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Titolo: Buschini, buona la quarta
Sommario: Eletto presidente del consiglio regionale con 26 voti. Il Patto d’aula resiste, ma… I segnali altalenanti nelle prime tre votazioni, poi la fumata bianca. Il ruolo di Zingaretti
di CORRADO TRENTO
La quarta votazione è quella giusta: 26 preferenze per Mauro Buschini, che così viene eletto presidente del consiglio regionale. Devid Porrello (Movimento Cinque Stelle) arriva a quota 9, mentre 1 scheda è nulla. Hanno votato in 36 su 51. Il centrodestra alla fine non ha indicato alcun candidato alternativo. Alle radici della vittoria Mauro Buschini si è presentato all’appuntamento da capogruppo regionale del Pd. Nessuna defezione da parte dello schieramento di centrosinistra. Con i Democrat compatti. Ma ha retto soprattutto il cosiddetto Patto d’aula, costruito proprio da Mauro Buschini e dal suo predecessore Daniele Leodori per superare l’effetto anatra zoppa uscito dalle urne il 4 marzo 2018. Quando, nonostante la vittoria di Nicola Zingaretti, il centrosinistra si fermò a quota 24 consiglieri. Con le opposizioni a 26, divise però tra centrodestra e Cinque Stelle. Un Patto d’aula che ha visto spesso le posizioni decisive dei due indipendenti, Giuseppe Cangemi ed Enrico Cavallari. Ma i numeri dovrebbero essere 27, Significa che uno è mancato all’appello. Si è votato a scrutinio segreto. Alla prima votazione il quorum per l’elezione era di 34 voti: 25 quelli di Buschini, 9 quelli di Porrello, 16 le schede bianche. Alla seconda (quorum a31) Buschini sale a 26, Porrello resta a 9 e le bianche scendono a 15. Il segnale politico è chiaro: i numeri ci sono, ma bisognerà attendere. Alla terza votazione ne bastano 26. Buschini è 25, Porrello a 9. Serve l’ultimo scatto e serve evidentemente anche sottolinearlo sul piano politico. Non c’è un altro modo. Si va al quarto tentativo. Stavolta sì e Mauro Buschini tocca quota 26. Finalmente si alza e festeggia. Attorno a lui ci sono tutti, dal presidente della Regione e segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti a Daniele Leodori, vicepresidente della giunta regionale, che gli cede idealmente il testimone. È la dimostrazione di un asse di ferro tra i fedelissimi di Zingaretti, dei quali Buschini fa parte. Con Leodori, ma anche con Massimiliano Smeriglio. Mauro Buschini non può e non vuole nascondere l’emozione. In sei anni da consigliere regionale ha ricoperto ruoli importanti e delicati: presidente della commissione bilancio, poi assessore all’ambiente, ai rifiuti e ai rapporti con il Consiglio, quindi capogruppo del Pd nel momento più difficile. Adesso presidente del consiglio regionale, un ruolo che ha una spiccata valenza istituzionale. Appena quarantunenne, Buschini di strada politica ne ha fatta già tantissima, lui che è stato segretario provinciale deiDs a 23anni. Legge un appunto e spiega il perché: «Sapendo che l’emozione avrebbe avuto sicuramente la meglio». Aveva pensato ad un «grazie presidente». Ma poi ha cambiato: «Grazie care colleghe e cari colleghi». E sottolinea: «Per il grande onore, per la fiducia che mi avete riconosciuto». Ringrazia il predecessore Daniele Leodori e Nicola Zingaretti («con lui tutti noi abbiamo intrapreso un percorso di cambiamento ed in questi anni abbiamo, insieme, trasformato questa regione, resa affidabile verso i cittadini»). Quindi l’im – pegno, netto: «Sarò un presidente garante, arbitro assoluto, imparziale, nell’organizzazione e nella gestione di quest’aula». Infine il “taglio” politico: «Una Regione che deve essere motore per il Paese, all’interno di una casa comune che si chiama Unione Europea che noi, per primi, possiamo e dobbiamo cambiare». Commenti e gioco di squadra Il primo ad arrivare è di Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico e “padre politico” di Buschini. Asciutto: «Si tratta di un meritato riconoscimento alla persona e al territorio. Complimenti e buon lavoro presidente». Il consigliere regionale Sara Battisti parla di «rafforzato protagonismo della provincia di Frosinone e di crescita di una nuova classe dirigente». Arrivano le congratulazione del presidente della Provincia Antonio Pompeo, di Luca Fantini e Guido Staffieri (segretari, rispettivamente, dei Giovani Democratici del Lazio e di Roma), ma pure della Federlazio e del presidente della Saf Lucio Migliorelli.
