I dati Frosinone al 57º posto dell’ultimo studio di Legambiente
Edilizia scolastica Serve più sicurezza
Qual è lo stato di salute delle strutture scolastiche? Gli ultimi dati disponibili dipingono un quadro poco confortante. Diversi gli screening effettuati. A partire dall’ultimo rapporto Legambiente (Ecosistema Scuola – 2018) dove la situazione, a livello generale, viene definita preoccupante. Lo stesso evidenzia delle differenze di rilievo tra i territori. Si legge: «Il patrimonio edilizio scolastico diffuso, al centro e nel settentrione è mediamente più controllato, sicuro e mantenuto di quello diffuso nel meridione e nelle isole». All’interno dell’indagine Legambiente stila la speciale graduatoria delle città capoluogo assegnando un punteggio in base ai risultati degli indicatori presi in esame: anagrafica e informazioni generali sugli edifici scolastici; certificazioni; sicurezza; investimenti e manutenzioni; servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche e pratiche ecocompatibili; efficienza energetica e rinnovabili; rischio ambientale indoor e outdoor. Anche questa classifica evidenzia le differenze tra nord e sud. Domina Bolzano (92,80% di punti acquisiti), chiude Messina (22,39%). E Frosinone? Si piazza nella zona destra della graduatoria con il 47,90% (57º posto). Un altro rapporto, elaborato dalla piattaforma Truenumbers con dati 2018 e fonte ministeriale, fa il punto sulle scuole a rischio per quel che concerne l’aspetto sismico. Anche in questo caso, si legge, che «i dati dimostrano che il gap nord-sud incombe anche sulla sicurezza delle scuole». La ricerca effettuata è di carattere provinciale. Per quel che concerne Frosinone si registrano alcune criticità, ma a livello generale viaggia sopra la media nazionale. Lo studio mette in evidenza l’anno di costruzione. Quelli prima del 1946 rappresentano il 5,78% a fronte di una media nazionale del 12,70%, mentre quelli successivi al 1976 sono il 42,46% (media nazionale: 35,58%). Truenumbers, inoltre, dà il dettaglio sugli edifici costruiti con criteri antisismici sul totale delle scuole che insistono nelle zone a rischio basso, medio-alto e alto. Nel primo caso la percentuale per Frosinone è prossima allo zero (media italiana: 7,53%), nel secondo, invece, si attesta sul 39,53% (media: 20,47%). Nelle zone a rischio alto è del 28% (media: 25,09%). Fornisce altri spunti il quadro che dipinge il rapporto 2018 sulla sicurezza delle scuole di Cittadinanzattiva. Qui si ipotizza a livello nazionale «la cifra di quindici/venti miliardi di euro per ristrutturare o ricostruire, almeno in parte, cominciando dai casi più urgenti, il nostro patrimonio edilizio scolastico». Evidenzia che, in Italia, sono stati registrati nell’anno 2017/2018 cinquanta episodi di crolli e di distacco di intonaco. Duecentosei dall’a nno 2013. A livello regionale, dalla stessa indagine, emerge che il Lazio viaggia sotto la media nazionale per miglioramento e adeguamento sismico.
Su o n a la campanella: d u e ce nto s e i giorni di lezione
Per alcuni la prima campanella è già suonata. Ma per la maggioranza degli studenti l’anno scolastico 2019/2020 parte oggi per un totale di 206 giorni di lezione. Ma qual è il calendario? Quando finiranno le lezioni e quali sono, invece, le date, ad esempio, delle vacanze di Carnevale 2020? L’ultimo giorno è fissato all’8 giugno 2020, mentre le vacanze di Natale saranno dal 23 dicembre al 6 gennaio 2020. Quelle di Pasqua, invece, andranno dal 9 al 14 aprile 2020. Alle date del calendario regionale vanno aggiunte le festività nazionali che sono uguali in tutte le regioni. Ovvero, Tutti i Santi (venerdì 1º novembre), Immacolata Concezione (domenica 8 dicembre), Festa della Liberazione (sabato 25 aprile 2020), Festa del Lavoro (venerdì 1º maggio 2020), Festa nazionale della Repubblica (martedì 2 giugno 2020). L’anno scolastico a Frosinone parte con una novità. Quella riguardante la settimana corta. Si tratta, nella sostanza, della chiusura delle scuole il sabato. Dopo diversi incontri tra i riferimenti dell’amministrazione e quelli degli istituti scolastici è stata raggiunta una sintesi. Dalla stessa amministrazione hanno spiegato che l’opzione (non c’è un’ordinanza) «rientra nell’ambito degli interventi e dei provvedimenti in materia di tutela della salute pubblica al fine di verificare gli eventuali benefici sui livelli di pm10, connessi ad una maggiore aerazione per quarantotto ore consecutive, grazie alla disattivazione degli impianti termici e all’attenuazione della circolazione stradale per il fine settimana».
