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Regione – Al via “Itinerario Giovani” Il bando da sei milioni di euro
Trasformare spazi inutilizzati in luoghi per i giovani. È questo l’obiettivo del nuovo bando regionale “Itinerario giovani” pubblicato ieri sulbollettino ufficiale della Regione Lazio. Si tratta di una nuova iniziativa delle Politiche Giovanili della Regione Lazio, con cui l’ente sostiene l’apertura e il potenziamento di spazi pubblici da riqualificare destinandoli alle ragazze e ai ragazzi under 35. Il tutto per un investimento economico complessivo di 6 milioni di euro. Il progetto è realizzato con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con LazioInnova, in veste di soggetto attuatore del bando “Itinerario giovani”. Il programma si pone l’obiettivo di dare vita a venti nuovi centri dedicati ai giovani del territorio: dieci ostelli e dieci spazi dedicati alle attività, tutti suddivisi tra le province del Lazio. Le attività turistico-ricettive degli ostelli e quelle di animazione culturale degli spazi saranno gestite da organizzazioni under 35 che dovranno riattivare i luoghi, attrarre flussi giovanili esterni e coinvolgere le comunità giovanili locali. «Itinerario Giovani è un progetto in cui crediamo molto – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – perché è un’operazione che coniuga due obiettivi fondamentali della nostra amministrazione: la valorizzazione del patrimonio presente sul territorio regionale e il coinvolgimento dei giovani. Solo partendo dalle nuove generazioni, ascoltando e mettendo in pratica i loro progetti, possiamo produrre un cambiamento reale e rivitalizzare luoghi dismessi con attività che sono in grado di parlare la lingua del futuro». Entro il 1 luglio 2019 – spiega la Regione in una nota – i Comuni e gli enti pubblici potranno candidare gli spazi che intendono valorizzare, presentando un progetto di ristrutturazione e un progetto di animazione culturale e turistica che abbia una durata minima di 2 anni. La Regione finanzierà i migliori progetti, che dovranno essere realizzati dai giovani per i giovani under 35, fino a un massimo di 288mila euro. Inoltre, con un investimento di 500mila euro, la Regione Lazio realizzerà, all’interno dell’Ostello del Castello di Santa Severa e del Palazzo Doria Pamphilj di San Martino del Cimino, un palinsesto di attività dedicate ai giovani.
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Frosinone – Moschea in centro Nodo urbanistico e fattore residenti
CORRADO TRENTO
Il consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi sulla variante urbanistica. Comunque non adesso e neppure in tempi brevi visto che la pratica deve essere istruita. Ma il dibattito politico sulla realizzazione della moschea in viale America Latina è già avviato. E le posizioni che intanto stanno assumendo i partiti iniziano ad essere molte chiare. Non senza qualche sorpresa per la verità. Dal Pd alla Lega e a FdI Sia l’ex candidato a sindaco Fabrizio Cristofari che il capogruppo comunale Angelo Pizzutelli (Pd) hanno detto nella sostanza che va bene la costruzione della moschea, ma bisogna valutare l’opzione di realizzarla in una zona fruibile e gestibile sul piano urbanistico. La traduzione dal politichese è che ci sono dubbi forti per quanto riguarda l’ubicazione in viale America Latina. Come conferma Andrea Palladino, segretario del circolo cittadino dei Democrat. Rileva: «Quello che il consiglio comunale sarà chiamato a valutare è la variante urbanistica. E il ragionamento sarebbe lo stesso se si dovesse realizzare una chiesa oppure una sinagoga. Stiamo parlando di una zona già fortemente condizionata e in ogni caso a vocazione residenziale. È evidente che analizzeremo gli standard urbanistici, l’idoneità paesaggistica, i parcheggi (che non ci sono). Teniamo presente che un luogo di culto richiama molte persone e che quindi la valutazione urbanistica è fondamentale. Allo stesso modo i cittadini della zona vanno ascoltati. Ribadisco il concetto che ho già avuto modo di esprimere: mentre con il sindaco Michele Marini si erano avviati i contatti con la comunità islamica per la ricerca di un luogo di culto adeguato alle esigenze e che tenesse conto delle situazioni nei vari quartieri, oggi ci troviamo in una situazione dove nulla è stato pianificato e le scelte sono state già prese senza alcuna