I sindaci approvano l’Atto aziendale Ecco cosa prevede
Via libera della conferenza dei sindaci all’Atto aziendale della Asl. Meglio: alle modifiche chieste dal nuovo direttore generale Stefano Lorusso, modifiche che adesso saranno vagliate dalla Regione Lazio. Perché il nuovo Atto aziendale vero e proprio dovrà essere predisposto entro ottobre 2020. In ogni caso, sul piano del confronto con gli amministratori, il manager fa segnare un punto a suo favore. La votazione Approvazione all’unanimità. I sì sono stati 39, quelli dei sindaci o dei delegati dei Comuni presenti ieri. E precisamente: Anagni, Arpino, Atina, Ausonia, Broccostella, Campoli Appennino, Cassino, Castelliri, Colfelice, Coreno Ausonio, Ferentino, Filettino, Fiuggi, Fontana Liri, Fontechiari, Frosinone, Fumone, Gallinaro, Giuliano di Roma, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Morolo, Paliano, Pastena, Pescosolido, Pico, Pofi, Pontecorvo, Posta Fibreno, San Giovanni Incarico, Sant’Andrea del Garigliano, Sant’Elia Fiumerapido, Settefrati, Sgurgola, Sora, Terelle, Torrice, Veroli, Vico nel Lazio. Ma 39 presenti su 91 Comuni vuol dire anche che 52 primi cittadini non c’erano. In apertura di seduta hanno risposto all’appello in 36, poi si è arrivati ad un massimo di 41. Quindi il voto finale a 39. Anselmo Rotondo, primo cittadino di Pontecorvo, ha voluto sottolineare questo aspetto. Dicendo: «La sanità è il primo tema che ognuno di noi pone in qualunque tipo di campagna elettorale, poi però se siamo 40 e ne mancano più della metà, non è un bel segnale. Ci sono tanti impegni? Tutti abbiamo gli impegni». Il tema dei Pronto Soccorso Quasi tre settimane fa Stefano Lorusso aveva acconsentito all’aggiornamento della conferenza dei sindaci. Questo gli ha consentito di confrontarsi con diversi primi cittadini, i quali a loro volta hanno inviato le loro proposte. Ha detto Stefano Lorusso: «Molte indicazioni non riguardano l’Atto aziendale ma l’organizzazione dei servizi. Ad ogni modo confermo le indicazioni. Aggiungo che sto affrontando il tema del sovraffollamento dei Pronto Soccorso. Il mio piano è questo: istituzione vera dell’holding area di Frosinone (prevedendo pure 6 infermieri), riattivazione di qualche posto letto in più ad Alatri, graduatoria dei medici di medicina interna per decongestionare i Pronto Soccorso, potenziamento di alcuni reparti, anche a Cassino e Sora. Punteremo altresì sul rafforzamento delle 4 Case della Salute, tenendo presente che il 70% dei codici che arrivano ai Pronto Soccorso sono bianchi o verdi. Apriremo altresì le graduatorie per i cardiologi, i pediatri e i radiologi. Ma resta l’ostacolo che la Asl di Frosinone non è attrattiva. Ce la metteremo tutta, però, per far venire i medici qui da noi. Questo rappresenterebbe la vera svolta». La rotta del manager Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, che ha presieduto i lavori, in apertura di seduta ha sottolineato come l’Atto aziendale punti molto sul binomio ambiente-salute. Chiedendo a Lorusso di prevedere un’unita di riferimento diretta per il manager relativamente alla Valle del Sacco. Lorusso ha spiegato: «Non è semplice, ma lavoreremo alla costituzione di un’unità operativa di epidemiologia ambientale». Poi ha rilevato il manager: «Mi fa piacere sottolineare di avere a che fare con amministratori (i sindaci) che, esattamente come me, devono fare i conti con tante emergenze e poche risorse». Il sindaco di Anagni Daniele Natalia è tornato alla carica sul tema di un presidio territoriale per l’area nord all’altezza della situazione. Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Corsi (Sgurgola). Lorusso ha risposto di non poter inserire questa punto nell’Atto, aggiungendo però «che si può lavorare sulla cornice». Moltissimi gli interventi, poi Nicola Ottaviani ha risolto la situazione dicendo che «su tematiche che non riguardano l’Atto convocheremo un’apposita seduta della conferenza dei sindaci». A quel punto la discussione ha avuto un’accelerazione. Le modifiche all’At t o Le proposte più significative sono quattro: 1) suddivisione del Dipartimento ospedaliero in Dipartimento scienze mediche e Dipartimento Scienze chirurgiche; 2) riattivazione dell’Unità operativa complessa Affari generali e supporto all’attività legale; 3) istituzione dell’Unità operativa