Scuola, emergenza cattedre
Carenza di insegnanti di sostegno e nelle materie scientifiche. Graduatorie in esaurimento Boom di supplenti. Per Carlo Ferrazzoli della Cisl bisogna puntare forte sui percorsi di stabilizzazione
Non è un problema dell’ultima ora. Ma uno di quelli che, stancamente, si trascina da anni. Il tema è quello della scuola, l’argomento è quello della carenza numerica degli insegnanti. Così a livello nazionale, come in varie province del Paese. Tra queste c’è quella di Frosinone che conta circa ottanta strutture e circa 65.000 studenti pronti a riprendere oggi le attività. Il grido d’allarme è quello di Carlo Ferrazzoli, segretario provinciale della Cisl Scuola di Frosinone. «L’anno scolastico comincia anche quest’anno con tanti docenti di ogni ordine e grado che scendono in “trincea” armati di pazienza, competenza e tanta buona volontà. Eppure sono ancora molti i problemi irrisolti che compromettono una serena ripartenza delle lezioni. Mi riferisco all’annoso problema che potremmo chiamare della “supplentite”, vale a dire il ricorso massiccioa docenticoncontratto a tempo determinato chiamati a coprire posti vacanti. Si tratta di un problema che per questo anno scolastico si ripresenta in modo ancora più massiccio rispetto a quelli scorsi». Adacuire laproblematicadella carenza anche coloro i quali sono andati anzitempo in pensione con l’opzione Quota 100. Le carenze maggiori, in relazione alle unità, si registrano nelle materie scientifiche,disostegno einquelle materie tecniche per cui è difficile reperire insegnanti. Per Frosinone, ad agosto,stando al piano di assunzioni, erano previsti 224 nuovi ingressi. Per Ferrazzoli il numero non era sufficiente. Argomenta. «La mancanza di docenti ad inizio anno è un’emergenza che va affrontata in modo deciso e rispetto a cui la Cisl Scuola ha più volte rimarcato la necessità di un serio processo di stabilizzazione del personale precario. La precarietà, infatti, è un punto di debolezza dell’intero sistema poiché compromette la continuità didattica all’interno delle scuole che andrebbe, invece, salvaguardata in quanto indicatore di qualità. Carlo Ferrazzoli, segretar io p rov i n c i a l e della Cisl Scuola Fro s i n o n e D’altra parte troviamo i limiti legati a una consistente mole di lavoratori che prestano servizio senza la tranquillità di una stabilità lavorativa». Relativamente ai numeri, a livello nazionale, Carlo Ferrazzoli sottolinea che «a questo proposito parlano chiaro e sono impietosi: lo scorso anno sono stati coperti in questo modo 30.000 posti per mancanza di aspiranti. Quest’anno i numeri sono da capogiro: i posti vacanti sono addirittura 64.000». Per quel che concerne la provincia di Frosinone evidenzia che «non fa eccezione: abbiamo carenza soprattutto di insegnanti di sostegnoe didocenti abilitatinelle materie scrio, la situazione delle graduatorie ci dà un quadro ancora più chiaro: appena undici sono gli aspiranti docenti rimasti nella graduatoria per la secondaria di primo grado (la scuola media), circa cento nelle superiori e, per l’infanzia e la primaria, rispettivamente circa settecento e cinquecento». Dalla Cisl indicano la strada per invertire la tendenza. «In questo quadro di imminente esaurimento di tutte le graduatorie risulta ancora più evidente la necessità di adeguati percorsi di formazione, reclutamento e stabilizzazione. A questo proposito – afferma Ferrazzoli – a luglio la Cisl Scuola di Frosinone ha organizzato un’iniziativa incontrando il personale precario della scuola in un seminario che avevaa temaproprio leprospettive di stabilizzazioneper i docenti, aseguitodi unaccordosottoscritto tra il governo e i sindacati l’11 giugno in cui si prevede una procedura semplificata di accesso all’insegnamento: il Pas (percorso abilitante speciale). Questo è rivolto ai docenti che hanno già prestato servizio per almeno tre anni in scuole statali, paritarie o in percorsi di istruzione e formazione professionale. L’intento è quello di valorizzare il servizio del personale che già da anni lavora come supplente nelle scuole». In conclusione auspica che «l’intesa sulla stabilizzazione dei precari già inserita in un decreto venga ripresa dal nuovo governo» ientifiche. Mantenendo la lente sul nostro territo.
