Polemiche e soliti disagi Si fa presto a dire scuola
Ripartiti. La maggioranza degli studenti della provincia di Frosinone, circa 65.000, hanno rimesso in spalla lo zaino e aspettato il suono della campanella. La situazione generale, dopo la pausa per le vacanza estiva, generalmente, non è migliorata. Il rientro è stato complicato anche per diversi genitori alle prese, nelle ore di punta, con la problematica legata alla circolazione. In primis nel capoluogo da dove sono state segnalate code in alcune strade principali. Come in viale America Latina. Ma non solo traffico. Da Sora (articolo a pagina 3), ad esempio, il primo giorno di scuola ha fatto registrare altri tipi di criticità. A livello generale non è un momento positivo per il comparto scolastico. Tra le tematiche sotto la lente e per cui, nei giorni scorsi, è arrivato il grido d’allarme della Cisl Scuola, c’è quello relativo alla carenza numerica degli insegnanti. Dal sindacato hanno sottolineato che è sempre più frequente il ricorso alle supplenze e le graduatorie sono in esaurimento. Affermando, inoltre, che maggiori difficoltà ci sono per il reperimento di docenti di sostegno e abilitati per le materie scientifiche. Un altro argomento caldo è quello dell’edilizia scolastica. Frosinone, nell’ultima graduatoria speciale stilata da Legambiente (diciannovesimo rapporto sulla qualità dell’edilizia scolastica – 2018), si è piazzato nella parte destra: 57º posto con 47,90 punti. Mentre dall’indagine della piattaforma Truenumbers è emerso che il 5,78% degli edifici scolastici, in Ciociaria, è stato costruito prima del 1946 (media nazionale 12,70%). Fari puntati anche sulla questione riguardante le mense scolastiche. Al momento, dove il servizio non è ancora partito, diversi genitori ovviano preparando ai figli il pranzo per il rientro pomeridiano. E, rimanendo in tema di alimenti, alcuni studenti lamentano l’assenza di prodotti nei distributori automatici. «Gli studenti, nel primo giorno di scuola, hanno trovato gli stessi problemi di giugno – ha affermato Giacomo Felici, coordinatore della Rete degli studenti medi – Ci aspettiamo migliorie edilizie che, crediamo, debbano essere parte integrante di un progetto che deve partire dalle istituzioni per rendere il primo luogo di formazione umana, culturale e lavorativa un posto dignitoso per studenti e insegnanti. Un altro disagio, meno importante, ma pungente è quello che riguarda la situazione delle cosiddette macchinette. Difatti ancora sembra bloccato l’iter, lasciando così le scuole che da quest’anno faranno anche la sesta ora senza la possibilità di poter reperire cibo e bevande. Ci impegneremo – conclude – affinché questi disagi possano essere superati». Sottolinea la problematica delle “macchinette” anche Lorenzo Vellone (presidente consulta provinciale degli studenti). Dalla Provincia, sul tema, sono al lavoro per raggiungere una soluzione in tempi brevi. Un altro tema, in questo caso si tratta di una novità, è quello della settimana corta che prende il via nel capoluogo. Ovvero, ci sarà la chiusura il sabato. Dall’amministrazione hanno evidenziato il fatto che si tratta di un indirizzo (non c’è un’ordinanza) che ha l’obiettivo di contrastare l’inquinamento atmosferico attraverso la disattivazione degli impianti termici e all’attenuazione della circolazione stradale per il fine settimana. Dopo diversi incontri, che si sono susseguiti durante il corso dell’anno tra i riferimenti dell’amministrazione comunale e quelli dei vari istituti scolastici, è stata raggiunta una sintesi e la settimana corta ha preso il via. Anche su questo punto, da parte di alcuni genitori e studenti, sono state manifestate delle perplessità. Legate, in particolare, all’allungamento dell’orario nei giorni di lezione
