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Un’estate a suon di eventi La Regione punta sui territori
Oltre 350 manifestazioni che coinvolgono 150 Comuni: è la ricetta dell’Estate delle Meraviglie, manifestazione a cura della Regione Lazio, che ha lo scopo, grazie al coinvolgimento diretto degli enti locali, di far vivere e apprezzare le bellezze del territorio. Tra gli eventi in calendario, attività all’aria aperta, spettacoli, proiezioni cinematografiche, concerti, rassegne enogastronomiche e altre offerte culturali promossi sul sito visitlazio.com. L’edizione di quest’anno è suddivisa in 4 macro-eventi: 21-23 giugno – Tra Parchi & Spiagge, un week-end dedicato alla vita all’aria aperta per praticare sport ed escursioni e organizzare un pic-nic; 19-21 luglio – Tra Musica & Magia, tre giorni di spettacoli dal vivo nei luoghi più belli del Lazio; 10 agosto – Tra Luci & Stelle, una notte in cui saranno protagonisti l’arte, le installazioni e i giochi luminosi; 21-22 settembre – Tra Festa & Teatro, due giorni per assistere a pie’ce, performance e improvvisazioni. In particolare, l’ evento in programma dal 21 al 23 giugno sarà un invito a vivere il primo week-end d’estate nei parchi, sulle spiagge e nei luoghi all’aria aperta praticando sport e organizzando un pic-nic con la propria famiglia e i propri ami ci. Grazie alla collaborazione dei comuni del Lazio, delle federazioni sportive e dei parchi regionali sono in programma oltre 250 appuntamenti che coinvolgono 110 comuni. Oltre 80 eventi in programma nelle 34 aree naturali coinvolte tra parchi regionali, riserve naturali, monumenti naturali e parchi nazionali. Per chi ama il territorio e il Lazio – ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti durante la presentazione della manifestazione sull’Appia antica a Roma a cui ha preso parte insieme al vicepresidente regionale, Daniele Leodori e l’assessore all’a g r icoltura, Enrica Onorati- quest’anno c’è questa grande iniziativa: 350 eventi in 150 Comuni, che fa della cultura, dell’a t t ività sportiva, dell’unione tra cultura, arte e bellezza, una sintesi perfetta». Importante anche il coinvolgimento dei parchi, troppo spesso sottovalutati relativamente alla loro importanza
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La grande fuga da Forza Italia Assedio a Tajani
Affollamento in uscita in Forza Italia. Quasi che il messaggio politico da far passare nel centrodestra sia quello della primogenitura nel prendere le distanze. Le differenze tra chi dice di voler riformare dall’interno il partito e chi invece lascia intendere che ormai il tempo è scaduto non cambiano il quadro generale. Minimo comun denominatore che unisce tutti coloro che adesso sono sulle barricate è la critica al “cerchio magico” del leader e fondatore Silvio Berlusconi. Oggi alle 17.30 a Roma, presso la sala stampa della Camera dei deputati, si terrà la conferenza stampa “Forzaitalia#Laboratoriolazioperilcambiamento”, alla presenza dei consiglieri regionali del Lazio Antonello Aurigemma, Pasquale Ciacciarelli, Adriano Palozzi e di Mario Abbruzzese, vicecoordinatore nazionale degli enti locali di Forza Italia. Rilevano: «Vogliamo dare una nuova spinta propulsiva, forte, per un cambiamento profondo all’interno di FI, sia in termini di rigenerazione politica che per parlare con sempre maggiore incisività al cuore dei cittadini, degli imprenditori, degli artigiani e di tanti giovani. Questa proposta deve essere accompagnata anche da un rinnovamento della classe dirigente del partito, che deve partire dal basso, attraverso le primarie, eleggendo quindi i nuovi coordinamenti, a tutti i livelli territoriali (fino a quello nazionale). La nostra sarà quindi una battaglia interna per cercare di cambiare le regole». Ma sarà soltanto una battaglia interna oppure si arriverà ad uno strappo vero e proprio? Mario Abbruzzese dice di no. Argomenta: «Il cerchio magico non fa crescere la classe dirigente locale. La convention di Giovanni Toti? Beh, Toti è un dirigente del partito. Venerdì riunione degli Stati generali degli “azzurri” in Ciociaria. Naturalmente inviteremo anche il vicecoordinatore regionale Gianluca Quadrini». Il senatore e coordinatore regionale degli “azzurri” Claudio Fazzone è “storicamente” su posizioni diametralmente opposte rispetto a quelle di Abbruzzese. Ma su questo specifico sogno di un intervento choc: il presidente Silvio Berlusconi annunci una “rivoluzione” che parta dal basso, con le primarie per scegliere la classe dirigente ad ogni livello. Il partito non può restare fermo. Non si può andare avanti con i congressi vecchia maniera. Ma sono quelli vicino a Berlusconi che dovrebbero ca punto adesso il linguaggio è iden pirlo per primi. Toti? Le cose che dice lui il sottoscritto le predica da anni. Ma in ogni caso, perché non prevedere un percorso insieme per cambiare il partito?». Non mancano le critiche neppure da esponenti locali. Come il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo. Il quale nota: «Forza Italia ha bisogno di essere ringiovanita, non soltanto sul piano anagrafico. Il cerchio magico del presidente Berlusconi sta soffocando il partito. Noi sindaci e amministratori locali veniamo contattati solo quando ci sono le politiche, le regionali e le europee. Poi neppure un messaggio di ringraziamento per i voti che riusciamo ad ottenere. Naturalmente sto effettuando le mie