«Il Lazio è finalmente Slot Free» Un marchio per i negozi senza giochi
«Da oggi la Regione Lazio è ufficialmente Slot Free». A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Michela Califano, a margine dell’approvazione in giunta del disciplinare per il rilascio del marchio “Slot Free RL” a esercizi commerciali, circoli privati e luoghi di intrattenimento che rinunceranno al gioco d’azzardo. «Si tratta del primo passo concreto verso quel piano contro il gioco d’azzardo annunciato dall’assessore regionale Alessandra Troncarelli, che ringrazio per il grande lavoro che sta svolgendo – ha commentato il consigliere – Con questo progetto saremo in grado di stanziare 14,4 milioni di euro per il prossimo biennio che serviranno alla prevenzione (2,7 milioni) e alla cura (9,9 milioni) della ludopatia e all’apertura di sportelli e punti di informazione. Un piano che ci consentirà di mettere in campo quindi strumenti e strategie efficaci per prevenire, soprattutto nei più giovani e combattere questa piaga, anche grazie alla preziosa collaborazione delle aziende sanitarie locali».
Caperna rilancia De Angelis media Pandemonio Pd
Tanto rumore per poco o per troppo? È questo il dilemma. Il “caso Caperna” ha scosso il Partito Democratico, ma in questo momento prevalgono le considerazioni tattiche rispetto ai malumori di pancia. Che pure ci sono. Ma vanno controllati perché in ballo c’è tutto: la situazione nazionale, regionale e locale. Però è anche vero che il fuoco ormai cova sotto la cenere. E può divampare. La posizione di Caperna Germano Caperna non ha un ruolo di secondo piano nel Pd. È il capogruppo alla Provincia. Pure per questo la sua presenza alla giornata conclusiva della decima edizione della Leopolda di Matteo Renzi ha provocato un vero e proprio terremoto politico all’inter – no deiDemocrat provinciali.Il ragionamento è semplice: «Renzi non è più il capo di una corrente del partito,ma illeader diuna forza politica diversa. E in competizione con il nostro partito». Germano Caperna però non la pensa così. Rileva: «Un “caso politico” partecipare alla Leopolda? Per chi non conosce la mia storia, per me è più che naturale riflettere sulla scelta di Renzi. Piuttosto che rispondere a chi della mia partecipazione alla Leopolda ne ha fatto un “caso”, se non addirittura motivo di defenestrazione dal partito, mi preme ricordare, a quanti dimenticano o non sanno, che la mia storia politica all’interno del Partito Democratico inizia proprio con Matteo Renzi, che ho sostenuto anche prima di avere la tessera del Pd». Quindi aggiunge: «Nonprovengo nédaiDs, nédalla Margherita. Per chi non lo ricordasse, invece, sono lo stesso Germano Caperna che il 10 aprile scorso ha introdotto la presentazione del libro di Renzi nel salone dell’Amministrazione provinciale. E sono anche rammaricato di non aver potuto presenziare alle giornate di venerdì e sabato per impegni istituzionali e familiari che non mi hanno permesso di essere a Firenze, come, invece, ho fatto negli anni precedenti. Mi sembra evidente e più che naturale, dunque, che io rifletta sulla scelta di Renzi di riconoscersi in un altro soggetto, “Italia Viva”, che pur non essendo contrapposto al Pd, ha comunque una diversa declinazione di valori e idee che, nel recente passato, hanno portato il partito al 41%». Sottolinea Caperna: «Un partito che, oggi, invece di includere e aprirsi a tutte le sensibilità democratiche, si concentra sulla mia presenza alla Leopolda e ne fa motivo di discussione interna. Ebbene, in questo atteggiamento io non mi riconosco e un partito così non mi affascina affatto». Un siluro vero e proprio, che potrebbe anticipare successive scelte di Caperna? Parafrasando Lucio Battisti, lo scopriremo solo vivendo. L’analisi di De Angelis FrancescoDe Angelisèil leaderdi Pensare Democratico, la componente maggioritaria del partito in Ciociaria. Afferma: «Spero che non vada via nessuno. Le condizioni per restare nel partito ci so no tutte, è la casa di tutti. È con questo spirito che dobbiamo avviarci al congresso provinciale. Un congresso aperto al contributo di tutti. Un congresso senza posizioni precostituite. Anzi, ci attendiamo che venga portato avanti e celebrato con il contributo di tutti. Lo voglio dire forte e chiaro: è fondamentale ragionare insieme per costruire insieme una proposta e un progetto largamente condivisie apprezzati.Un’apertu – ra ad Antonio Pompeo? Credo di non averne bisogno, ci confrontiamo da sempre su quello che è il partito. Un Pd plurale e rappresentativo delle diverse sensibilità Caperna rilancia De Angelis media Pandemonio Pd Il caso «Un problema la partecipazione alla Leopolda?» «Non mi riconosco in un partito così, non mi affascina» è una ricchezza». Poi Francesco De Angelis cambia tono quando parla del nuovo partito di Matteo Renzi. Argomenta: «Per quanto riguarda Renzi, è tempo di essere netti e uscire perfino dalle ambiguità verbali. Facciamo partedella stessa coalizione ma non stiamo più insieme. E di conseguenza, soprattutto in questo momento, occorre chiarezza da parte di tutti. Il Pd di Nicola Zingaretti sarà in competizione con Italia Viva di Matteo Renzi. Ma vorrei dire a tutti, soprattutto a chi ha scelto di seguire Renzi, che è del tutto evidenteche restail PartitoDemocratico l’architrave e il punto di riferimentodi un’alleanzalarga, fortee credibile che si contrapponga alla destra sovranista e populista. Da qualunque punto di vista la si veda, non si potrà prescindere dal Pd. Non si potrà fare a meno del Pd. Voglio specificarlo in maniera forse politicamente