Consorzio grande sì, unico no
Più che un unico consorzio industriale, un grande consorzio industriale. È quanto si legge da un esame più approfondito della sentenza con la quale il Tar di Roma ha respinto tutti i ricorsi contro il consorzio unico deliberato dalla Regione Lazio e la conseguente nomina del commissario unico nella persona di Francesco De Angelis, presidente del consorzio Asi di Frosinone. «Il Tar del Lazio – afferma il sindacodi Frosinone,NicolaOttaviani – ha ribadito un principio che sembrava essere stato dimenticato. Dopo lo scioglimento dei Consorzi industriali, infatti, i singoli soci, compresi i Comuni, avranno la massima libertà e autonomia in merito all’adesione al nuovo consorzio regionale che, a questo punto, diventa solo una delle possibili strade». Il Comune di Frosinone, che è tra gli enti che avevano proposto ricorso (insieme al consorzio del Sud Pontino, alcuni comuni del Basso Lazio, l’Aasoper Federlazio) si appella a un passo della sentenza. Ovvero in quello in cui i giudici scrivono: «Va escluso, inoltre, che dall’assunzione di tutte le attività e le funzioni dei preesistenti consorzi in capo a quello istituito dall’art. 40 della legge regionale discenda pregiudizio dell’autono – mia e alla libertà di associazione dei soggetti privati che entrano a far parte del consorzio unico, in quanto permane la libertà degli stessi, per il futuro, di organizzarsi diversamente, fuoriuscendo dal consorzio». Questo perché la norma si limita «a prevedere la composizione del consorzio unico, indicando i soggetti che possono farne parte». I giudici aggiungono Più che un unico consorzio industriale, un grande consorzio industriale. È quanto si legge da un esame più approfondito della sentenza con la quale il Tar di Roma ha respinto tutti i ricorsi contro il consorzio unico deliberato dalla Regione Lazio e la conseguente nomina del commissario unico nella persona di Francesco De Angelis, presidente del consorzio Asi di Frosinone. «Il Tar del Lazio – afferma il sindacodi Frosinone,NicolaOttaviani – ha ribadito un principio che sembrava essere stato dimenticato. Dopo lo scioglimento dei Consorzi industriali, infatti, i singoli soci, compresi i Comuni, avranno la massima libertà e autonomia in merito all’adesione al nuovo consorzio regionale che, a questo punto, diventa solo una delle possibili strade». Il Comune di Frosinone, che è tra gli enti che avevano proposto ricorso (insieme al consorzio del Sud Pontino, alcuni comuni del Basso Lazio, l’Aasoper Federlazio) si appella a un passo della sentenza. Ovvero in quello in cui i giudici scrivono: «Va escluso, inoltre, che dall’assunzione di tutte le attività e le funzioni dei preesistenti consorzi in capo a quello istituito dall’art. 40 della legge regionale discenda pregiudizio dell’autono – mia e alla libertà di associazione dei soggetti privati che entrano a far parte del consorzio unico, in quanto permane la libertà degli stessi, per il futuro, di organizzarsi diversamente, fuoriuscendo dal consorzio». Questo perché la norma si limita «a prevedere la composizione del consorzio unico, indicando i soggetti che possono farne parte». I giudici aggiungono