concertazione». Ricordiamo la posizione della Lega, esternata dal coordinatore cittadino Domenico Fagiolo: «La Lega punta i piedi sul cambio di destinazione d’uso e invita il consiglio comunale di Frosinone, ed ancora prima il sindaco Ottaviani, ormai a tutti gli effetti nel partito di Matteo Salvini, a votare contro la pratica». E ancora: «Invitiamo altresì la comunità islamica e soprattutto i tecnici che hanno redatto il progetto ad individuare un sito idoneo indicato “a servizi” dal Prg, ad acquistarlo e a ripresentare il progetto». Anche Fratelli d’Italia si è detta contraria alla costruzione della moschea a viale America Latina. Con il portavoce cittadino Giuseppe Vittigli che ha rilevato: «Il terreno non è destinato alla costruzione di strutture diverse da quelle ad uso residenziale, che la stessa si trova sul ciglio di una tra le straLont ani anni luce, d’accordo sulle carte lAgli antipodi sul piano politico, Nicola Ottaviani e St efa n o Pizzutelli sono d’accordo che per quanto riguarda la mos chea conterà l’esito dell’i st r u tt o r i a urbanistic a. U n’immagine del progetto della Moschea a viale America Latina de più importanti della città, che il terreno è a meno di 10 metri da una scuola (asilo ed elementare), che non vi sono parcheggi utili a comprendere le numerose macchine previste nei giorni di preghiera e che la zona dove dovrebbe sorgere la moschea non offre alcun servizio utile a soddisfare le esigenze dei fedeli». Pizzutelli controcorrente Stefano Pizzutelli, consigliere di Frosinone in Comune, ha una posizione differente. Spiega: «Sinceramente ritengo la polemica che si è sviluppata inutile e sopravvalutata. Sulla libertà di culto non è neppure il caso di intervenire: in ogni contesto civile è assodata. Sul piano urbanistico bisognerà vedere come stanno le carte: se è tutto a posto, come si fa a non votare sì alla variante? Per il resto non bisogna nascondersi dietro un dito: ovunque si prevedesse ci sarebbe qualcuno che si lamenterebbe. Il faro è la programmazione urbanistica: punto. Credo invece che ci si ostini ad alimentare un dibattito sulla moschea per evitare di dover spiegare perché Frosinone continua a perdere residenti e ad indietreggiare». Petizioni e firme Tutte le forze politiche che sono intervenute hanno fatto riferimento alla necessità di tenere in considerazione il parere dei residenti della zona. Un elemento importante. Come dimostrano i più di mille iscritti ad un gruppo facebook che dice no alla moschea in via America Latina e le oltre 2.000 firme raccolte in calce alla petizione. Gli argomenti citati sono quelli relativi alla mancanza di parcheggi, alla presenza di una scuola e al fatto che si sta parlando di una zona residenziale. L’iter amministrativo Il sindaco Nicola Ottaviani lo ha messo nero su bianco: «Il cambio di destinazione d’uso su un’area privata, da utilizzare come edificio di culto, è, e rimane, una questione di natura strettamente amministrativa. Quando i privati e gli uffici comunali avranno terminato i progetti e l’istruttoria urbanistica, allora avrà un senso confrontarsi serenamente sull’argomento». In consiglio comunale arriverà la variante urbanistica, ma è chiaro che il dibattito sociale e politico ci sarà. Il punto però è anche un altro, che Ottaviani fa intuire nella sua presa di posizione. E cioè: se alla fine dell’istruttoria urbanistica le carte saranno a posto, come si potrà dire no alla variante urbanistica? L’aspetto politico Inevitabilmente però c’è anche il dibattito politico ed è inutile negarlo. Pur nella diversità delle argomentazioni, la Lega, il Partito Democratico e Fratelli d’Italia dicono no alla localizzazione della moschea a via America Latina. E se le posizioni non cambieranno, allora in consiglio comunale sarà complicato che ci siano i numeri per il via libera alla variante urbanistica. Con il sindaco Nicola Ottaviani che potrebbe trovarsi senza la sua maggioranza. Considerando inoltre che fa parte della Lega. E neppure sarà facile per il sindaco trovare una sponda nelle opposizioni, vista soprattutto la posizione del Partito Democratico. Ma il tema non è all’ordine del giorno. Con ogni probabilità se ne potrebbe parlare in autunno. Ciò non toglie che il dibattito sia già incandescente. E che in ogni caso sarebbe opportuno affrontare la tematica in maniera globale. Tenendo conto di tutti gli aspetti.