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Titolo: Il 24 il consiglio provinciale per la convalida degli eletti
Si svolgerà mercoledì 24 aprile, alle 17.30, la seduta del consiglio provinciale di Frosinone. Due i punti all’ordine del giorno: la convalida degli eletti alla carica di consigliere provinciale dopo le elezioni del 7 aprile e la presentazione delle linee programmatiche aggiornate relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato. Dodici i consiglieri che, dopo la votazione riservata agli amministratori del territorio, hanno ottenuto il maggior numero di voti ponderati: si tratta di Gianluca Quadrini con la lista Progetto Futuro (8.434 voti ponderati), Luigi Vacana con la lista Provincia in Comune (7.071), Germano Caperna (5.272), Alessandra Sardellitti (4.174), Massimiliano Quadrini (4.161) e Vincenzo Savo (4.094) del Partito Democratico. Tre seggi, invece, per la lista Provincia Protagonista (composta dai partiti Fratelli d’I t alia e Forza Italia). Più preferenze ponderate per Daniele Maura (4.100), Stefania Furtivo (3.161) e Gioacchino Ferdinandi (3.073). La Lega ha centrato due seggi. Per la lista del Carroccio hanno conquistato più voti ponderati Andrea Campioni (3.436) e Igino Guglielmi (3.116). Un seggio per la lista Per la Provincia di Frosinone: Gianluigi Ferretti (3.311) Nella tornata elettorale riservata agli amministratori per il rinnovo del Consiglio provinciale non è riuscita la conferma ad Angelo Costantini con la Lega e a Domenico Alfieri e Antonio Di Nota, entrambi nella lista del Partito Democratico. Hanno concluso, invece, la loro esperienza nel Consiglio Massimiliano Mignanelli, Danilo Magliocchetti, Anselmo Rotondo, Rossella Chiusaroli e Antonio Cinelli.
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Occhiello: Elezioni – Soffrono Pd, FI e Lega. I Cinque Stelle ricevono l’ok
Titolo: Ora si pensa alle liste Se ne prevedono 18
di ALBERTO SIMONE
Cinque candidati a sindaco e non più di 18 liste in campo. Questo dovrebbero esser i numeri che si andranno a concretizzare tra dieci giorni, ovvero domenica 28 aprile quando ci sarà l’ufficialità della documentazione che va presentata in Comune entro sabato 27 aprile. Chiarito il quadro dei candidati a sindaco – salvo ulteriori colpi di scena dell’ultimo minuto – adesso si pensa alle liste. Andiamo con ordine. I cinque candidati a sindaco sono: Paola Carnevale del centrodestra, Enzo Salera del centrosinistra, Giuseppe Martini del Movimento Cinque Stelle e poi i due poli civici guidati uno da Giuseppe Golini Petrarcone e l’altro da Renato De Sanctis. Non più di cinque liste a testa dovrebbero schierare i tre candidati che avranno la coalizione più larga, ovvero Salera, Petrarcone e Carnevale. Partiamo proprio da quest’ultima: i partiti storici del centrodestra, Fi in testa, sono decimati a causa di espulsioni e scontenti e un certo malcontento cova anche tra le civiche dunque oltre alle liste di partito – Fi, Fdi, Udc e Lega – ci sarà al massimo la lista del sindaco o una civica di riferimento: ma non quella di Leone che da fonti ben informate sembrerebbe non intenzionato a candidarsi e a presentare la sua lista. Si ferma a quota cinque liste anche Enzo Salera: il Pd è ancora immobile e solo ieri sera, dopo l elezione di Buschini come presidente della Pisana, si è iniziato a ragionare sulla compilazione della lista. Non è ben chiaro se ci sarà l’ex segretario Marino Fardelli e se Sarah Grieco si candiderà così come prevedeva l’accordo delle primarie. In ogni caso Astorre è stato categorico: la lista del Pd va fatta. Oltre ai dem ci sarà la lista Demos di Luigi Maccaro – altro partecipante alle primarie -, la lista del sindaco, la civica Janula e un’altra