La Giunta Ottaviani ha chiesto i fondi al Ministero per bonificare alcune annose situazioni critiche in città
Cinque milioni per strade, frane e Piloni
Cinque milioni, o meglio 4.995.364,91 euro, per mettere in sicurezza e bonificare alcuni punti della città che da anni aspettano una sistemazione. La richiesta di fondi, con tanto di approvazione dei relativi progetti, viene dalla giunta Ottaviani ed è rivolta al Ministero dell’Interno sulla base di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2018. L’articolo 1, al comma 853, prevede, infatti, che le amministrazioni locali possano chiedere contributi per opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio per il 2020. Nell’assegnazione dei fondi, nel caso in cui l’entità delle richieste superi l’ammontare delle risorse disponibili, l’attribuzione è effettuata a favore degli enti che presentano la minore incidenza del risultato di amministrazione, al netto della quota accantonata, rispetto alle entrate finali di competenza. Ma, a differenza dei due anni precedenti, è stata fissata una soglia, pari al 50% delle risorse disponibili, a favore dei Comuni con risultato di amministrazione negativo. In tal modo, si garantisce che anche gli enti che presentano un avanzo applicabile contenuto possano essere destinatari di risorse. Inoltre, verrà data priorità a: investimenti di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico; investimenti di messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti; investimenti di messa in sicurezza degli edifici, con precedenza per gli edifici scolastici, e di altre strutture di proprietà dell’ente. In questo contesto il Comune di Frosinone ha presentato la propria lista della spesa con richieste di finanziamento per la messa in sicurezza del complesso “I Piloni” (990.629 euro), per la messa in sicurezza di Largo Turriziani (915.991 euro), per la messa in sicurezza di via Coroni (472.843 euro), per la messa in sicurezza di via Gabriele Grande 8429.876 euro), per la messa in sicurezza della frana in località Forcella (946.510 euro), per la messa in sicurezza della variante Casilina (959.810 euro) e del ponte di via Fornaci (280.062 euro). I Piloni Nel corso degli anni si sono verificati e sommati eventi che hanno portato l’area dei Piloni ad una situazione di diffuso degrado. Nella fattispecie risultano lesioni nel manto stradale di corso della Repubblica all’altezza di largo Turriziani, posizionate sul bordo stradale adiacente al marciapiede prospiciente via De Gasperi. La mancanza di impermeabilizzare delle stesse ha portato infiltrazioni d’acqua con conseguenze sulla staticità dell’infrastruttura viaria, (che in realtà risulta essere un antico e pregevole “ponte ad arco” con probabili funzioni di sostegno alla retrostante parete collinare) e, in particolare, sulla staticità dei sottostanti “piloni” che sostengono l’impalcato del ponte. Da una analisi più approfondita eseguita negli anni anche con ausilio di fessurimetri, si è riscontrato che due delle arcate più esterne del complesso sono lesionate all’intradosso. Le lesioni appaiono molto vecchie, leggermente beanti e tagliano tutta l’arcata fino a lesionare anche il sovrastante impalcato. I danni possono addebitarsi o a pregressi cedimenti dei piedritti o, più verosimilmente, a pregressi assestamenti della chiave di volta su cui poggia l’impalcato. Sulla parete di fondo di una delle campate interne si è riscontrata la venuta continua di acque reflue maleodoranti, dovute probabilmente a falle nella rete fognaria che dalla parte alta della città confluisce ai collettori a valle. Sulla parete di fondo delle campate interne, si è riscontrato, all’interno dei setti in muratura che separano la parete rocciosa dal resto della campata, il copioso e