scorretta ma efficace e vera: mi dispiace per Matteo Renzi, ma senza il Pd non si va da nessuna parte». Cosa pensaFrancesco DeAngelis della partecipazione del capogruppo provinciale Germano Caperna alla giornata conclusiva della decima edizione della Leopolda a Firenze? Spiega il leader di Pensare Democratico: «Valgono i discorsi che ho fatto finora. Quello di Renzi adesso è un altro partito. Ragione per la quale la chiarezza farebbe bene a tutti. Io non ci sarei andato, ecco. Detto questo, mi auguro che un esponente del livello di Germano Caperna resti nel Pd. Anzi, voglio che resti: ha dato tanto al partito e tanto ancora può dare». Insomma, De Angelis stabilisce i confini netti,che separanoormai iDemocrat da Italia Viva. Al tempo stesso però fa un’apertura importante sul piano congressuale,quello più immediato (si terrà a febbraio). C’è molta strategia anche, perché in realtà in questo momento è in corso una partita di scacchi delicatissima. Giocata sull’orlo di una crisi di nervi. La sensazione è che De Angelis sia quello più cauto in Pensare Democratico. E che per esempio Mauro Buschini e Sara Battisti abbiano posizioni più nette. Però frenano. L’area di Pompeo Della componente che fa riferimento al presidente della Provincia l’unica che sicuramente resterebbe nel Pd qualora si arrivasse ad unbivio netto èStefania Martini, presidente del circolo di Frosinone. Tutti gli altriche sono intervenuti alla riunione di componente svoltasi all’Astor lunedì sera hanno espresso lo stesso concetto: «Vogliamo restare nel Pd, ma le condizioni devono cambiare radicalmente». In diversi hanno detto di sentirsi sopportati nel partito. Come ospiti sgraditi. Il riferimento, peraltro esplicito, riguarda i rapporti dell’area di Pompeo con Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. Al di là di quelli che sono i rapporti di forzain Ciociaria,favorevoli aPensare Democratico. Probabilmente è per questo motivo che De Angelis ha spostato il confronto sul piano congressuale. Sullo sfondo resta la posizione del senatore e segretario regionale Bruno Astorre, che ha invitato tutti i dirigenti alla cautela in un momento topico. Domenica prossima si vota per le regionali in Umbria e il risultato avrà una enorme rilevanza sia sul governo che nei rapporti tra i partiti che sostengono l’esecutivo Conte bis. Lo stesso Nicola Zingaretti sta riflettendo attentamente su ogni minimo dettaglio. Peraltro il presidente della Regione Lazio e segretario nazionale del Pd sarà a Frosinone il 28 ottobre, per l’inaugurazione della nuova sede del Consorzio Asi, presieduto da Francesco De Angelis. Un’occa – sione per fare il punto della situazione
Costanzo, avviso ai naviganti
«I primi mesi di una nuova Amministrazione comunale sono molto impegnativi e ho curato moltissimo questo aspetto, ma non negoche laconfusione diquesto tempo politico sconnesso e instabile, allontana molto dall’im – pegno più propriamente politico».Così SimoneCostanzo,sindaco di Coreno Ausonio ma per tre anni segretario provinciale del Pd. Lo abbiamo intervistato. Senta Costanzo, ma un pensierino a seguire Renzi lo ha fatto? Dica la verità. «Sinceramente riconosco che ho fatto un percorso importante con Renzi e riconosco che avverto la Leopolda con affetto e con nostalgia per la passione e per le idee che è riuscita a far emergere con semplicità edentusiasmo elo dico con cognizione di causa avendo partecipato con tanti amici e amiche a diverse edizioni della kermesse toscana, fin dai primi anni. Però, per ora, non mi convince fino in fondo questo strappo, pur capendone le ragioni di opportunità e per alcuni versi di visioni diverse. Io resto dell’idea maggioritaria, della bontà della nascita del Pd come un contenitore dei riformisti ulivisti.Se poi mi sichiede se questi miei aneliti ci sono nell’at – tuale Pd, rispondo con sincerità che siamo rimasti nel guado e che troppe cose non hanno funzionato, siaa livellocentrale cheterritoriale. Inoltre, sull’uscita di Renzi dal Pd e sulla fondazione di Italia Viva dico di non sottovalutarlo e di non considerarlo, insieme a tutto il mondo che lo ha seguito e lo seguirà, come un nemico». Quindi resta, almeno per ora, nel Pd. In ambito provinciale e regionale come vede il partito? «In ambito regionale Bruno Astorre,al qualemi leganoantichi e fortivincoli di amicizia edi affetto, svolge il suo ruolo con grande impegno e con grande abnegazione, ma i problemi restano spesso sul tappeto e nonso fin quando saremo l’isola felice che ci ha consentito di vincere le regionali e diverse Amministrazioni comunali. In ambito provinciale, io stesso che ho avuto l’onore di dirigere il partito per tre anni spesso mi sento di troppo, figuriamoci gli altri. Io sono favorevole ai processi unitari ma c’è bisogno di una volon vera e di un equilibrio politico e amministrativo che attualmente non c’è. Bisognerebbe invertire fortemente la rotta se veramente si vuole far sentire tutti a casa e tutti motivati su un progetto, altrimenti i risultati saranno di un disincanto sempre maggioreda parte di tanti e le percentuali di consenso caleranno sempre più in basso». Cosa si sente di consigliare al Pd che si avvia verso la fase congressuale a livello provinciale? «Dicreare inogni territorio,comune luoghi di discussione del partito dove confrontarsi, studiare e elaborare politiche condivise sui temi più sentiti e urgenti di questo territorio: disoccupazione, criticità ambientale e nei servizi e carenza di infrastrutture moderne. Occorre creare un partito dinamico, in sintonia con la gente e con i territori».