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Gay pride, ecco perché Frosinone
ALESSIO BROCCO
Sono principalmente tre i motivi che hanno spinto il comitato organizzatore del Lazio Pride a scegliere Frosinone per la manifestazione che rivendica i diritti della comunità lgbt+ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) in programma sabato 22 giugno. Dalla volontà di «raggiungere nuove realtà» alla «decisiva pressione del territorio, soprattutto attraverso i social network». E, ancora, la necessità di rivendicare l’orgoglio di una comunità in una provincia dalla quale «sono state molte le richieste di supporto arrivate alla gay help line 800/713713». Ad esplicare i motivi della scelta Frosinone, dopo una rosa iniziale di sei città (Latina, Ostia, Albano Laziale, Guidonia e Viterbo), sono stati Francesco Marrazzo, portavoce Gay Center, e Francesco Angeli, presidente dell’Arcigay Roma. Entrambi fanno parte del comitato organizzatore Lazio Pride. «Ci aspettiamo una grande partecipazione – ha affermato Angeli – Dopo Latina e Ostia era importante optare per un altro centro e Frosinone è stata un’ottima scelta. Determinante è stata proprio la pressione del territorio. Adesso lavoriamo per l’aspetto organizzativo». Il comitato Lazio Pride si sta occupando degli aspetti burocratici in vista del 22 giugno. «Da quello strettamente inerente l’evento a quello che riguarda gli aspetti della sicurezza – ha spiegato Fabrizio Marrazzo – Inoltre, abbiamo inoltrato una richiesta di incontro al sindaco per definire la situazione e, a breve, inoltreremo la richiesta di patrocinio al Comune. Un incontro? Ancora non c’è una data». Relativamente al percorso del Pride il portavoce Gay Center spiega che l’intenzione è quella di coinvolgere la cittadinanza nelle «principali zone del capoluogo». Possibile, allora, il passaggio, tra le altre strade, in via Aldo Moro. Numericamente, entrambi gli esponenti del Lazio Pride, si aspettano un’ampia partecipazione. Nell’ultima edizione, Ostia, sono stati circa 20.000 i partecipanti. Migliaia anche per i Pride precedenti che si erano svolti a Latina. Si schiera a favore della manifestazione nel capoluogo il circolo del Partito Democratico e quello dei Giovani Democratici. «Sosteniamo il Lazio Pride e la scelta di tenerlo a Frosinone – spiegano in una nota – nei prossimi giorni avvieremo contatti utili a supportare questa esperienza, ma soprattutto ci faremo promotori dove possibile di un’azione di sensibilizzazione, condivisione e pubblica discussione su questo e altri temi di grande rilevanza e attualità». A chi, riferendosi alla manifestazione, ha parlato di ostentanzione, dal Pd e dai Gd rispondono che «non sarà con il tentativo di ridurre tutto ciò a una “carnevalata” che si spegnerà l’entusiasmo e la volontà di migliaia di ragazze e ragazzi che, con il loro sostegno sulle apposite piattaforme social, hanno spinto affinché l’evento si tenesse nel capoluogo per la prima volta».
