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Esportazioni, locomotiva Lazio I numeri sono da record assoluto
«I dati Istat appena diffusi sull’export ci dicono che nei primi 3 mesi del 2019 il Lazio registra un boom dell’export: +21% a fronte di una media nazionale del +2%. Il Lazio (dopo il Molise) è la prima regione per aumento dell’export nei primi 3 mesi del 2019». Lo afferma il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, commentando i dati diffusi dall’Istat sull’export dell’Italia. «In valori assoluti nei primi 3 mesi del 2019 l’export laziale raggiunge quota 6 miliardi e 577 milioni, con un aumento di 1,1 miliardi di euro rispetto ai primi tre mesi del 2018. La quota dell’export Lazio sale al 5,7% del totale export italiano dal 4,8% del primo trimestre 2018. Una spinta determinante arriva dal settore farmaceutico, da sempre eccellenza della regione. Questi dati straordinari confermano la validità delle politiche promosse in questi anni dalla Regione Lazio. Risultati che sono uno stimolo per continuare a impegnarci sempre di più, ma senza dubbio stiamo percorrendo la strada giusta. Il Lazio è ormai una locomotiva per il Paese anche in un ambito, quello delle esportazioni, che era da sempre considerato un punto debole del nostro sistema produttivo. La strategia che abbiamo programmato nei prossimi anni darà un’ulteriore spinta all’internazionalizzazione e alla crescita in particolare delle piccole e medie imprese del Lazio. La nostra è una programmazione seria e lungimirante per sostenere gli investimenti delle aziende e per creare lavoro e sviluppo, sempre nel rispetto delle politiche di bilancio come testimonia il miglioramento del rating della Regione Lazio annunciato qualche giorno fa da Fitch. Il Lazio è più forte: l’aumento dell’export è un’altra importante conferma». Le esportazioni stanno mantenendo particolarmente attivo il sistema economico non solo del Lazio ma anche dell’i n t era nazione. In generale nel primo trimestre 2019 si stima una flessione congiunturale delle esportazioni per quasi tutte le ripartizioni territoriali: -2,4% per il Sud e Isole, -1% sia per il Nord-est sia per il Nord-ovest, mentre per il Centro si registra un ampio aumento delle vendite (+7%).
Fratelli d’It a l i a in pressing anche sulla Lega
CORRADO TRENTO
Lega verso quota 6. Consiglieri comunali. Ma il Polo Civico è pronto ad arrivare a 7. Mentre si va verso la resa dei conti in Fratelli d’Italia. Da ultimo gli “azzurri”, dove prima o poi il quadro dovrà essere chiarito. Parliamo del Comune di Frosinone: le grandi manovre impazzano, tra cene, incontri riservate e riunioni politiche. Il Carroccio cresce Nelle prossime ore sarà ufficializzata l’adesione di Andrea Campioni, eletto nella Lista Ottaviani. E già consigliere provinciale. Nel gruppo della Lega ci sono già Enrico Cedrone, Maria Rosaria Rotondi, Gianpiero Fabrizi, Carlo Gagliardi e Sara Bruni. Con Campioni si arriverebbe a 6 consiglieri comunali, anche se probabilmente malumori e frizioni non mancherebbero. Campioni è stato eletto consigliere provinciale “bruciando” sul filo di lana proprio Sara Bruni. Come assessore del Carroccio c’è Rossella Testa. La richiesta di rimpasto in giunta, avanzata nei mesi scorsi dal coordinatore cittadino Domenico Fagiolo, è sul tavolo di Nicola Ottaviani. Ferma. La risposta del Polo Civico Nei prossimi giorni ci sarà l’adesione di Francesco Trina al gruppo consiliare della lista civica di Gianfranco Pizzutelli. Gruppo che quindi arriverà a 7 consiglieri. In virtù anche del patto federativo con la Lista per Frosinone di Antonio Scaccia. Gli altri esponenti sono: Debora Patrizi, Claudio Caparrelli, Igino Guglielmi, Corrado Renzi, Isabella Diamanti e Sergio Verrelli. Con tre assessori di riferimento, tra i quali il vicesindaco Antonio Scaccia. È il gruppo più numeroso all’i n t e rno della maggioranza di cen trodestra in questo momento. La cena di Fratelli d’It alia L’altra sera cena di lavoro tra il portavoce cittadino Giuseppe Vittigli, il capogruppo provinciale Daniele