Pag. 34
Il sindaco: «Basta, Ferentino non è la città della camorra»
Usa la metafora della nave che rischia di schiantarsi contro gli scogli. E se il pensiero va al comandante Schettino, il sindaco di Ferentino subito precisa: «Il vero timoniere si vede nei momenti difficili. E la nostra città non finirà, di certo, sugli scogli».
Il sindaco Antonio Pompeo è un fiume in piena. E’ amareggiato, perchè dopo 20 anni di amministrazione, vede infangato – a causa dell’inchiesta sul Project del Cimitero – il nome di una città millenaria e ricca di storia.
E aggiunge: «Nei momenti di difficoltà il sindaco deve assumersi la massima responsabilità e agire, per traghettare una città dalle innegabili qualità e abituata ad avere un’amministrazione efficiente, affinchè possa superare situazioni difficili».
«Come tutta la città – prosegue – anche l’amministrazione comunale vuole che venga fatta chiarezza. Per questo ci affidiamo alla magistratura. Faccia il suo corso, non è una semplice frase di circostanza, ma è la richiesta che la verità emerga in maniera trasparente. Sono io a volerlo per primo, così da fugare ogni minimo sospetto».
Subito dopo l’arresto dell’ex consigliere Pio Riggi e (l’altro giorno) dell’ex assessore Luca Bacchi in molti hanno criticato il suo silenzio…
«Il mio silenzio era dettato da una profonda riflessione. Di certo non fuggivo. E soprattutto ribadisco che Ferentino non è la città della camorra, se poi c’è qualcuno che si è discostato da quello che è un valore che ho sempre voluto mettere al centro del mio impegno politico, ossia l’onestà, sarà la magistratura ad accertarlo. Per tali motivi chiedo rispetto per Ferentino e per la mia persona».
E’ tranquillo sull’iter del project?
«Sì, siamo più che sereni: da parte degli uffici (in primis dal segretario generale) ci sono giunte tutte le rassicurazioni, anche a seguito di una indagine interna che ho personalmente richiesto. Ecco perché abbiamo voluto che andasse avanti il progetto nell’ultimo Consiglio. Perché non abbiamo nulla da nascondere. Tra l’altro abbiamo provveduto a trasmettere tutta la documentazione, a titolo cautelativo, all’Anac».
Ma nei mesi passati non ha mai avuto sospetti?
«Se solo avessi avuto un minimo sospetto, non avrei esitato un secondo a denunciarlo. Per questo sono deluso sia dal punto umano che politico. E naturalmente, quando sarà il momento, il Comune si costituirà parte civile nel processo».
E per il futuro?
«Ho deciso di dare un segnale politico importante, quello di rivedere gli assetti della giunta e tenere per me le deleghe più sensibili, ossia lavori pubblici e urbanistica. Voglio essere il garante, per la città e per i cittadini che mi hanno confermato sindaco con oltre il 65% dei consensi, della trasparenza e del rispetto della legalità».
Ed ecco allora che Antonio Pompeo ha comunicato il nuovo assetto della giunta: al posto di Andrea Martinez (che si è dimesso) entra Franco Martini che avrà le deleghe al bilancio, sanità, patrimonio e tributi; Massimo Gargani si occuperà di personale, affari generali, traffico e viabilità. Mentre è stato confermato Luigi Vittori come vice sindaco.
Aldo Simoni
Pag. 34