Il buio oltre la crisi Nessun dorma E neppure parli
Nessun dorma. E, soprattutto, nessuno parli. Perfino a livello locale. Infatti bocche cucite per quanto riguarda non soltanto i parlamentari, ma pure i consiglieri regionali, provinciali e perfino comunale. Con qualche eccezione naturalmente, ma l’ordine di scuderia è chiaro. Specialmente nel Partito Democratico, dopo che domenica Dario Franceschini aveva rilanciato il modello silenzio stampa dell’I t alia mundial del 1982. Quando parlava soltanto Dino Zoff. Così come adesso è solo il segretario Nicola Zingaretti a comunicare le novità. Nel manuale dei riti della politica la scaramanzia gioca un ruolo non di secondo piano. In ogni caso la crisi politica di agosto ha avuto il merito di chiarire la situazione pure nei territori. Oltre che nei partiti e nelle coalizioni. Per quanto riguarda il Movimento Cinque Stelle, in Ciociaria ha tre parlamentari (Luca Frusone, Ilaria Fontana ed Enrica Segneri) e un consigliere regionale (Loreto Marcelli). Nessun sindaco e pochi consiglieri comunali. Non è un caso neppure che i pentastellati non abbiano presentato la lista alle provinciali. Il punto resta proprio la rappresentanza sul territorio. Indipendentemente da quelli che saranno gli equilibri nazionali tra Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico. Fra l’altro i quasi quindici mesi di governo (…)
Quadrini: «Forza Italia è rappresentata da noi»
«Forza Italia in provincia di Frosinone c’è, è viva, ma soprattutto in fase di espansione all’interno di un quadro ben delineato in termini sia di organizzazione che di dirigenza». Gianluca Quadrini parla a suocera perché nuora intenda. Nel senso che risponde all’onorevole Francesca Gerardi, coordinatore provinciale della Lega, che aveva detto di voler capire chi sono gli interlocutori degli “azzurri”in Ciociaria. In realtà però Quadrini piazza una stoccata ai “totiani”. Rileva: «FI è il partito che fa capo al presidente Berlusconi. Gli altri non esistono. Mi riferisco al movimento Cambiamo che fa capo a Giovanni Toti. Chi ha scelto la linea “totiana” non è più azzurro». Aggiunge Quadrini: «Forza Italia ha un vicecoordinatore regionale con delega alla provincia di Frosinone che, attraverso progetti concreti e risultati politici conquistati sul campo, (…)
Fca, un intero sistema in tilt
I cancelli riapriranno oggi, esattamente come si sono chiusi. Poche certezze e tanta cassa integrazione per uno stabilimento, fiore all’occhiello del gruppo, che sogna di accreditarsi come polo del lusso. Ci sono solo le speranze, quelle legate alla fusione con Renault, quelle del restyling di Giulia e Stelvio, quelle del suv Maserati. I tempi però viaggiano sulle linee dell’incognita, e tengono un intero sistema in “pausa di riflessione”. C’è il mondo operaio che deve tirare avanti con buste paga leggere mentre incalzano le spese ma c’è anche il mondo commerciale che vive una simbiosi col settore metalmeccanico. Poco meno di 4.000 tute rosse che vorrebbero valicare con maggiore stabilità i cancelli della fabbrica pedemontana e circa 8-9000 lavoratori dell’i ndotto: in totale, 12-13.000 protagonisti diretti. «Quest’anno si andrà avanti così – ha detto anche ieri il segretario provinciale dell’Ugl, Enzo Valente – ma potrebbe accadere lo stesso anche l’anno prossimo se non ci saranno novità rilevati, senza grosse prospettive di miglioramento». Ecco perché ha invitato la politica e il “sistema” a ripensare i modelli di sviluppo del territorio, per non vivere di sola luce riflessa proveniente da Fca. Ma restano scarse o inesistenti le iniziative in tal senso sul suolo cassinate. Chi soffre di più è l’indotto, dove gli ammortizzatori sociali sono finiti, dove gli stipendi sono un’impresa, dove esistono piccole aziende “fantasma” a un passo dalla chiusura. C’è un doppio problema sotto la lente della società. «Oltre al problema occupazionale, nell’indotto, c’è anche quello che coinvolge gli imprenditori». A parlare è il presidente di Confimprese Italia, Guido D’Amico. «La situazione sta cominciando a diventare preoccupante. Ci sono piccoli imprenditori che stanno facendo ricorso al credito (per le spese, le tasse ma anche gli stipendi) in misura massiccia riponendo la speranza nella ripresa. (…)
Il Comune non paga gli stipendi
Tanto tuonò che piovve. Il sindaco Gino Molinari aveva anticipato alla vigilia del consiglio comunale che «il Comune ha speso soldi che non aveva. Per di più si è indebitato in maniera spropositata contraendo mutui che non si poteva permettere». Aveva portato all’attenzione la mancanza di soldi nelle casse comunali. Mancanza che avrebbe portato a non riuscire ad assicurare persino i pagamenti. E così ieri ha inviato una lettera ai dipendenti comunali (sono una ventina) per informarli dell’i mpossibilità di elargire lo stipendio di agosto. «Con la presente duole informarvi che, stante la ben nota deficienza di cassa dell’Ente, allo stato non risulta possibile procedere al pagamento delle vostre spettanze di agosto 2019. L’ufficio Ragioneria ha comunque assicurato il costante monitoraggio della situazione al fine di ridurre al minimo il disagio arrecato dal ritardo nell’erogazione delle retribuzioni». Nel pomeriggio è seguito un post anche sulla sua pagina Facebook. «L’a m m i n istrazione che ho l’onore di guidare è vittima di una situazione creata da altri e soprattutto ne sono vittime i cittadini. Oggi i dipendenti comunali non prendono lo stipendio di agosto come tanti altri soggetti che hanno lavorato per il Comune». Il sindaco Molinari nei giorni scorsi aveva sottolineato la mancanza di soldi nelle casse comunali..(…)