Antonio Pompeo nominato in commissione assetto istituzionale
Si è riunito ieri, a Roma, il comitato direttivo dell’Upi per fare il punto sulla situazione delle Province. Tra le commissioni istituite dal comitato direttivo sui temi chiave che riguardano le Province, il presidente Antonio Pompeo è stato nominato membro della commissione assetto-istituzionale che fa capo al presidente dell’Upi, Michele De Pascale, e che seguirà da vicino i lavori di revisione del Tuel. Insieme a Pompeo della commissione fanno parte i presidenti delle Province di Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Lodi e Terni. «Sono onorato di questo incarico – ha detto il presidente della Provincia di Frosinone e di Upi Lazio – attraverso il quale avremo la possibilità di ribadire quelle che sono le priorità in ordine alle Province, a cominciare dalla certezza delle funzioni, attraverso le quali valorizzare il loro ruolo di semplificazione amministrativa. È necessario contrastare la proliferazione di enti intermedi che provocano dispendio di risorse e aumento delle lungaggini burocratiche a danno di comunità e imprese. Per questo – ha concluso Pompeo – ci faremo portavoci presso Governo e Parlamento per la definizione degli ambiti di competenza delle Province e il mantenimento delle risorse che consentano di operare secondo quanto stabilito, in primis dalla nostra Costituzione, con l’o b i e ttivo principale di assicurare servizi efficienti a comunità e territori».
Salute, intesa tra Comune e Asl
«Noi abbiamo a disposizione strumenti potentissimi che non ha a disposizione nessuna Regione in Italia, primo tra tutti “Open Salute”. Quando vediamo che l’in – cidenza dei tumori è la più bassa nel Lazio, questo non vuol dire che la Valle del Sacco non abbia un’in – cidenza sui tumori, ma vuol dire – ad esempio – che come fattore di rischio è molto più elevato quello dell’aria inquinata di Roma». A parlare è il direttore generale della Asl,Stefano Lorusso,che ieri ha presenziato in ateneo a Cassino al quarto appuntamento del ciclo di incontri“Le giornatedella salute” nel corso del quale è stata sottolineata anche la valenza del registro tumori, che esiste. Grazie anche a tali strumenti è possibile avere delle risposte, fruibili a tutti sul sito www.opensalutelazio.it. Gli incontri sono stati organizzati unitamente al Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio e sono stati invitati i sindaci del territorio per contestualizzare e interpretare idati rispettoalle esigenze di salute della popolazione. «Crediamo che ciò possa consentire a tutti una percezione e un dialogo più puntuali sulla nostra realtà sanitaria.Ci sonodei fattori di rischio sulla quale la Asl di Frosinone può intervenire» ha spiegato Lorusso. Al suo fianco il sindaco di Cassino, Enzo Salera, e in platea il presidente del consiglio, Barbara Di Rollo. L’amministra – zionecomunale diCassino haproposto alla Asl l’attivazione di alcune iniziative che possono essere portate avanti in via sperimentale su Cassino e che afferiscono agli stili di vita e alla cosiddetta “pas – seggiata della salute”. «Abbiamo portato l’attenzione dell’azienda sanitaria sulle problematiche del territorio» haspiegato Salera,sottolineando come la collaborazione può partire già da novembre. Nel corso dell’incontro si è poi provveduto a fare il punto sul “Santa Scolastica” ed è stato spiegato: «L’offerta pubblica di prestazioni ospedaliere in regime di ricovero per acuti nell’abito del territorio di Cassino è attualmente data dal presidio ospedaliero di Cassino classificato dalla Regione Lazio comeDea diI livellocon tutte le specialità proprie e una dotazione complessiva pari a 216 posti letto, di cui: 194 ordinari, 4 week surgery, 8 day surgery e 10 di day hospital».