civica, “Cassino in Comune”, che fa riferimento al movimento di Pizzarotti “Italia in Comune”: raccoglie cioè, com’è nello spirito della lista nazionale, vari amministratori anche se di diverso orientamento politico. Dovrebbero far parte di questa lista difatti gli ex amministratori Di Zazzo, Sebastianelli e Evangelista. Non ci sarà invece la lista dei socialisti e dei partiti minori “a sinistra del Pd” che hanno preferito andare a rafforzare le cinque liste già esistenti con alcuni dei loro massimi rappresentanti. Anche Peppino Petrarcone dovrebbe fermarsi a quota 5 liste: la sua lista, una che fa riferimento a Dragonetti, un’altra portata in dote da Mignanelli, un’altra dagli ex dissidenti di Forza Italia e la quinta che potrebbe essere guidata da Nardone e che vedrebbe all’inter – no anche ex leghisti come Ciamarra e Valente. Si ferma a due liste la compagine di Renato De Sanctis: oltre alla sua lista avrà anche il sostegno di “Sinistra Unita” di Vincenzo Durante e Emiliano Venturi. Una sola lista, invece, è quella che farà il Movimento Cinque Stelle che, com’è noto, non fa alleanze sui territori: proprio nei giorni scorsi ha avuto l’ok da vertici nazionali per l’utilizzo del logo e a breve dovrebbe ufficializzare la candidatura di Giuseppe Martini. Dunque i candidati al Consiglio comunale dovrebbero essere non più di400: circa la metà rispetto al 2016 quando superavano i 700 in 29 diverse liste con sei candidati a sindaco.
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Titolo: Lanni sarà al fianco di Cuozzo
Sommario: Elezioni – Cambiano gli scenari politici: il consigliere di minoranza aderisce alla lista del sindaco uscente Così sarà una sfida a due. “Rinascita per Sant’Elia” dovrà vedersela con lo schieramento di Roberto Angelosanto
ANTONIO RENZI
Cambiano gli scenari politici a Sant’Elia in vista delle prossime elezioni comunali. A poco più di una settimana dalla presentazione delle liste elettorali il consigliere di minoranza Michele Lanni aderisce alla lista “Rinascita per Sant’Elia” del sindaco uscente Cuozzo. In buona sostanza, “Sant’Elia Futura” esce di scena. Scende così a 2 il numero dei gruppi in corsa per il palazzo comunale: da una parte Cuozzo e Lanni, dall’altra “Sant’Elia nel Cuore” di Roberto Angelosanto. Nelle ultime elezioni erano state quattro, invece, le compagini in campo. Una scelta ponderata e non semplice: alle spalle Lanni ha 5 anni di attività di opposizione dura, fatta sia in Consiglio Comunale che fra i cittadini. «La scelta era continuare a correre da soli o individuare dei compagni di viaggio – spiega Lanni – Davanti a questa scelta, come gruppo, abbiamo ascoltato con attenzione le proposte che ci venivano fatte. Abbiamo valutato attentamente non solo quello che ci veniva detto ma, anche e soprattutto, il modo in cui la trattativa veniva portata avanti. Dopo i vari e ripetuti incontri non abbiamo avuto nessun dubbio, abbiamo fatto la nostra scelta, che è ricaduta sulla lista “Rinascita per Sant’Elia”. Abbiamo deciso di fare un percorso in comune perché tutti i componenti dell’attuale maggioranza, nonostante la nostra attività di minoranza, hanno sempre saputo distinguere l’onestà, la dignità, l’impegno serio di tutti noi, e in particolare del sottoscritto, senza mai ritenere il nostro operato un attacco personale». Un lavoro fatto tra le fila della minoranza che sarà portato nella nuova compagine. «Il gruppo di Rinascita – continua Lanni – sa che avrà al proprio fianco una persona non certamente facile da trattare, ma avrà la certezza che il mio impegno sarà serio e costante. Metteremo a disposizione Il consigliere di minoranza del gruppo “Sa n t ’Elia Futura” Michele Lanni C a s s i n ate dei cittadini, il