continuo scorrimento di acque; i camminamenti verticali ed orizzontali sono impraticabili ed attualmente tutta l’area risulta interdetta alla fruizione poiché si sono riscontrate evidenze diffuse di degrado tali da rendere necessario un immediato e risolutivo intervento di messa in sicurezza e ripristino ad una condizione decorosa di tutta l’area. Alal luce di ciò gli interventi di messa in sicurezza riguarderanno: la condizione statica delle pilastrature e delle opere degli anni ’60, riapertura arcate e bonifica igienico sanitaria; pulizia dei pozzi di luce per l’illuminazione ed aerazione naturale; recupero e risanamento vani e loro restituzione alla pubblica fruizione; bonifica della massicciata stradale di via De Gasperi e successiva pavimentazione. Largo Turriziani Nell’area di largo Turriziani è stata riscontrata una situazione di diffuso degrado con interessamento della parte sottostante, prospiciente via De Gasperi, che attualmente risulta irrimediabilmente compromessa da infiltrazioni d’acqua con conseguenze sulla staticità dell’infrastruttura viaria, e in particolare, la staticità dei “piloni” che sostengono l’impalcato del viadotto. L’intervento provvederà alla stabilizzazione del versante su cui si attesta largo Turriziani che, appunto per la conformazione ed alcuni fenomeni, risulta instabile. Al livello sottostrada, sulle pareti di fondo delle campate interne del viadotto, si riscontra la continua presenza di acque reflue maleodoranti dovute probabilmente a falle nella rete fognaria, probabilmente fratturata in corrispondenza dei cedimenti, che dalla parte alta della città confluisce ai collettori a valle. Sulle campate interne si riscontrano all’interno dei setti in muratura che separano la parete rocciosa dalle infrastrutture murarie, il copioso e continuo scorrimento di acque meteoriche; in tutta l’area si sono riscontrate evidenze diffuse di degrado tali da rendere necessario un immediato e risolutivo intervento di messa in sicurezza e ripristino ad una condizione decorosa di tutta l’area. Gli interventi riguarderanno quindi: la realizzazione di opere di regimazione delle acque meteoriche e di risorgiva; opere di consolidamento versanti, setti murari di contenimento e spalle viadotto; verifica ed integrazione sistema drenante a monte di largo Turriziani; recapito in fognatura delle acque convogliate a valle; sostituzione condutture acquedotto obsolete; bonifica igienico sanitaria; recupero vani a valle praticamente interrati; ripavimentazione di largo Turriziani e di tratti corso della Repubblica. Gli altri interventi Su via Fornaci si punterà al completo rifacimento del ponte che presenta alcuni segni di dissesto e una sezione comunque non idonea al traffico veicolare; per la variante Casilina è prevista la sistemazione della sede viaria con la realizzazione di cunette laterali per la regimazione delle acque meteoriche; su via Coroni si provvederà alla bonifica del terreno franato e alla sistemazione della strada; su via Gabriele Grande la necessità è quella di mettere in sicurezza alcuni tratti di strada e di bonificare le sezioni degradate. Il commento di Tagliaferri «Dopo aver ripreso in mano la disponibilità dei Piloni – ha commentato l’assessore ai lavori pubblici Fabio Tagliaferri – alla prima occasione, l’amministrazione ha provveduto a chiedere un finanziamento per il risanamento di tutta l’area. Siamo fiduciosi di ottenere i fondi per le opere di bonifica, così come siamo fiduciosi di poter ottenere i soldi per una serie di interventi che riguardano il territorio. Noi siamo sempre pronti a cogliere le occasioni create dai vari Ministeri, purtroppo devo rilevare che da anni, invece, la Regione Lazio ignora ogni nostra richiesta e non manda alcun euro per il capoluogo»..