complessa di lungodegenza a Sora; 4) rafforzamento del Presidio ospedaliero di Sora come polo oncologico della provincia. L’Atto aziendale del 2019 prevede 56 Unità operative complesse ospedaliere (55 nel 2016), 29 Unità operative complesse non ospedaliere (30 nel 2016), 30 Unità operative semplici dipartimentali (31 nel 2016). Come detto, la proposta di Lorusso è quella di sdoppiare il Dipartimento ospedaliero: scienze mediche e scienze chirurgiche. Poi c’è la novità «dell’implementazione delle attività di studio e valutazione delle correlazioni tra salute e ambiente all’interno del Dipartimento di prevenzione. Poi c’è l’Unità operativa semplice dipartimentale “Percorso diagnostico terapeutico assistenziale” a valenza interdistrettuale. Fra le proposte c’è anche l’abrogazione delle Unità operative complesse Assistenza Sanitaria di Base e delle Unità operative semplici dipartimentali Radiologia interventistica e Trattamento insufficienza renale. Poi c’è la volontà di un’afferenza interdistrettuale dell’Unità operativa complessa Hospice e Cure palliative e delle Unità operative semplici dipartimentali Medicina Penitenziaria e Ccuunn e Specialistica. Il direttore generale della Asl Stefano Lorusso ha superato l’esame della conferenza dei sindaci. Non era scontato. Basta ricordare quello che è successo negli anni scorsi. Ma in realtà nell’Atto aziendale le richieste degli amministratori non potranno essere inserite. La prova della verità ci sarà dunque sull’organizzazione dei servizi.
Sul Dup manca il numero legale
Dup sta per Documento unico di programmazione: è il principale strumento per la guida strategica e operativa di un ente e rappresenta il presupposto imprescindibile di tutti gli altri atti di programmazione. In consiglio provinciale, però, quest’anno si sta rivelando un ostacolo complicato da superare. Per via di prese di posizione politiche. Ieri si è riunita la commissione bilancio, chiamata ad esprimere un parere sulle delibere che andranno poi all’a t t e n z i one del consiglio provinciale. Il punto relativo al Dup era stato ritirato nel corso dell’ultima seduta consiliare. Per approfondimenti si era detto. In realtà una parte importante del centrodestra non era d’a c c o rdo: il gruppo di Forza Italia per esempio. Ma anche quello della Lega, considerando il documento che i consiglieri Igino Guglielmi e Andrea Campioni avevano diffuso qualche giorno dopo. Ieri, quando si è trattato di analizzare il Documento unico di programmazione, in commissione è venuto meno il numero legale. Questo perché i consiglieri Gianluca Quadrini e Gioacchino Ferdinandi (Forza Italia) sono andati via. Sono rimasti Germano Caperna (Italia Viva) e Andrea Campioni (Lega). Ma non è bastato. Alla seduta non ha partecipato l’altro membro della commissione, cioè Stefania Furtivo (Fratelli d’Italia). Caperna ha chiesto a Campioni (presidente della commissione bilancio) di verificare se ci sono le possibilità di una riconvocazione. Sul Dup, dicevamo, si sta giocando una partita dalle chiare connotazioni politiche. Il centrodestra ha la maggioranza dei consiglieri in Provincia: 7. Contro i 6 (compreso Antonio Pompeo) del centrosinistra. Parliamo in ogni caso di un ente di secondo livello, nel quale i confini tra maggioranza e opposizione esistono ma non sempre sono nettissimi. Per quanto riguarda il centrodestra, bisognerà vedere se alla fine Fratelli d’Italia (3 consiglieri), Lega (2) e Forza Italia (2) riusciranno ad avere una posizione unitaria. Ma vanno ricordate le parole di Daniele Maura, capogruppo di Fratelli d’Italia e consigliere delegato alla presidenza dell’aula: «È singolare che si faccia una battaglia del genere nell’unico ente nel quale il presidente non può essere sfiduciato». Per quanto riguarda Daniele Caperna, ha costituito il grup
po consiliare di Italia Viva di Matteo Renzi. Al suo terzo mandato consecutivo come consigliere, Caperna è stato capogruppo del Pd fino a qualche giorno fa. Poi ha ufficializzato l’adesione a Italia Viva. D’a ltronde aveva partecipato all’ultima giornata della decima edizione della Leopolda. Spiega: «Non è un mistero che sono sempre stato con Matteo Renzi. Darò il mio contributo come sempre. Inutile ribadire il pieno sostegno al presidente Antonio Pompeo e alla coalizione di centrosinistra».l