soffrono anche quelli più piccoli: M.S. Giovanni Campano (55 giorni per pagare le fatture e 25 quelli di ritardo); Fiuggi (44 e 28 giorni); Alatri (43 e 13 giorni). I PIÙ VIRTUOSI Me ce ne sono anche di virtuosi. Il più performante è quello diPontecorvo dove le fatture sono state saldate con una media di 19 giorni e con 11 giorni di anticipo rispetto alle scadenze. Poi c’è Ceccano: 28 giorni per pagare il dovuto, con in media di 8 giorni di anticipo. Tempi simili ad Anagni 29 giorni per il primo parametro, un giorno di anticipo per l’altro. Il tempo medi di pagamento del Comune di Veroli è stato invece di 37 giorni, con 4 giorni di ritardo rispetto alla scadenza dei debiti. Pierfederico Pernarella