Una corsa a ostacoli E Roma è lontanissima
Lavori sulla linea Roma-Cassino fino al primo settembre. E tratta ferroviaria Colleferro-Ciampino chiusa. Le prove generali ci sono state nell’ultimo fine settimana. Ma ieri l’affluenza, seppur non rispecchiando i numeri di utenza delle altre stagioni, è stata importante. Molte le persone che, infatti, superato il periodo divacanza o ancora in attesa di godersi il riposo, hanno viaggiato in treno per raggiungere Roma per motivi lavorativi. Ma non soltanto. Alla luce degli interventi, finalizzati alla realizzazione dell’ag – giornamento prestazionale della linea per consentire il transito dei nuovi treni merci, il rinnovamento dei binari e il potenziamento degli apparati tecnologici, ai passeggeri è stato fornito il servizio di autobus sostitutivi. Ma i tempi di percorrenza si allungano e con loro le preoccupazioni dei pendolari costretti ad effettuare i trasferimenti (treno-navetta-treno). Tra i problemi riscontrati dai pendolari anche quello riguardante l’indi – viduazione dei bus sostitutivi da prendere. Tra quelli che effettuano le fermate oppure che raggiungono la destinazione direttamente. Viaggio, per i pendolari, con lo sguardo rivolto all’orologio perché per molti c’è un cartellino da timbrare. E, come se non bastasse, in concomitanza con i lavori sulla tratta ferroviaria sono in svolgimento quelli di rinnovo dell’infra – struttura per la Metro A della capitale: fino al 13 agosto interruzione nella tratta Termini-Anagnina e saranno attive le linee di bus navetta; dal 14 al 19 agosto interruzione San Giovanni-Ottaviano; dal 20 al 25 agosto Termini-Battistini. L’andat a Alla stazione di Frosinone, per il treno delle 6.25, i pendolari arrivano alla spicciolata. Si guardano un po’intorno, prima di controllare, un’altra volta, l’orologio. Il treno arriva in orario. Ci sono molte persone, ma all’interno del treno c’è posto per sedersi. Scambiamo due chiacchiere con Maria, pendolare da diversi anni. «Non ho potuto fare a meno di prendere il treno – spiega subito – Avessi potuto avrei fatto una scelta diversa.C’è chi,infatti, siè organizzato per evitare il disagio di un tempo di percorrenza maggiore e altre possibili problematiche». Come? «Chi ha potuto ha preso in affitto, per questo mese, una casa a Roma. Altri, invece, hanno optato per l’automobile». Ha il polso della situazione. E prosegue: «Non capisco la concomitante chiusura della Metro A. Disagi su disagi. Ma alle criticità, noi pendolari, da un certo punto di vista, siamo abituati. Spero soltanto che i lavori terminino il primo settembre e non vadano oltre».
Asl, c’è la nomina per Lorusso
Stefano Lorusso nominato ufficialmente direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Frosinone. L’i n s e d i amento ufficiale è previsto per il prossimo 1° settembre. Il decreto del presidente della Regione Lazio reca la data del 2 agosto scorso. Quarantaquattro anni da compiere (è nato a Potenza il 30 dicembre 1975), Stefano Lorusso arriva dalla Sardegna, dove ha ricoperto il ruolo di direttore amministrativo dell’Azienda per la tutela della salute di quella Regione. L’incarico avrà durata triennale, rinnovabile. Si chiude in questo modo una procedura molto lunga e complessa. Un’apposita commissione di esperti, nominata dalla Regione Lazio, ha proceduto alla valutazione dei titoli dei 52 professionisti che avevano presentato domanda per il ruolo di direttore generale della Asl di Frosinone. Dopo la prima fase di valutazione, in corsa ne erano rimasti 16, 10 uomini e 6 donne. Stefano Lorusso è laureato in economia e commercio, ha proseguito gli studi ottenendo la qualifica di dottore di ricerca in economia e management delle aziende e delle organizzazioni sanitarie. Nel 2012 ha conseguito il master in finanza pubblica, poi ha frequentato il corso di formazione per i direttori generali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere. Lorusso ha ricoperto altresì il ruolo di dirigente dell’ufficio finanze del Sistema sanitario regionale in Basilicata. Quindi l’incarico di direttore amministrativo dell’Azienda per la tutela della salute della Regione Sardegna. Come previsto dal decreto legislativo 171/2016, la verifica del raggiungimento degli obiettivi assegnati al direttore generale all’atto della stipula del contratto dovrà essere effettuata dalla Regione trascorsi i 24 mesi dalla nomina. Il decreto del presidente Nicola Zingaretti fa altresì riferimento al parere, obbligatorio ma non vincolante, della commissione regionale sanità. Parere non favorevole.
Fca-Renault, c’è ancora speranza Le novità Ridefinizione dei rapporti con Nissan: secondo gli esperti sarebbe la “c h i av e” per riaprire la porta della fusione Manley: la logica industriale che prevaleva prima, sussiste ancora. Fermento in casa Alfa sul rinnovo della gamma
La porta non si sarebbe mai chiusa del tutto. Fca e Renault potrebbero tornare a coronare l’idea di una fusione da 33 miliardi di euro. Direttamente e indirettamente sarà un sorpresa destinata a svelarsi dopo l’estate, quando le indiscrezioni potrebbero cedere il passo alla concretezza. In qualsiasi direzione. Quello che si profila all’orizzonte? Una possibile ripresa delle trattative per costruire un “impero” commerciale in un mercato dove le partnership – come aveva intuito Sergio Marchionne – sono la carta vincente per il settore automobilistico. A rimettere in pista quanto meno l’idea della fusione è stato un rapporto del Wall Street Journal, le cui fonti sostengono siano ancora in corso alcuni colloqui per rilanciare l’operazione. Il motivo? I protagonisti, al momento, sono Renault e Nissan che starebbero lavorando per ridurre la partecipazione dei francesi nella casa giapponese. È questa mossa sullo scacchiere che potrebbe portare alla riapertura dei negoziati con Fca (…)