lavoro fatto in questi anni in minoranza sull’intero territorio di Sant’Elia. Una presenza costante sul territorio santeliano, con fatti concreti, iniziative, manifestazioni, battaglie a difesa del territorio. Un’attività costante che va dal centro del paese, ai quartieri Fiat e Case Popolari, alle frazioni di Valleluce, Portella e Olivella, oltre che a zone quali Oliveto, Santa Maria Maggiore, Croce, Chiusa Nuova. A ciò si aggiunga che porterò il mio personale bagaglio professionale formatosi oltre che nell’attività forense, nelle attività sociali, nello sport, nel terzo settore e, tutto quello che ho maturato in questi anni sul territorio nazionale. Così come pure il mio modesto percorso fatto in ambito universitario sarà a disposizione per riformulare una progettazione di sviluppo di attività culturali rivolte al futuro e alle nuove professionalità che riguardano i nostri giovani». Poi conclude: «In questi cinque anni di opposizione ho maturato meglio il concetto del buon politico».
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Titolo: Anagni – Obiettivo raggiunto
Sommario – L’amministrazione soddisfa le richieste del plesso di Finocchieto Scuole: migliorano i servizi Al via la consegna dei materiali
Migliorano i servizi nelle scuole di Anagni grazie all’intervento dell’amministrazione Natalia. Un impegno che inizia a dare i propri frutti con la consegna di materiali. L’ultimo si è avuto presso la scuola di Osteria della Fontana (plesso Finocchieto) sono stati consegnati un frigo speciale per medicinali, un armadio di sicurezza ed un contenitore di sicurezza per rifiuti medici speciali. I contenitori per rifiuti medici speciali verranno consegnati nei prossimi giorni anche alle scuole di San Bartolomeo, a quella di San Filippo e De Magistris. Il consigliere subdelegato alla pubblica istruzione Riccardo Ambrosetti è stato presente alla consegna. «L’amministrazione Natalia vuole investire sulle scuole, l’obiettivo è quello di renderle confortevoli, garantire il più possibile ad alunni, docenti e lavoratori degli istituti la massima vivibilità degli spazi. Il frigo speciale è stato consegnato al plesso di Finocchieto in quanto vi sono bambini che necessitano di insulina e farmaci salvavita. Penso che questa sia la miglior risposta che l’amministrazione abbia potuto dare in merito ad una questione di tale rilevanza». Anche il sindaco Natalia interviene sulla vicenda dicendosi soddisfatto: «Ritengo che la fornitura di contenitori per rifiuti medici speciali sia una ottima base da cui partire per migliorare i servizi scolastici ed è qualcosa che va al di là dell’ordinaria amministrazione, anzi, si muove lungo una ben definita programmazione della politica scolastica. Continueremo su questa linea perché fare il bene delle scuole significa fare il bene della città». Dopo Finocchieto quindi nei prossimi giorni buone notizie quindi in arrivo anche per le scuole di San Bartolomeo, di San Filippo e De Magistris
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Titolo: Lavoratori con il fiato sospeso
Sottotitolo: Biomedica Foscama Manifestazione all’esterno della fabbrica dopo che l’asta per l’acquisto è andata deserta In ottanta appesi a un filo sottile. L’appello delle organizzazioni sindacali per mantenere il sito in attività
ALDO AFFINATI
