Ecco il Nuovo Cinema Lazio Pioggia di milioni sul settore
Si è tenuta nei giorni scorsi, al Wegil di Roma, la premiazione dei vincitori del bando audiovisivo Lazio Cinema International della Regione. Sono 79 le opere finanziate in questi anni, che hanno vinto 65 premi tra festival nazionali e internazionali e ottenuto 57 nomination. Il bando 2018-2019, da 10 milioni di euro, a valere sui fondi Por-Fesr, ha registrato un’adesio – ne maggiore rispetto a quella degli scorsianni, con 28domande di partecipazione, di cui 16 ammesse al finanziamento. «Questo grazie a nuove forme di semplificazione nell’accesso e nel supporto alle aziende – spiega la Regione, facendo riferimento a tutor e regole snelle per le rendicontazioni – La prima finestra da 5 milioni si è chiusa a marzo, la dotazioneè stataestesa da5a 5,3milioni di euro (favorendo finanziamenti privati per 45 milioni di euro). Il bando sarà rifinanziato anche per il 2019/2020, con altri 10 milioni di euro». I quattro bandi che vanno dal 2015 al 2018 hanno visto la Regione Lazio stanziare complessivamente 37 milioni di euro e in questi giorni si è aperta la seconda finestra e i milioni salgono a 42. Finora l’ente ha cofinanziato 79 coproduzioni internazionali, attivando investimenti per quasi 180. Inoltre, è stato appena approvato anche il Piano annuale degli interventi per lo sviluppo del ci nema e dell’audiovisivo. «Grande attenzione a tutte le fasi e gli ambiti del settore audiovisivo – prosegue la nota della Regione – dalla produzione nazionale e internazionale, passando per la promozione, la distribuzione, il sostegno agli esercenti, la conservazione del patrimonio e la diffusione di una cultura dell’audiovisivo a partire dalle scuole. Il Lazio è ormai un punto di riferimento nazionale e internazionale per le produzioni italiane e in coproduzione con l’estero». Nel complesso, la Regione Lazio ha investito circa 102 milioni di euro a sostegno del settore del cinema e dell’audiovisivo tra il 2013 e il 2017 attraverso incentivi per l’innovazione e la competitività delle imprese di settore, per la diffusione della cultura dell’au – diovisivo e del cinema e per azioni tese a creare filiere e fare sistema. Il presidente Nicola Zingaretti ha spiegato: «Il Lazio è la seconda realtà europea dopo Berlino sulle produzione di cinema e audiovisivo»
E alla fine arriva il Pd Ma la sintesi è faticosa
Un documento molto lungo, articolato, con otto richieste. Basterebbe questo per rendersi conto delle difficoltà del Pd a trovare una sintesi sulla questione dell’emergenza rifiuti di Roma. Meglio, del trattamento dell’immondizia capitolina anche negli impianti della provincia di Frosinone. Da una parte l’imperativo categorico di non sconfessare l’ordinanza di Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio ma anche segretario nazionale del Partito Democratico. Dall’altra i malumori e le critiche di diversi amministratori locali, in primis il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio. Nel documento si chiede «al Pd del Lazio e nazionale di indire una manifestazione in Campidoglio per protestare davanti all’inadeguatezza amministrativa del sindaco di Roma Virginia Raggi». Una sintesi “contro” quindi. I Cinque Stelle. Perché, si è sottolineato, «la giunta Raggi non può scaricare le sue inadempienze ed emergenze sui territori della provincia». E quindi «deve rapidamen te approvare, risolvere e non più rinviare il problema dello smaltimento dei propri rifiuti». Molto partecipata la riunione straordinaria della direzione provinciale. I Dem si sono guardati in faccia. Lo si è capito immediatamente, quando il segretario provinciale Domenico Alfieri ha spiegato: «L’ordinanza di Zingaretti individua il 30 settembre come termine ultimo, ma il picco ci sarà nei prossimi 10-15 giorni. Comunque sappiamo tutti che il trattamento dei rifiuti da fuori provincia è fondamentale anche per i bilanci della Saf. Quindi, non bisogna cavalcare le strumentalizzazioni, non inseguiamo i like». Non a caso nel documento si ricorda «che i soci Saf, in sede assembleare di approvazione del piano industriale 2018-2022, hanno deliberato alla quasi unanimità i piani finanziari ed economici aziendali che prevedono la possibilità di lavorazione di rifiuti esterni in grado di garantire, da un lato l’efficienza dell’impianto e dall’altro la non maggiorazione della tariffa di accesso, ma anzi una parziale riduzione nel momento dell’entrata a regime di tutti gli investimenti ivi previsti». La regia di Buschini e il paziente l avo ro d i et ro le quinte di Migliorelli Marco Di