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Elezioni europee, nessun dorma
CORRADO TRENTO
D’accordo, la provincia di Frosinone non esprime candidature di punta alle europee, ma ciò non toglie che la posta in palio sia comunque alta e importante. Perché è evidente che tutti si conteranno. A cominciare dai leader locali dei partiti. Sabato sera all’Astor c’è stata una manifestazione a sostegno di Antonio Tajani, capolista di Forza Italia alla circoscrizione Centro, che comprende Lazio, Toscana, Umbria e Marche. Presenti, tra gli altri, il coordinatore provinciale Tommaso Ciccone, il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, il candidato a sindaco di Cassino Mario Abbruzzese, il capogruppo al Comune di Frosinone Danilo Magliocchetti. Forza Italia è consapevole che i sondaggi non sono quelli di un tempo, ma un fallimento in Ciociaria avrebbe conseguenze anche sulla classe dirigente. Oggi pomeriggio, presso i locali della federazione del Pd, conferenza stampa di Pensare Democratico con l’e u r o p a r l amentare Roberto Gualtieri. Saranno presenti il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini, il consigliere regionale Sara Battisti, il presidente dell’Asi Francesco De Angelis, leader della componente maggioritaria dei Dem. Notano De Angelis, Buschini e Smeriglio: «Dopo l’iniziativa con Massimiliano Smeriglio, sarà un’o ccasione di confronto sui temi europei e l’opportunità, per l’onorevole Gualtieri, di poter esporre l’attività relativa al suo mandato da deputato europeo nella legislatura che sta volgendo al termine. L’area di Pensare Democratico in campo per il Pd, nell’ottica di una nuova Europa, che non sia solo quella dei vincoli burocratici ed economici, ma l’Europa dei popoli, dei diritti, della cultura e delle opportunità». È evidente che Pensare Democratico dovrà dare indicazioni per tre nomi, uno dei quali dovrà essere di una donna». Nelle file della Lega è candidata Maria Veronica Rossi, che rileva: «Il 26 maggio sarà una data cruciale. La Lega crede che questa Europa dei freddi numeri debba essere sostituita con un’Europa scaldata dalla passione dei popoli europei. Troppo spesso questa nostra provincia è rimasta isolata ed ignorata, fuori dai circuiti nazionali ed europei che possono invece rappresentare occasioni di crescita e sviluppo. Non chiedo di portare a Bruxelles una persona, ma delle idee. Non un candidato semplicemente del territorio, ma per il territorio». Sul “ticket” Matteo Salvini-Maria Veronica Rossi si conterà, per esempio, il gruppo consiliare di Frosinone della Lega. Mentre l’area del sindaco Nicola Ottaviani appare intenzionata a votare e far votare soltanto Salvini.
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Fratelli d’Italia: in Provincia si costituisce il gruppo consiliare
L’accelerazione è arrivata al termine di un lungo e paziente lavoro del senatore Massimo Ruspandini. Quando Alfredo Pallone ha dato il via libera al percorso di avvicinameneto della “civica” a Fratelli d’Italia. E anche in Provincia è stata ufficializzata, nelle ultime ore, l’adesione del consigliere Gianluigi Ferretti (candidato nella lista Per la Provincia di Frosinone, movimento che fa riferimento proprio ad Alfredo Pallone) al neo costituito gruppo consiliare “Fratelli d’Italia An” di cui sarà capogruppo il consigliere Daniele Maura. «Inizia un percorso fondamentale – dichiara Maura – che porteremo avanti con convinzione. Ferretti rappresenta un valore aggiunto. Saremo a disposizione del popolo e il nostro impegno sarà quello di dimostrare che la Provincia è un ente importante che consentirà di poter fare tanto per il nostro territorio». «Porteremo avanti un percorso serio nelle sedi provinciali – aggiunge Ferretti – con l’i mpegno di poter fare tanto per il territorio. Con Maura, ma anche con il partito, nel pieno rispetto di quei valori che ci appartengono e ci accomunano, abbiamo trovato punti condivisi che hanno contribuito a concretizzare questa convergenza». Il gruppo diventa il secondo in Provincia per numero di componenti: oltre a Maura e Ferretti, infatti, c’è anche la Norberto Venturi(Lilt Frosinone) consigliera Stefania Furtivo.