Istituti: novità in vista. Nuova sede per il Severi
Tra le criticità legate al comparto scolastico c’è anche quello, in taluni casi, del sovraffollamento. Un problema già segnalato per illiceo scientificoFrancescoSeveri di Frosinone che, al momento, ha una sede principale (viale Europa) e una succursale (via Grappelli). In vista del prossimo anno scolastico la criticità sarà superata con il trasferimento in via Piave, nell’edificio oggi utilizzato dall’istituto Brunelleschi-Da Vinci (tecnico economico e geometri). Così come sottolinea Lorenzo Vellone, presidente della consulta provinciale degli studenti. «L’anno del liceo scientifico di Frosinone è iniziato con la cerimonia di accoglienza dei nuovi alunni – ha affermato – Quest’an – no tutto si è svolto alla presenza delle istituzioni locali, amministrazione comunalee provinciale. Il liceo e gli studenti hanno ritrovato una prospettiva dopo l’an – nuncio della nuova sede che verrà ristrutturata e consegnata nel settembre 2020». Ieri, al Severi, erano presenti il primo cittadino Nicola Ottaviani e il consigliere provinciale Alessandra Sardellitti. In vista del prossimo anno scolastico è in corso una razionalizzazione degli istituti superiori di Frosinone chetenga inconsiderazione l’aumento degli iscritti nel liceo Severi e, dunque, la necessità di spazi adeguati. Questo comporterà una rivisitazione della collocazione di altri istituti che è in corso divalutazione daparte degliuffici tecnici di concerto con i dirigenti scolastici. Per quel che concerne, invece, l’agrario sono in corso i lavori di ristrutturazione di otto classi che, dal primo gennaio 2020, dovrebbero trasferirsi nella struttura di via Fabi. Attualmente i ragazzi dell’agrario svolgono le lezioni in quella di viale Roma.
La nuova mappa del centrodestra a trazione Carroccio
L’intervento a Milano, nell’ap – puntamento voluto da Matteo Salvini con gli amministratori locali della Lega, ha rappresentato un elemento importante nel percorso del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani all’interno del partito. In prima fila lo stato maggiore del Carroccio: Matteo Salvini (che più volte ha annuito durante il discorso di Ottaviani), Giancarlo Giorgetti, Luca Zaia, Massimiliano Fedriga. Ottaviani ha tenuto la barra dritta sui temi locali, non disegnando però dei passaggi politici importanti. Come quando ha richiamato alla Costituzione materiale e sostanziale del Paese, rispetto a quella meramente formale. Un modo chiaro per dire che Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle sono minoranza nel Paese, anche se naturalmente le regole della democrazia parlamentare sono state rispettate. Ha detto Ottaviani: «Ha ragione Matteo Salvini. Prima o poi a votare si andrà, a meno che non cancellino la legge che stabilisce che per il Parlamento si vota ogni cinque anni. Noi dovremmo distinguerci anche per quanto riguarda il livello e la qualità dell’opposizione. Puntando anche ai sì sulle proposte. Penso per esempio alla sicurezza delle periferie urbane, che rappresentano un incubo per noi sindaci». Più volte dal palco Ottaviani ha citato Matteo Salvini, per rimarcare un senso di condivisione oltre che di appartenenza al partito. A voler fugare ogni dubbio su quelle che saranno le scelte politiche del primo cittadino nel breve e medio periodo. Dalla Lega non si muoverà. Nicola Ottaviani è intervenuto pure sul “Salva Roma”, ringraziando Salvini per aver posto l’at – tenzione sulla situazione di altri Comuni alle prese con piani di rientro e altre misure finanziarie. Quindi, dopo aver descritto l’esempio dello stadio realizzato a Frosinone, Nicola Ottaviani ha voluto rimarcare il fatto che la Lega