Il veliero di Gabriele costruito con i rifiuti
Generazione Greta L’undicenne frusinate ha raccolto tappi, bottiglie e altri residui in spiaggia a Terracina
DIEGO ROMA Ha le catapulte, le scialuppe di salvataggio, il cannone, un vero timone,e l’elica. Èdotato perfino di un aereo e di un elicottero. Un veliero a tutti gli effetti, curato nei minimi dettagli, e che galleggia davvero. Ha solo una particolarità.È tuttocostruitocon irifiuti. Tutto, dall’inizio alla fine. Cucchiaini per il gelato, siringhe, bottiglie di plastica, tappi di birra in bottiglia, fiammiferi. Rifiuti raccolti tra la sabbia della spiaggia di Terracina da Gabriele Cerroni, 11 anni, residente a Frosinone ma a Terracina per l’estate, a casa dei nonni. Gabriele è alla sua ultima settimana di vacanza. Oggi per lui inizia una nuova avventura, in prima media. A Gabri le sfide non fanno paura. Ci aspetta sotto l’ombrellone in compagnia dei nonni e di amici di famiglia, con accanto lasua creazione.La guarda con orgoglio. «L’ho fatto tutto da solo, con i rifiuti che ho raccolto in spiaggia. La mattina, invece di venire al mare, mi mettevo sul balcone, e lavoravo». Timido ma sicuro di quel che dice, Gabri è uno dei bambini della “generazione Greta Thunberg”, la 16enne svedese che sta lanciando la sfida ai potenti per invertire la rotta dell’inquinamento globale e salvare il pianeta. Sono ragazzi che hanno una nuova consapevolezza dell’ambiente. «Ne abbiamo parlato a scuola, sento i discorsi a tavola e poi la televisione» dice. «Credo che sia necessario farequalcosa, far capire che coi rifiuti si possono fare anche cose belle». Come questo veliero, che galleggia perfettamente, non imbarca acqua e soprattutto è pensato per funzionare, non per fare da souvenir. Perché Gabri inventa per giocare, per divertirsi. Gli propongo di portarlo a scuola. «Se la professoressa vorrà, lo farò» dice convinto. In fondo per Gabriele il messaggio è importante ma costruire cose con i rimasugli è una cosa che si porta da lontano. «Lo faccio da sempre, c’è più gusto». Èquasiimpossibile cogliereitantissimi dettagli di questo veliero. Fori, sostegni, asole, rondelle. Anche i nonni sono stupiti. Quando Gabriele ci saluta ha l’aria di volercidire ancoraunsacco dicose. Sul veliero, sull’ambiente, sui dubbi che temi così potenti suscitano in un bambino. Ma se il suo veliero di rifiuti solca le acque del mare tra le onde, non c’è motivo, in fondo, di avere paura.
Frosinone/Da oggi attivo lo sportello contro la ludopatia
Il Comune di Frosinone, in qualità di capofila del Distretto Sociale, da oggi, ha disposto l’av – vio delle attività dello Sportello informativo distrettuale per la Prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico (Gap), in Via Francesco Chiappini, 4. Il servizio, gestito dall’Associa – zione “No Game”onlus di Frosinone (individuata a seguito di espletamento diprocedura adevidenza pubblica), sarà attivo il lunedì e il sabato dalle 9 alle 13; il mercoledì e il venerdì dalle 14.30 alle 19. Lo sportello, nell’ambito degli interventi di contrasto messi in atto dall’amministrazione Ottaviani nei confronti di una dipendenza patologica dalle conseguenze drammatiche, avrà la funzione primaria di creare specifici spazi di informazione, riflessione e ascolto per offrire informazioni chiare e di immediata utilità sulla natura della dipendenza, orientando, quindi, i beneficiari ai percorsi di valutazione, sostegno e trattamento disponibili sul territorio. L’obiettivo principale è quello di rafforzare la strutturazione del le reti di servizi, coinvolgendo gli attori dei sistemieducativi, di prevenzione e cura pubblici e privati, al fine di promuovere sul territorio un’ampia consapevolezza sociale in merito al gioco d’azzardo patologico e di offrire risposte alle specifiche richieste di conoscenza ed intervento avanzate in merito al disturbo da gioco d’azzardo. Il servizio ha, altresì, l’obiettivo di sviluppare azioni diversificate quali iniziative nelle scuole, partecipazione a manifestazioni locali, organizzazione di dibattiti pubblici e distribuzione di materiale pubblicitario. Lo sportello si avvarrà della collaborazione di operatori con specifica qualifica professionale
Quadrini: «Magliocche tti lasci l’An c i »
Gianluca Quadrini invita Danilo Magliocchetti a lasciare il posto all’Anci in quota Forza Italia dopo la sua uscita dal partito. «Il momento politico è delicato e decisivo – sostiene Quadrini – credo che sia fondamentale agire di conseguenza alle scelte che sisono fatte.Chi hadeciso di lasciare Forza Italia per intraprendere un percorso diverso in Cambiamo di Giovanni Toti dovrebbe, per coerenza e chiarezza, dimettersi dai ruoli che ha occupato e occupa in virtù della passata militanza negli “azzur – ri”. È il caso, per esempio, di Danilo Magliocchetti, membro del consiglio nazionale Anci in quanto consigliere comunale di Frosinone di Forza Italia. A mio avviso dovrebbe effettuare un passo indietro. C’è già un precedente peraltro. Quando Maria Paola D’Orazio decise di lasciare il Pdl, quello stesso tipo di ruolo venne messo a disposizione. Un passo indietro di Danilo Magliocchetti da membro del consiglio nazionale dell’Anci sarebbe un atto di grande coerenza, che apprezzeremmo tutti. Qualche giorno fa il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale degli “azzurri”, aveva chiesto analogo passo a Mario Abbruzzese relativamente alla carica di presidente del Cosilam». «Non si può decidere di “strappare” conun partito-conclude Quadrini – e però rimanere sulle poltrone occupate grazie alla militanzain quel partito. Non si può» .