Maura, l’a s s e s s ore comunale di Frosinone Pasquale Cirillo, Alfredo Pallone, Daniele Colasanti. Il punto è la rappresentanza del partito all’interno della giunta Ottaviani. È stato sostanzialmente detto che Pasquale Cirillo resterà al suo posto. Decisiva l’a d e s i one a Fratelli d’Italia dell’intera componente di Alfredo Pallone, il quale ha condotto le trattative politiche direttamente con il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida e il senatore Massimo Ruspandini. Domani dovrebbe svolgersi la riunione del direttivo cittadino di Frosinone del partito, convocato proprio per prendere una posizione ufficiale sul tema. E Marco Ferrara? Il consigliere comunale di FdI ha una posizione chiara, avanzata direttamente al sindaco Nicola Ottaviani: chiede la nomina di un assessore di suo gradimento (il nome avanzato è quello di Ilio Crescenzi). Ma il punto è che Ottaviani vuole che la richiesta sia controfirmata pure dal coordinatore provinciale Paolo Pulciani. In rappresentanza del partito. Pulciani non firma e quindi nell’esecutivo resterà Pasquale Cirillo. Resta da vedere cosa farà Marco Ferrara. Secondo alcune indiscrezioni potrebbe prendere la direzione della Lega o di Forza Italia. In realtà resterebbe nel partito, ma in consiglio potrebbe optare per l’appoggio esterno, pratica per pratica. I nodi di Forza Italia L’unica certezza è che del gruppo fa parte Danilo Magliocchetti. Thaira Mangiapelo dovrebbe essere rientrata nel partito, ma ad oggi non c’è la richiesta di adesione al gruppo. Riccardo Masecchia sta valutando la situazione, ma sembra pronto ad uscire. Il presidente del consiglio comunale Adriano Piacentini non ha mai dato comunicazione dell’uscita dal gruppo. È un fedelissimo di Ottaviani, ma la partita è aperta. FdI “tent a” i leghisti Nei corridoi del Palazzo comunale le indiscrezioni fioccano. Fratelli d’Italia starebbe sondando la disponibilità dei consiglieri Enrico Cedrone, Sara Bruni e Maria Rosaria Rotondi, tutti della Lega. Alleati sì, ma fino ad un certo punto. Soprattutto perché all’orizzonte potrebbero esserci le elezioni politiche anticipate.
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Pd, Bruno Astorre ricuce la… vittoria
L’analisi del voto il Pd la farà direttamente in conferenza stampa, martedì 18 giugno alle ore 10 presso la sede della federazione provinciale. Ci sarannoil senatore e segretario regionale Bruno Astorre e il segretario provinciale Domenico Alfieri. Tema: le amministrative del 2019. In provincia di Frosinone il Pd ha vinto nettamente alle comunali, anche se a Cassino il successo di Enzo Salera al ballottaggio appartiene più al nuovo sindaco che all’intero partito. Forse è anche per questo che ci saràil responsabileregionaleBruno Astorre. Il quale peraltro ieri è stato “avvistato” a Frosinone. La sensazione è che il Pd di Zingaretti abbia necessità di ricucire tutte le vittorie, in un’ottica unitaria. Intanto Andrea Palladino, segretario delcircolo del Pddi Frosinone, annuncia le primarie per la scelta del prossimo candidato sindaco di Frosinone. Rileva: «Congratulazioni e buon lavoro a Enzo Salera per la straordinaria vittoria a Cassino. Il percorso delle primarie, molto partecipate anche per via di un’ottima organizzazione a garanzia di tutti i candidati e con la massima trasparenza, ha inciso in maniera importante sul successo del centrosinistra. La volontà di coinvolgere i cittadini nella scelta del candidato da mettere in campo si è dimostrata ancora una volta vincente. Per questo motivo sarà importante utilizzare lo strumento delle primarie anche a Frosinone. È fondamentale farsi trovare pronti e scegliere insieme, e non contro qualcuno, il candidato adatto per questa grande sfida. È evidente che con le possibili elezioni politiche anticipate Ottaviani lascerà la guida della città. Con le primarie del centrosinistra, da svolgersi il prima possibile, il candidato vincente avrà la possibilità di iniziare da subito un lavoro per allargare la coalizione e sviluppareun progettodirilancioe dicambiamento».