di Matteo Salvini è un partito che quotidianamente dimostra con i fatti distare sul territorio, accanto agli amministratori. Dunque il sindaco non si muoverà dalla Lega. Smentendo le ipotesi di chi ipotizzava passaggi di tipo diverso. Questo però non significa che alcuni problemi con il gruppo consiliare siano svaniti. Qualche giorno fa, dopo il dibattito in aula, si sono registrate le prese di posizione del presidente del consiglio comunale Adriano Piacentini (Forza Italia) e del consigliere Danilo Magliocchetti (Cambiamo) per blindare la posizione di Ottaviani. Nessuna nota, invece, dal gruppo della Lega. Un elemento che più di qualcuno in maggioranza ha notato. Il Carroccio, dopo le dimissioni da consigliere di Enrico Cedrone (nel frattempo nominato coordinatore cittadino del La nuova mappa del centrodestra a trazione Carroccio Comune di Frosinone Il “messag gio” di Ottaviani a Milano Il sindaco ha fatto capire che resterà a lungo nella Lega partito), ha un nuovo capogruppo: Sara Bruni. Per il resto i rapporti politici sono alquanto “geli – di”tra lo stesso Ottaviani e il consigliere Carlo Gagliardi. Mentre con Domenico Fagiolo sono spesso isilenzi a sottolinearele distanze. Sulpiano amministrativoepolitico si capirà di più quando bisognerà affrontare il tema della realizzazione della moschea in viale America Latina. Sarà quella la prova del nove dei rapporti tra Ottaviani e il gruppo del Carroccio. Intanto la situazione dei gruppi consiliari, sul sito ufficiale del Comune, è stataaggiornata all’11 settembre. Del gruppo di Forza Italia fanno parte Adriano Piacentini, Riccardo Masecchia e Thaira Mangiapelo. C’è anche l’assessore Cinzia Fabrizi. Il capogruppo è Riccardo Masecchia. Gianluca Quadrini, vicecoordinatoreregionale diForza Italia, dice: «Le mie congratulazioni all’avvocato Riccardo Masecchia per la designazione a capogruppo del partito di Forza Italia nel Comune di Frosinone. Sono certo che Masecchia, persona stimata e perbene, porterà avanti il ruolo egregiamente, grazie alle doti di professionalità, esperienza e capacità dimostrateanche attraverso le numerose preferenze elettorali ottenute. Il gruppo di FI nel Comune di Frosinone ha sempre ottenuto tanti consensi ed oggi è ben solido, forte e compatto politicamente. Grazie alla coesione del gruppo si faranno grandi progetti». Non erano mancate fibrillazioni, sempre dopo la seduta consiliare. Soprattutto da parte di Thaira Mangiapelo. L’intervento di Quadrini va letto come un elemento di “pacificazione”. A questo punto è chiaro anche che Adriano Piacentini (che non era mai andato via formalmente) è pronto al rientro completo nei ranghi “azzurri”. Decisivi i rapporti con il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone. Ma anche il confronto di queste ultime settimane con Gianluca Quadrini. Ci sono altre novità nella mappa dei gruppi consiliari al Comune di Frosinone. Danilo Magliocchetti, che ha lasciato Forza Italia per aderire a Cambiamo, fa parte del gruppo misto. Doveci sono anche Vittorio Vitali (Leu) e Francesco Trina (indipendente). Qualche mese fa Trina aveva annunciato il passaggio nel Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli. Ma nei gruppi questo non è stato registrato. Stessa cosa successe quando Trina annunciò il passaggio nella Lista Ottaviani, mai portato a termine però. Il capogruppo della Lista per Frosinone è adesso Marco Ferrara, proveniente da Fratelli d’Italia. Andrea Campioni, che in consiglio provinciale fa parte del gruppodellaLega, inconsigliocomunale resta nella Lista Ottaviani. Stessa situazione per Vincenzo Savo, consigliere provinciale del Pd che però in aula a Frosinone rimane nella lista civica Cristofari Sindaco. Dove è stato eletto.