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Cassino – Campagna elettorale, venti giorni di fuoco Ecco tutti i numeri
PAOLA E. POLIDORO
Mancano 21 giorni alle elezioni, solo 20 giorni per una campagna elettorale che i candidati hanno annunciato sobria ma che si combatterà senza risparmiare colpi. In palio c’è il Palazzo di piazza De Gasperi, uno scranno in assise e la tanto agognata fascia tricolore. Parliamo di numeri, percentuali e curiosità sull’esercito sceso in campo in questa tornata elettorale arrivata con un paio d’anni di anticipo. Cinque i candidati a sindaco, tutti uomini, ben 349 i candidati al consiglio comunale. Sei le liste a supporto di Giuseppe Golini Petrarcone: Orgoglio Cassinese, Dragonetti e Sambucci, Bene Comune, Polo Civico, Cassino nel Cuore e Io Democratico, per un totale di 144 candidati. Cinque le liste che sostengono Mario Abbruzzese: Carmine Di Mambro per Cassino, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Unione di Centro Italia, con 96 candidati. Per Enzo Salera tre le liste in campo: Salera Sindaco, Partito Democratico e Democrazia Solidale – Demos, con 67 candidati. Una lista per Renato De Sanctis, con 24 candidati e una lista per Giuseppe Martini, Movimento 5 Stelle, con 18 candidati. Quote rosa La percentuale di quote rosa in totale è del 45, 27%, sono 158 su 349, divise così in ordine dalla coalizione “più rosa” a quella con meno presenze femminili: 70 su 144 per Petrarcone (48,61%), 11 su 24 per De Sanctis (45,83%), 42 su 96 per Abbruzzese (43,75%), 28 su 67 per Salera (41,79%), e, fanalino di coda, 7 su 16 per Martini (38,88%). Le liste “più rosa” in assoluto sono Cassino nel Cuore e Io Democratico, entrambe di Petrarcone, 14 candidate per entrambe le liste, quelle con meno donne sono Fratelli d’Italia e Unione di Centro Italia, che di candidate ne hanno 7 ciascuna, di Abbruzzese. M5S ha 7 donne su 18 candidati totali contro i 24 delle altre liste. Giovani contro adulti L’età media dei candidati alle elezioni del prossimo 26 maggio è di 43,42 anni. I più giovani sono classe 2000 e hanno solo 19 anni, due ragazzi candidati uno in Orgoglio Cassinese e uno in Bene Comune (Petrarcone). Il decano è in quota Fratelli d’Italia con i suoi 79 anni è classe ’40 (Abbruzzese). La lista più giovane è Cassino nel Cuore con un’età media dei candidati di 39,66 anni (Petrarcone), mentre la più “matura” è quella a sostegno di Renato De Sanctis con un’età media di 51, 75 anni. Under 30 In totale sono 59, il 16,90% del totale dei candidati. Un esercito così suddiviso candidato per candidato, dalla coalizione più giovane a quella più adulta: con 24 under 30 su 96 candidati, il 25%, il primo posto va a Mario Abbruzzese; con 4 under 30 su 18 candidati, il 22,22%, secondo posto a Giuseppe Martini; terzo posto a Giuseppe Golini Petrarcone che ha 21 under 30 su 144 candidati, il 14,58%; quarto posto a Enzo Salera che ha 9 under 30 su 67 candidati, il 13,43% e fanalino di coda Renato De Sanctis che ha 1 solo under 30 su 24 candidati, il 4,16%. Il rapporto in totale su tutti i candidati è di 25 ragazze e 34 ragazzi, il 42,37% contro il 57, 63 così ripartiti: 12 donne e 12 uomini per Abbruzzese, 8 donne e 13 uomini per Petrarcone, 3 donne e 6 uomini per Salera, 1 donna e 3 uomini per Martini e 1 sola donna per e De Sanctis. I grandi assenti Assenti da tutti gli schieramenti, coalizioni e liste l’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro, il professor Claudio Lena e la commercialista Paola Carnevale, i candidati promossi alla guida della coalizione di centrodestra che si sono alternati e succeduti, alcuni anche più di una volta, durante i difficili momenti e i tavoli di confronto nelle passate settimane. Tavoli tecnici che hanno poi portato alla scelta di Mario Abbruzzese come candidato unitario della coalizione. Scatta il conto alla rovescia, il 25 silenzio e il 26 la scelta: poi il 27 il nuovo sindaco avrà un volto.