Il futuro di ottanta lavoratori, non più giovanissimi e con famiglie a carico, è appeso a un filo sottile. Dopo che l’asta della vendita della Biomedica Foscama, storica industria farmaceutica di Ferentino, è andata deserta, ieri pomeriggio si sono ritrovati, con il morale sotto i tacchi, davanti ai cancelli della fabbrica chiusa, insieme al sindacato, per lanciare un appello alle istituzioni, alla politica del territorio e al tribunale. Preoccupazione tra i dipendenti. Per un anno potranno contare sulla Cig. Al proprio fianco, anche ieri, i sindacalisti Alessandro Piscitelli (Uiltec), Antonella Valeriani (Femca Cisl), Enzo Valente (Ugl) e Sandro Chiarlitti (Filctem Cgil). Si dicono ancora fiduciosi. «C’è sempre speranza finché il sito ha una sua vocazione industriale – hanno detto in coro». Confidano che l’industria sia appetibile e anche nell’i n t e r e sse delle istituzioni. Sembrerebbe che dopo l’asta ci siano state manifestazioni di interesse per la fabbrica. «Il diritto fallimentare ha nelle sue pieghe la possibilità di mantenere in esercizio la Biomedica Foscama. Facciamo appello alle istituzioni, alla politica e al tribunale, di mantenere il sito in attività e permettere una ripresa industriale con più capacità manageriali rispetto al passato. Le possibilità sono nelle mani del tribunale. I lavoratori dovrebbero mantenere gli ammortizzatori fino alla cessione dell’impianto a nuovi eventuali imprenditori. Le istituzioni devono supportare il tribunale e coloro che manifestano il proprio interesse all’impianto industriale. Metteremo in campo tutte le iniziative perché ci sia la cessione del sito con continuità industriale. Le organizzazioni sindacali si rendono disponibili, come dimostrato fino ad oggi, a trovare le giuste soluzioni per il bene dei lavoratori e delle famiglie. Confidiamo nelle condizioni di possibilità che la procedura può ancora esercitare. Ci auguriamo, in conclusione, che non si disperda questo patrimonio storico importante per il territorio. Reagiremo nelle forme dovute alle soluzioni che saranno prospettate»
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Titolo: Falvaterra – Gli atti firmati dal vicesegretario sono tutti nulli
Nulli gli atti a firma del vice segretario comunale di Falvaterra. La prefettura di Roma l’ha comunicato al sindaco Antonio Lancia precisando che il vicesegretario Pio Piccirilli non ha i requisiti richiesti per la nomina, per cui gli atti adottati in sostituzione del segretario comunale titolare Antonio Salvati sono nulli. Ad accendere i riflettori sulla vicenda era stato l’Osservatorio Civico Falvaterra e le prefetture di Roma e Frosinone avevano richiesto chiarimenti al primo cittadino in merito alla nomina a vicesegretario comunale di Falvaterra del comandate della polizia locale Pio Piccirilli in possesso del diploma di ragioniere. Ora è giunto il verdetto: atti nulli. Già le prefetture avevano ricordato al sindaco Lancia che le funzioni di segretario comunale possono essere svolte, in assenza del segretario titolare Antonio Salvati, sospeso dalla prefettura di Roma, da una persona con uguale profilo professionale. Inoltre avevano chiarito che il sostituto può essere individuato nell’albo dei segretari comunali e provinciali oppure può essere nominato come vicesegretario dal comune purché in possesso dei requisiti di legge previsti per la partecipazione al concorso di segretario comunale e cioè in possesso di diploma di laurea in giurisprudenza, economia e commercio o scienze politiche. In queste ore la prefettura di Roma si è espressa reputando nulli gli atti e dunque nulle anche le sedute di Giunta e di Consiglio. La nota inviata dalla prefettura al comune giunge come un fulmine a ciel sereno, seppure preannunciata da passaggi interlocutori epistolari che lasciavano dubitare sulla legittimità delle nomine e, tra l’altro, al termine del mandato dell’a m m i n i s t r a z i one Lancia sul cui operato, negli ultimi tempi, ha attentamente vigilato l’Osservatorio. Ora, alla luce della nullità degli atti, bisognerà vedere come si procederà e come si porrà rimedio al “pastrocchio”. S. S.