Il “patto di Mosca” Pd, prove di intesa De Angelis-Pompeo
I due sono in Russia per promuovere il territorio Ma sullo sfondo ci sono i venti di scissione di Matteo Renzi
CORRADO TRENTO Qualcuno lo ha già soprannominato il “patto di Mosca”. Tra Francesco De Angelis e Antonio Pompeo. Il primo numero uno del Consorzio Asi e leader di Pensare Democratico, il secondo presidente della Provincia, dell’Upi Lazio e sindaco di Ferentino. In questi giorni sono entrambi in Russia, pressola cittàdiTula (poiandrannoa Mosca),peravviare unacollaborazione finalizzata alla promozione del territorio, insieme alla città di Veroli. Rappresentata dal sindaco Simone Cretaro. Ma è evidente che Pompeo e De Angelis ne “approfitteranno” per discutere altresì del futuro del Partito Democratico sul territorio. Anche nella prospettiva della scissione di Matteo Renzi. Partiamo dalla “missione” in Russia. Ne ha dato notizia il presidente della Provincia Antonio Pompeo. In una nota si legge: «La delegazione della provincia di Frosinone è stata ricevuta nel palazzo del governo regionale dal Governatore della Regione di Tula insieme ai ministri e durante una cerimonia pubblica è stato avviato l’iter per un patto di amicizia e di scambio tra i due paesi che coinvolgerà diversi settori: dal commercio all’industria, dalla cultura al turismo, concluso con il canonico scambio di doni». Dice Pompeo: «La Provincia di Frosinone torna a svolgere un ruolo importante anche nei rapporti internazionali che possono essere utili per il nostro territorio, per le nostre imprese e per i nostri prodotti. Senza dimenticare un’altra ricchezza che va valorizzata appieno come il turismo. La Russia è un mercato dalle opportunità vastissime, per questo abbiamo voluto avviare un dialogo che sicuramente apre possibilità enormi e rientra in quelle politiche di sviluppo che guardano all’internazionaliz – zazione e alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali». Fin qui il profilo amministrativo. Poi c’è l’aspetto politico. Francesco De Angelis sta cercando di convincere Antonio Pompeo a non seguire Matteo Renzi nel caso di una scissione. Come è noto Pensare Democratico, la componente di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti, fa riferimento diretto a Nicola Zingaretti. Antonio Pompeo, che pure ha sostenuto Zingaretti alle primarie, è il referente della componente che in passato era guidata da Francesco Scalia, quella di Renzi appunto. Già, ma cosa farà l’ex premier e già leader del Partito Democrati no». Oltre ad una pattuglia di senatori che andrà nel gruppo misto, potrebbero seguire Renzi: Ettore Rosato, Maria Elena Boschi, Ivan Scalfarotto, Anna Ascani, Michele Anzaldi, Luciano Nobili, Luigi Marattin, Silvia Fregolent, MauroDel Barba,CarmeloMiceli. E Roberto Giachetti. Ma i segnali vanno coltitutti. Sempreieri Alessandro De Angelis ha scritto sull’Huffington Post: «L’annuncio ha una data e un orario fissato, quello di martedì 17 (con scarsa considerazione per la scaramanzia) alle ore 18, quando inizierà la solita registrazione nel soliti studio di Vespa». Ma pure: «Perché su questo strappo si è consumata una frattura vera, tutta dentro il mondo che fu renziano: “Ormai Guerini e Lotti sono con Franceschini”, sono queste le parole di chi in questi giorni ne ha raccolto lo sfogo». E infine: «Al Senato l’idea è di trasferirsi, già nei prossimi giorni,nel mistocon treo quattro senatori, poiché il regolamento a Palazzo Madama impedisce di formare gruppi ai partiti che non sisonopresentati alleelezioni.Ma anche perché, in tal modo, Marcucci resterebbe capogruppo del Pd. Primo caso nella storia in cui gli scissionisti controllano anche ilpartitodacui sisonoscissi».An – tonio Pompeo ha rapporti politicamente stretti proprio con Andrea Marcucci. Se quest’ultimo resta comunque nel Pd, è complicato pensare che il presidente della Provincia possa assumere decisioni diverse. Anche perché la storia delle scissioni dimostra che certi passaggi non sonomai semplici. E Antonio Pompeo sa beneche in diversi potrebbero non seguirlo. È anche su questo punto che FrancescoDe Angelisstainsistendo molto. Inoltre c’è il congresso provinciale alle porte: gli assetti potrebbero sancire l’inizio di una nuova stagione, sullabase proprio di un patto tra De Angelis e Pompeo. Il patto di Mosca appunto.