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Cassino – Elezioni, prime spallate
ALBERTO SIMONE
Peppino Petrarcone riabilita le politiche economiche dell’am – ministrazione D’Alessandro e, di conseguenza, anche il dissesto. Lo fa in maniera implicita nel suo programma elettorale dove alla voce bilancio e tributi scrive: «L’azione amministrativa continuerà ad assicurare una corretta e sana gestionedelle finanzecomunali». Neanche una parola sul dissesto. Un cambio di strategia? A dir la verità di «studiato» sembra ci sia ben poco. Più semplicemente Petrarcone sembrerebbe aver “saccheggiato” il programma elettorale del 2013 grazie al quale Antonio Pompeo è stato eletto a Ferentino. Non si tratta solo di uno “spun – to” che l’ex sindaco ha voluto prendere in prestitodal presidentedella Provinciamadiveri epropri punti copiati e incollati – in alcuni casi non cambiano neanche le virgole – come se Cassino avesse le stesse necessità di Ferentino. Qualche variante c’è: in quello di Pompeo, adesempio, non sifa minimamente cenno alla rigenerazione urbana inserita alla fine da Peppino – ma i punti in comune sono più di uno. A partire dalla partecipazione attiva e trasparente passando per informazione e comunicazione, efficienza, innovazione, trasparenza dell’amministrazione e prevenzione della corruzione. Ma il punto clou si raggiunge sul capitolo bilancio e tributi: Antonio Pompeo del Pd, che si candidava alla successione di un sindaco che già era stato espressione del centrosinistra dal 2008, nel 2013 scriveva nel suo programma: «L’azione amministrativa continuerà ad assicurare una corretta e sana gestione delle finanzecomunali». Lostessopassaggio lo scrive – identico – Petrarcone che ha votato contro tutti i bilancivarati daD’Alessandro esi è fortemente opposto al dissesto. Quando ci si è accorti delle pagine-fotocopia dei due programmi, in rete si è scaricata l’ironia, mentre nel centrodestra e nel centrosinistra la reazione è stata più o meno unanime: «Questo dimostra il pressappochismo con il quale si intende governare». I pasdaran di Peppino tentano una timida difesa d’ufficio. Peppino resta muto tutto il giorno, poi ieri sera nel comizio all’hotel Edra in una sala strapiena e dove si respirava molto entusiasmo, è andato al contrattacco. Non sono mancate stilettate ai suoi concorrenti, mentre in merito al programma ha spiegato: «Quello depositato è solo un programma formale. Come si sa, il vero programma cammina sulle gambe delle persone e noi lo andremo a raccontare casa per casa quello che vogliamo fare. Poi, come mi può criticare sui programmi chi nel passato ha fatto solo scandali?». Ieri sera il popolo di Peppino ha risposto positivamente al primo “appello”. In centinaia alla prima uscita pubblica del candidato sindaco dell’intera coalizione.