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Cassino – Scatta il toto-giunta Consiglio, Di Rollo verso la presidenza
ALBERTO SIMONE
Enzo Salera è ufficialmente sindaco di Cassino. Nella giornata di ieri c’è stata la proclamazione della commissione elettorale. Il neo primo cittadino non era presente a causa del lutto che lo ha colpito nella notte: la mamma è venuta tristemente a mancare. Pertanto il passaggio di consegne non avverrà nella giornata odierna ma più probabilmente tra domani e dopodomani. In ogni caso il commissario prefettizio Benedetto Basile resterà in carica con i poteri del Consiglio e della giunta finché, appunto, non si celebrerà la prima assise con l’insediamento della nuova amministrazione e del nuovo esecutivo. Enzo Salera ha dieci giorni di tempo per convocare il primo consiglio, dunque entro e non oltre il 21 giugno: verosimilmente la prima assise si celebrerà dunque o sabato 22 giugno o sabato 29 giugno, a meno che Salera non decida di riunire il consiglio in un giorno durante la settimana. Quel che appare certo è che, visti anche i tempi, non si andrà oltre il mese di giugno per chiudere definitivamente il commissariamento e aprire la nuova era dell’amministrazione di centrosinistra. Giunta tecnica e politica Pertanto già sono in corso le riunioni per individuare i nomi da inserire in giunta. Un primo incontro era previsto ieri ma, ovviamente, è saltato a causa del lutto che ha colpito il sindaco. Da indiscrezioni che trapelano da ambienti ben informati ci sono, però, già i primi tasselli anche perché alcune scelte sono obbligate: sui sette assessori da nominare (uno dei quali dovrà avere anche la delega di vice sindaco) almeno tre devono essere donna. Questo è l’unico “limite” con il quale deve scontrarsi il sindaco perché, non avendo fatto alleanze e avendo poche liste, non ci sono particolari richieste provenienti dall’esterno della coalizione che sin dal primo minuto ha sostenuto Salera. Sul punto il neo sindaco è stato esplicito: «Il 6 aprile abbiamo fatto le primarie, poi una parte del centrosinistra ha continuato a osteggiarci, quindi il 26 maggio abbiamo fatto le “secondarie”. Poi, al ballottaggio in molti ancora ci hanno remato contro: è chiaro che ora non possono salire sul carro del vincitore». E in merito all’esecutivo ha spiegato: «Vedremo se ci sono consiglieri che vogliono entrare in giunta, in ogni caso quel che è certo è che servono persone estremamente competenti». Non è quindi escluso che possano esserci anche assessori puramente “tecnici”: quel che appare certo è che non si utilizzerà il manuale Cencelli ma si valuteranno le competenze. Per questo motivo in molti sostengono che un assessorato possa andare a Danilo Grossi che ha curato brillantemente la comunicazione durante la campagna elettorale. Un altro ex assessore che potrebbe tornare è Riccardo Consales (all’ambiente), a meno che all’interno della stessa lista non si preferisca dare il via libera a Gennaro Fiorentino (urbanistica e lavori pubblici). Quasi certo l’ingresso della Tamburrini (pubblica istruzione) e di Luigi Maccaro (politiche giovanili e sociale). E in ballo c’è anche il nome di Francesco Carlino. Il ruolo di Ranaldi Gino Ranaldi, anche lui ex assessore, potrebbe rivestire il ruolo di capogruppo del Pd: è stato il fautore della candidatura di Enzo Salera, tant’è che il sindaco lo ha ringraziato pubblicamente nell’ultimo comizio e ha ricordato: «Dissi a Gino che era un folle ma com’è noto i folli aprono i sentieri che poi saranno percorsi dai normali». Ranaldi si gode, dunque, la “sua” personale vittoria e avrà certamente un ruolo di primo piano nella prossima consiliatura. Per ora in merito agli incarichi ci sono solo due certezze: Renato De Sanctis delegato all’Ato 5 mentre Barbara Di Rollo, essendo la più votata, presiederà il primo consiglio in qualità di “consigliere anziano” e poi quasi certamente sarà eletta a larga maggioranza presidente del consiglio.