Torrice, membro del cda della Saf ma anche esponente di spicco del Pd, ha tagliato corto: «Il nostro è un partito che deve risolvere i problemi. E c’è un’ordinanza di Zingaretti». Discorso ripreso, sviluppato e articolato da Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico (la componente maggioritaria del partito in provincia). Emblematico ed efficace il «ci tocca governare». Così motivato: «La partita del“no”nonla vinceil Pd. Inoltre non si tratta di una situazione drammatica, la Saf la fronteggia facilmente. E l’immondizia, così come entra, poi esce». Non a caso nel documento finale c’è scritto: «Accertato che dal mese di novembre ad oggi i flussi di rifiuti provenienti dagli Ato deficitari non utilizzano la discarica di bacino ma quella sita nel Comune di Colleferro, località Colle Fagiolara, accelerando il processo di saturazione e chiusura della stessa. Considerato quindi che la Saf si limiterebbe ad un mero trattamento dei rifiuti». Il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini ha fatto riferimento al fatto che anche alcuni rifiuti della provincia di Frosinone vengono trattati al trove. Sempre nel documento è spiegato: «La Regione Lazio, nell’ambito delle funzioni di regolazione del sistema dei rifiuti è intervenuta attraverso procedure di soccorso agli impianti deficitari, come successo con l’incendio avvenuto nel corso del 2017 presso l’impianto di Viterbo o quando lo stesso impianto Saf di Colfelice ha avuto problemi di funzionamento. Rilevato che, tutt’ora, la frazione umida prodotta nella provincia di Frosinone (circa 40.000 tonnellate annue) è trattata e recuperata, a causa di deficit impiantistici, presso impianti ubicati nella regione Veneto». Antonio Pompeo, presidente della Provincia e sindaco di Ferentino, ha insistito sul fatto che «è fondamentale il confronto con gli amministratori locali». Con il documento si chiede «a Saf e alla Regione Lazio di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per la tutela e la salvaguardia dei territori interessati dal trasbordo dalla Capitale ai Comuni nei quali insistono gli impianti di smaltimento». Non ha invece nascosto i malumori il sindaco di Patrica Lucio Fiordalisio, «per il quale alla disponibilità degli amministratori locali del partito a risolvere sempre i problemi di Roma non corrisponde altrettanta disponibilità quando siamo noi a chiedere soluzioni o sostegno». Dietro le quinte della riunione della direzione il lavoro diplomatico di Lucio Migliorelli, presidente della Saf. Perché adesso i riflettori sono tutti puntati sulla seduta dell’assemblea dei soci della Saf: il 18 luglio alle ore 15 in seconda convocazione. All’ordine del giorno però non c’è l’emergenza rifiuti di Roma. Ci sono punti come l’approvazione del consuntivo 2018 e una modifica statutaria per l’aumento di capitale. La prova del nove, in realtà, sarà quella
Intanto Pompeo guarda al futuro In area renziana
“Ripartiamo daqui. Ilfuturo si costruisce nei territori”. Questo il tema della manifestazione politica organizzata dal presidente della Provincia Antonio Pompeo (nella foto) a Cassino per martedì 16 luglio alle ore 18. Presso la sala Restagno del Comune di Cassino. Ci sarà il sindaco della Città Martire Enzo Salera. Ma anche Claudio Moscardelli (componente della direzione nazionale del Pd), il senatore Andrea Marcucci (capogruppo del partito a Palazzo Madama), l’onorevole Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentareper lasicurezza della Repubblica. Non è un mistero che Guerini e Marcucci fanno riferimento all’area renziana del partito. Antonio Pompeo ha sostenuto Zingaretti alle primarie, ma è evidente che ha nel suo dna politico un’estrazio – ne diversa. Intanto spiega: «Vogliamo ripartire dai territori e dai loro amministratori, dove la politica è necessaria per programmare il futuro dei cittadini. Le recenti elezioni comunali in provincia di Frosinone hanno dimostrato che la buona politica inizia proprio da una gestione ragionata, credibile e consapevole deicomuni, grandio piccoli che siano: da Aquino a Veroli, da Cassino a Paliano, da Isola del Liri a Ceprano, da San Donato Valcomino a Coreno Ausonio e moltialtri. IlPartitoDemocratico e il centrosinistra possono tornare ad essere il punto di riferimento di questo territorio se realmente mettono al centro dell’azione politica l’interesse per i territori, per coloro che li amministrano e per quelli che li vivono. Proprio la città di Cassino ne è segnale incontrovertibile con la vittoria di Enzo Salera in un Comune storicamente di centrodestra.Il Pddevecambiare marcia»