L’Abb compie cinquant’anni tra tradizione e innovazione
Lo stabilimento Nel sito del capoluogo sono 800 i dipendenti Prodotti 2,5 milioni di interruttori all’anno esportati in 100 Paesi
L’Abb di Frosinone, sede della produzione di prodotti e sistemi di bassa tensione, ha aperto le porte ai dipendenti e alle loro famiglie perun’importante occasione di festa e condivisione. L’even – toha vistolapartecipazione dicirca 3.000 persone tra dipendenti e familiari e la presenza di rappresentanti delle Istituzioni locali, di Confindustria e delle Organizzazioni sindacali provinciali a testimonianza dello stretto legame che lega l’azienda al territorio. Inaugurato nel 1969, il sito produttivo – che oggi si sviluppa su una superficie di 150.000 metri quadrati – è centro di eccellenza per la produzione di interruttori di bassa tensione scatolati e aperti, il più importante stabilimento a livello globale della Business Line Smart Power, Electrification business del Gruppo ABB. Occupa 800 dipendenti e produce 2,5 milioni di interruttori all’anno. Ma è anche fortemente ingegnerizzato con la particolarità di adottare un approccio di lean manifacturing da sempre: i pezzi vengono consegnati da Frosinone in più di 100 Paesie contempiinferiori aiquattro giorni. La quota export è pari all’85%. «Il sito di Frosinone rappresenta una storia di successo, resilienza e grande passione che unisce senso di appartenenza delle nostre persone a una forte vocazione innovativa», ricorda Massimiliano Cifalitti, Hub Europe Manager, Smart Power, Electrification business. «Si tratta di una straordinaria tappa, non un traguardo. Dopo 50 anni di attività la storia continua nel segno della sostenibilità, dell’efficienza e della sicurezza, conuno sguardoaperto al cambiamento e alle nuove sfide ma che non dimentica le proprie radici». Il sito di Frosinone è nel pieno dello sviluppo 4.0, per promuovere una produzione intelligente, digitalizzata e connessa.
