C’è la giunta, Salera: è l’ora della svolta
Presentata ieri dal neo sindaco di Cassino Enzo Salera la giunta comunale che lo affiancherà nell’amministrazione della città. Una giunta formata non senza difficoltà, come ha ammesso lo stesso sindaco nella presentazione, perché «fare l’assessore in una città come Cassino è sempre una carica ambita». Le richieste sono arrivate sia dalle tre liste che lo hanno sostenuto nella difficile campagna elettorale sia dai simpatizzanti dello schieramento di centrosinistra. Tutti professionisti. «Sono orgoglioso ha detto – di presentare la nuova giunta, una squadra di grande qualità in termini professionali e politici. Ora si parte per cambiare davvero la città». Questi i sette assessori: Francesco Carlino, vicesindaco, lavori pubblici, patrimonio, protezione civile, informatizzazione; Danilo Grossi cultura, comunicazione, innovazione digitale; Emiliano Venturi ambiente, manutenzione e urbanistica; Luigi Maccaro politiche sociali e giovanili, periferie e integrazione; Chiara Delli Colli commercio e attività produttive; Maria Concetta Tamburrini istruzione, turismo e sport; Barbara Alifuoco affari generali, affari legali, polizia locale e personale. Il sindaco terrà per sé bilancio, tributi e politiche fiscali. Ha poi annunciato che il consigliere anziano (quello più votato, 757 preferenze) Barbara Di Rollo sarà il presidente del Consiglio comunale. Le altre deleghe saranno assegnate ai consiglieri comunali. Nel primo Consiglio verranno designati anche i capigruppo consiliari. Per l’ingresso in giunta di due consiglieri nominati assessori sono previsti i subentri con i primi non eletti. Nella lista Salera il consigliere Tamburrini sarà surrogato da Emiliano Evangelista, mentre nella lista Demos il consigliere Maccaro da Bruno Galasso. Salera ha poi ringraziato i consiglieri comunali Gino Ranaldi, Edilio Terranova e Riccardo Consales che avrebbe voluto nominare assessori sia per le loro competenze sia per il loro impegno politico ed elettorale. Ma ha preferito, d’intesa con loro, farli rimanere in aula per dare un contributo al dibattito consiliare. Ranaldi sarà il capogruppo del Pd, ma anche la voce della maggioranza consiliare e dell’Amministrazione all’esterno. Terranova sarà destinato al consorzio dei servizi sociali. Consales seguirà le tematiche ambientali. Il sindaco è passato subito ad affrontare le emergenze. Ossia l’avvio immediato della manutenzione e del decoro cittadino come riparazione delle buche, taglio dell’erba e del verde e caso cimitero. «La situazione è grave ha detto perché non ci sono più i loculi e dobbiamo far ripartire i lavori di ampliamento». C’è la questione delle strisce blu e dei 35 ausiliari del traffico da riassumere. Salera insieme al neo assessore Alifuoco incontrerà in settimana i sindacati per la procedura da seguire per far riassumere dalla nuova ditta che ha vinto l’appalto del servizio gli agenti.
Domenico Tortolano
Reddito di cittadinanza: un esercito per lavori di pubblica utilità
IL SOSTEGNO
Si avvicina la fase tre del reddito di cittadinanza e cresce l’attesa anche tra i ciociari coinvolti. Tutto dipenderà dalle linee guida contenute nel decreto attuativo che sarà licenziato dal ministero del Lavoro nei prossimi giorni. Tra i vari aspetti presto definiti ce ne sarà uno di rilievo, quello relativo alle prestazioni di pubblica utilità in favore dei Comuni. In provincia i beneficiari del sussidio che potranno essere a disposizione degli enti locali sono 6.725, esclusi i soggetti svantaggiati, i diversamente abili e chi già lavora, ma percepisce una retribuzione inferiore ai 780 euro. Questi ultimi, in sostanza, rappresentano meno della metà dei richiedenti totali (al 28 maggio sono state approvate dall’Inps di Frosinone 10.706 domande per il sostegno economico di Stato). Gli altri quattromila, infatti, pur percependo soltanto in parte, alcuni anche minima, la misura di sostentamento nella card, avendo già una collocazione e quindi una fonte di reddito non rientrano nella forza di cui potranno avvalersi le amministrazioni. Alla vigilia del provvedimento del dicastero, il presidente del comitato provinciale dell’Inps, Pietro Maceroni, parla di «vera e propria sfida» per i Municipi: «Già da oggi dovrebbero pianificare le modalità logistiche e organizzative per l’utilizzo ottimale delle risorse umane incidendo così efficacemente sulle condizioni di vivibilità» dei rispettivi territori. «Realizzare azioni di welfare, aiutare i più deboli, contrastare l’emarginazione, intervenire nelle periferie degradate e affermare la logica del noi su quella dell’io – aggiunge il presidente – per consentire una piena inclusione sociale».
Poi l’appello di Maceroni agli amministratori: «Tutti dovremmo essere impegnati per migliorare le condizioni di vita delle comunità locali e per ridare dignità e umanità che con la crisi economica si stanno dissolvendo. Abbiamo una grande occasione, non la sprechiamo».
I NUMERIÈ Frosinone, non poteva essere altrimenti, il centro della Ciociaria da dove sono partite più domane per usufruire del reddito di cittadinanza. In totale, secondo i dati diramati dal comitato Inps, tra quelle accolte 771 sono di abitanti su cui il Comune potrebbe contare per interventi utili alla società. Una percentuale del 3,88 dei nuclei familiari presenti. Come se fosse un piccolo paese. In ordine, nell’elenco della platea di riferimento, seguono Cassino (564 istanze), Sora (399), Ceccano (322), Alatri (285), Ferentino (270) e Anagni (240). In coda, invece, con numeri più bassi, ci sono Viticuso e Filettino (entrambi con 3), San Biagio e Belmonte con 5 ciascuno, Terelle con 6 e Casalattico con 8. Ogni cittadina, dunque, potrebbe impegnare un numero di persone in piccoli lavori sociali. Complessivamente è un esercito di lavoratori. Maceroni fa alcuni esempi: «Il Comune di Frosinone avrebbe a disposizione 771 persone da impiegare per un minimo di 8 ore a settimana, pari a 154 lavoratori giornalieri, per svolgere tutte le attività utili alla collettività; quello di Cassino, invece, 112 al dì, Sora 80».
Nella sua disamina si sofferma sull’iter: «I beneficiari del reddito di cittadinanza hanno l’obbligo di sottoscrivere il patto per il lavoro presso il Centro per l’impiego», per poter consentire loro un concreto inserimento nel mercato occupazionale, «e il patto dell’inclusione sociale con i Comuni. In entrambi i casi dovranno partecipare obbligatoriamente a progetti di pubblica utilità predisposti dai Comuni, con una prestazione che va da un minimo di 8 ore settimanali a un massimo di 16. In particolare la normativa fa riferimento ad attività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale e di decoro urbano».
Il presidente del comitato poi conclude: «Auspichiamo che gli enti locali predispongano fin d’ora l’acquisto dei beni strumentali per lo svolgimento delle attività e i programmi di formazione per trovarsi preparati dinanzi a questa utile opportunità».
Stefano De Angelis