Alla Regione Lazio arriva l’aper tura dei Cinque Stelle
Se sul sito istituzionale del consiglio regionale (presieduto da Mauro Buschini) si legge testualmente “verso un allargamento della maggioranza nel Lazio”, beh, c’è poco da interpretare. Anche perché il resoconto della seduta di ieri è stato indicativo sul piano politico. In più c’è l’analisi del vicepresidente della giunta regionale Daniele Leodori. Cronologica e logica al tempo stesso. Leodori ha reso omaggio al patto d’aula. Dicendo: «Ringrazio i due consiglieri Cangemi e Cavallari che hanno fatto una scelta alla luce del sole e non sottobanco, un atto di coraggio che ha garantito stabilità». Poi ha aggiunto: «Oggi politicamente si apre a livello nazionale una fase nuova. Noi rientriamo in un contesto politico nazionale, siamo stati anche fautori dell’apertura di un percorso nuovo. Quando ci si scandalizza per un mancato ritorno alle urne, ci si ricordi che si è votato pochi mesi fa. È opportuno iniziare un percorso di confronto schietto sui nodi da affrontare. Vorremmo portare avanti un lavoro utile allo sviluppo e alla crescita di questa Regione cercando di evitare il clima di campagna elettorale perenne che abbiamo respirato in 18 mesi». Roberta Lombardi (nella foto), capogruppo regionale dei Cinque Stelle, ha dovuto fronteggiare gli attacchi durissimi del centrodestra. Ha detto: «Gli eventi nazionali hanno ripercussioni a livello regionale, ma la maggioranza gliela avete data voi a Zingaretti, colleghi del centrodestra». Poi l’apertura, tutta politica, al Pd. Ha affermato Roberta Lombardi: «Se il Pd vuole sedersi a un tavolo e confrontarsi con noi con onestà e serietà, senza tatticismi e logiche spartitorie, né furbate, troverà in noi un interlocutore serio. Gli italiani capiranno presto chi tra M5S e Lega ha agito in buona fede».
Sora – Il modello “pattumiera diffusa”
La città lancia un grido d’aiuto. Le fotografie scattate quotidianamente dai residenti dei vari quartieri di Sora immortalano un conclamato abbandono e uno scarso senso civico, con buste d’immondizia e altri scarti lasciati un po’ o v u nque. In periferia come pure in centro la situazione sta diventando insostenibile. Uno spettacolo squallido per i sorani, un pessimo biglietto da visita per i turisti che arrivano in città. Come si può immaginare di veicolare la vocazione turistica della città volsca se addirittura sui marciapiedi si trovano alberi a terra che nessuno rimuove? «È una vergogna», accusano in coro i cittadini amareggiati e stanchi di dover ripetere sempre le stesse cose. E così si sfogano sui social. Vicino ai cassonetti gialli per la raccolta di abiti usati, collocati in punti strategici della città, si consuma giornalmente il più triste degli scenari: buste nere di rifiuti lasciate accanto ai cassonetti che i cani randagi, di notte, rompono alla ricerca di avanzi di cibo per nutrirsi. Ma di rifiuti è pieno anche il centro, come testimonia la situazione del quartiere di Costantinopoli. I residenti della zona, che attendono l’inizio dei lavori per la realizzazione, tra l’altro, di un campo da minigolf, sono esasperati. Addirittura in piazza XIII Gennaio c’è chi ha pensato bene di tagliare il prato di casa, raccogliere gli sfalci e buttarli vicino a un cassonetto che, oltre a emanare un odore sgradevole, contiene di tutto. «Tra mosche e puzza dovrei passeggiare con il mio bambino di pochi mesi? – chiede polemicamente una giovane mamma lamentandosi anche per l’erba alta lungo i marciapiedi che non le consente di passare con la carrozzina –. Qua non ci pensa nessuno alle esigenze dei cittadini? Dal Comune qualcuno dovrebbe farsi un giro nei quartieri e ascoltare le vere esigenze dei residenti». Innanzitutto quelle di sicurezza, anche sotto il profilo igienico-sanitario, oltre alla legittima aspettativa di abitare in una città che non somigli a una discarica