Fca, la paura fa… 91 Cassa da record e buste paga da fame
Sono ben 91 i giorni di fermo produttivo – la maggior parte dovuti alla cassa integrazione, altri ai permessi collettivi – per gli operai dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano dall’inizio dell’anno ad oggi. Dunque, ogni mese si è registrata una media di dieci giorni di stop dovuti alla cassa integrazione. Per la precisione, dal 1° gennaio 2019 al 30 settembre prossimo, le giornate di stop sono 85. Si sale a 91 considerando anche i sei giorni di stop già annunciati per ottobre (1, 2, 3, 4, 7 e 11). Significa, cioè, in rapporto alle settimane lavorative, che gli operai sono stati sulle linee produttive una media di tre giorni a settimana: per oltre il 60% dei giorni gli impianti, dunque, sono fermi. E le linee Alfa Romeo sono attive al 40% della loro capacità produttiva. Maledetto mercato La cassa integrazione è dovuta ovviamente al fatto che le auto prodotte sono in esubero in quanto le immatricolazioni delle vetture a marchio Alfa prodotte a Cassino (ma non solo quelle, a dir la verità) registrano evidenti flessioni sia sul mercato italiano ed europeo che oltreoceano. Per Cassino ci sono gli investimenti annunciati a Balocco: nel 2020 dovrebbe arrivare la “scossa” con il restyling ibrido di Giulia e Stelvio poi, nel 2021, il Levantino della Maserati. Ma siamo nel campo degli annunci, del futuro incerto e nebuloso. L’unica certezza, al momento, per gli operai dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano, resta esclusivamente la cassa integrazione. (…)
Provinciale interrotta Cominciano i lavori
Consegnati i lavori per l’inter – vento di bonifica e sistemazione delcostone chesovrastavia LaVeduta, così da poter riaprire la strada al traffico dopo oltre due anni di chiusura causata dalla caduta di grossi massi sulla carreggiata. Nella tabella affissa nei pressi del cantiere si legge che i lavori terminerannoil 20ottobreprossimo e che l’ammontare dei costi è di quasi 123.000 euro. L’interven – to potrà effettuarsi grazie alla Regione Lazio che ha stanziato un fondo per eseguire lavori dopo i danni provocatidal maltemponei mesi scorsi. I cittadini di Atina e degli altri centri che quella strada percorrevano quotidianamente sono impazienti di vedere gli operai al lavoro per poter finalmente archiviare i lunghi giri con le auto e i mezzidi lavorocompiuti sullaviabilità alternativa; stessa cosa per gli autobus di linea che per due anni hanno dovuto saltare fermate importanti con gravi ricadute sui collegamenti e glispostamenti degli utenti, studenti compresi. Era il pomeriggio del 9 settembre 2017 quando, dopo un nubifragio, enormi massi si staccarono dal costone a monte della strada provinciale 38 in località Quattro grotti e rovinarono a valle: uno rimbalzò sulla carreggiata, divelse il guardrail e finì la corsa nel sottostante terreno; un altro del peso stimato di oltre cinque tonnellate si fermò nel mezzo della strada creando una mini voragine. Quella sera, messo in sicurezza il poco che restava, si chiuse quasi mezzo chilometro di strada deviando il traffico su altre vie che rendevano il collegamento con Villa Latina, Picinisco e San Biagio Saracinisco lungo e poco conveniente, tanto che l’economia del comprensorio ne ha risentito notevolmente. «Non dovrebbe arrivare la fine dell’anno per vedere la riapertura della strada», ha detto il sindaco di Atina, Adolfo Valente, annunciando l’imminente inizio dei lavori. L’impresa che si è aggiudicata l’opera è la Pellegrini Consolidamenti Srl di Narni: a lei toccherà bonificare il costone dagli altri massi pericolanti che furono individuati a suo tempo con l’aiuto di un drone.
L’Udc dialoga. Aspettando il botto
«Se questo governo continuerà a litigare come già sta facendo in questi giorni non durerà molto e il banco di prova lo avremo subito dopo le prossime elezioni regionali in Emilia Romagna». Ha esordito così ieri dal palco della festa dell’Udc, a Fiuggi, il presidente onorario del partito Rocco Buttiglione aprendo i lavori della seconda e ultima giornata della festa nazionale dello scudo crociato incentrata “Sulla forza della ragionevolezza”. «Il problema è cosa fare insieme a tutta quell’area di centro che oggi non vota più e della quale noi siamo stati e siamo il riferimento più prossimo – ha proseguito Buttiglione – Nei prossimi mesi ci troveremo davanti a vuoti politici e scenari inquietanti, molto più degli attuali». Ragionamenti condivisi dalla base dell’Udc e che tiene aperto il dibattito in forma bipartisan con le altre componenti politiche. Non a caso in questi giorni è tornato di grande attualità il confronto sulla riforma della legge elettorale, tema sul quale ieri è intervenutoanche ilvicepresidente del Ppe Antonio Tajani: «Da sempre sosteniamo la governabilità e la stabilitàdel Paese -ha ricordato l’ex presidente del parlamento europeo – una questione però che non può essere affrontata lanciando semplici slogan. Se la legge elettorale deve essere modificata, allora deve essere il frutto di una elaborazione che veda coinvolte tuttele forzepolitiche acominciare da quelle all’opposizione». Su questi temi l’Udc costruirà il suo futuro politico, confermato all’interno del centrodestra, restando legata ai valori dello scudo crociato, certificati ieri dalla presenza a Fiuggi di Maria Fida, Stefano e Flavia, figli di giganti della politica italiana del novecento quali Aldo Moro,Giulio Andreotti e Flaminio Piccoli. Non ha dubbi il segretario Lorenzo Cesa su quella che sarà la rotta futura del partito: «Noi democristiani siamo sempre stati proporzionalisti. Lo siamo ancora di più se si parla di taglio dei parlamentari. Semplicemente perché non c’è una alternativa credibile. Occorre ricreare unagrande forza politica che faccia riferimento al partito popolare e che moderi la politica nel nostro Paese».l
Ferentino/Il sindaco agli studenti: «Siete il nostro futuro»
ALDO AFFINATI Il sindaco Antonio Pompeo, in occasione dell’apertura delle scuole, si è recato nel polo scolastico del Martino Filetico, che ospita i licei classico, scientifico e linguistico oltre all’i s t ituto tecnico economico, per salutare docenti, studenti e personale scolastico e augurare loro buon lavoro. Pompeo è stato anche nella scuola capoluogo del secondo istituto comprensivo e nei prossimi giorni si recherà anche nella sede centrale del primo comprensivo. Al liceo, accompagnato dall’assessore alla pubblica istruzione Evelina Di Marco, è stato accolto dalla dirigente dell’i s t ituto Concetta Senese, dai docenti e dal personale Ata e davanti a tanti studenti ha rivolto l’augurio a nome dell’a m m i n istrazione comunale e un pensiero personale sul valore della scuola, l’importanza del sapere e la cura dei rapporti umani. «A nome dell’a m m i n i s t r azione comunale, rivolgo un carissimo saluto agli studenti e alle loro famiglie e a tutte le componenti del mondo della scuola e alla dirigente – ha detto il sindaco – La scuola riveste un ruolo strategico e insostitui bile. Favorisce e incentiva la conoscenza, l’apprendimento, il confronto. Sviluppa la coscienza civica in maniera tale che i ragazzi diventino cittadini responsabili. Un altro anno significa ansia e preoccupazione per il crescente impegno ma, allo stesso tempo deve intendersi come continua scoperta e conoscenza, elementi fondanti del futuro. Voi siete il nostro domani e avete la responsabilità di contribuire a rendere il mondo un posto migliore per tutti. Vi voglio salutare – ha concluso Pompeo – usando le parole di una ragazza pakistana, Malala Yousafzai, la più giovane vincitrice del Nobel per la pace, che molto si è spesa per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione: “Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti”»
Ferentino/Quattro giorni di festa con la rassegna. Ma niente alcol
“Ferentino è…”, una rassegna di quattro giorni (dal 19 al 22 settembre) che richiede sforzi notevoli per l’organizzazione e la sicurezza dei partecipanti. Per questo motivo il sindaco Antonio Pompeo ha emanato un’ordinanza antialcolici per scongiurare guai. Il provvedimento impone il divieto in tutto il territorio comunale della vendita e somministrazione da parte dei pubblici esercizi di bevande alcoliche e superalcoliche in qualsiasi contenitore dall’una di notte alle sei del mattino. Il divieto sarà in vigore nelle notti tra il 19 e il 20, tra il 20 e il 21, tra il 21 e il 22 e tra il 22 e il 23 settembre. È comunque vietato il consumo di bevande in recipienti di vetro e lattine dalle 19 alle 6, dal 19 al 22 settembre, nelle seguenti zone: Collepero, viale Marconi, via XX Settembre, piazza Filetico, piazza Matteotti, via Roma, via Dionigi, via Consolare, Porta Sant’Agata, via Antiche Terme, via Sabina, via Garibaldi, zona Santa Lucia. È inoltre proibito a chiunque, distributori automatici compresi vendere bevande in recipienti di vetro e lattine e vendere per asporto bevande in bottiglie e bicchieri di vetro e lattine. Gli alcolici e le altre bevande, è scritto chiaramente nell’ordinanza, dovranno essere somministrati solo in bicchieri di plastica, mentre bottiglie e lattine dovranno essere trattenute dall’operatore commerciale in appositi contenitori non accessibili al pubblico. Le violazioni all’ordinanza sindacale, a prescindere dalle sanzioni penali, saranno punite con multe da 25 a 500 euro. E in caso di reiterazione, i locali rischiano la chiusura.