valutazioni. Dico pubblicamente che sono stato contattato sia dalla Lega che da FdI e che il 6 luglio sarò alla convention di Toti. Basta con questo modo di fare: le scelte sul territorio devono essere decise o perlomeno condivise da chi sta sul territorio». Il quadro è chiaro: in Forza Italia è scattata l’ora del “tana libera tutti”. Iniziando proprio dal Lazio. Il punto è che in pochi credono che a questo punto possa essere Silvio Berlusconi a cambiare il partito. E, se anche nessuno lo nomina, è evidente che non soltanto Claudio Fazzone, ma pure Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli non condividono più la posizione di eterna attesa dell’europarlamentare Antonio Tajani. Difficiledire sesaràGiovanni Toti a prendersi il partito. O quali opzioni possano effettivamente esserci per una rigenerazione del partito dall’interno. Vale la pena di sottolineare che sul territorio il primo ad attaccare il cerchio magico è stato il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Poi passato alla Lega. Ora si tratta di vedere se, nel mare magnum di un centrodestra monopolizzato dal Carroccio, nel quale Fratelli d’Italia ha occupato una posizione strategica, posano esserci effettivamente spazi per chi è in uscita da Forza Italia. Conteranno i tempismo e il peso politico.tico. Rileva Fazzone: «Il partito ha bi
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Via al Pride week. Con polemica
ALESSIO BROCCO Si è aperta la settimana del Lazio Pride. Ma non si sono chiuse le polemiche. Dopo il nodo percorso, sciolto con l’opzione del passaggio in via Aldo Moro, infatti, l’atten – zione si è spostata sul patrocinio alla manifestazione. «L’evento culturale e ludico del Lazio Pride per il quale era stato chiesto il patrocinio del Comune di Frosinone – ha dichiarato nei giorni scorsi l’assessore al commercio e vicesindaco Antonio Scaccia – aveva ricevuto il supporto dell’amministrazione comunale per la soluzione di via Adige, meno impattante, sottoil punto di vista della circolazione stradale e del commercio. Se i vertici della questura, pur con la nostra contrarietà, hanno deciso per via Aldo Moro, allora il Comune non può far altro che dire obbedisco». Sultema èintervenuto, daibanchi dell’opposizione, Norberto Venturi, consigliere in quota Pd. «Invito l’amministrazione, nella persona del sindaco Nicola Ottaviani, a concedere il patrocinio al Lazio Pride. Sarebbe un segnale di tolleranza e distensione verso una manifestazione che, innanzitutto, sottolinea e tutela dei diritti. Una manifestazione che fa parte di una serie di iniziative che si svolgono ogni anno in occasione della Giornata dell’orgoglio lgbt nei giorni precedenti o successivi alla data del 28 giugno, che commemora la rivolta di Stonewall di New York del1969, data simbolica di inizio del movimento di liberazione omosessuale». Venturi afferma che «non mi hanno appassionato le polemiche sul percorso e mi appassionano ancora meno le disquisizioni che sento a proposito di una lettura politica dell’evento. Il Lazio Pride è anche una giornata di festa e la parata va inquadrata in tale contesto. Il capoluogo ospita l’evento e sarebbe perlomeno singolare che il Comune non concedesse il patrocinio. Lasciamo la politica fuori da tutto questo e dimostriamo che in piazza si va per affermare dei diritti o anche per rispettarli. Perché, oltre a orgoglio e tolleranza, c’è un’altra parola che va tenuta a mente: rispetto». In vista dell’evento, intanto, proseguono leadesioni ele dichiarazioni di sostegno. Come quella della federazione provinciale del Partito Democratico che «di concerto con le tante associazioni e privati aderenti intende promuovere il riconoscimento dei diritti della comunità lgbt+ al fine di ottenerelapiena uguaglianzadeidirittiper tutti.Con lamanifestazione di sabato intendiamo dimostrare che la Ciociaria è portatrice dei valori fondanti della nostra carta costituzionale». E, ancora, «in un periodo storico in cui crescono omofobia e disinformazione avere la possibilità di realizzare una manifestazione pacifica, dopo giornate di fermento culturale e sociale, ci inorgoglisce: siamo sicuri che quella di sabato sarà una bella giornata di festa». Il programma In attesa della manifestazione, prevista sabato con avvio alle alle 15.30 da piazzale Salvo D’Acqui – sto, il comitato organizzatore, insieme a realtà locali e nazionali, ha inaugurato la “Pride week” con eventi etematiche previstein ogni giorno della settimana. Nell’ambito di questi appuntamenti dal Lazio Pride sottolineano che giovedì saranno presentate le leggi regionali contro l’omo – transfobia insieme ai consiglieri regionaliSara Battisti,MartaLeo nori (Pd), Loreto Marcelli e Gaia Pernarella (M5S). L’evento (ore 18 a Terra Madrea in viale America) vedrà l’intervento dei portavoce del Lazio Pride Fabrizio Marrazzo, Anna Claudia Petrillo e Richard Bourelly che presenteranno ufficialmente la manifestazione. Ieri il primo appuntamento al cinema teatro Arci con “Ogni storia una rivolta: il nostro Pride”. Proiezione del film “Pride”. Oggi (18.30, Chocolart in via Tiburtina) appuntamento con “Corpi (R)esistenti. Dall’emergenza farmaci alla piena autodeterminazione”(te – matica “trans”). Domani, invece, alle 19 (Betto, piazza Valchera) spazio a “The L World. Aperitivo e mostra fotografica”(tematica “le – sbica”). Giovedì, come detto, l’evento di lancio, mentre venerdì al Grid (Corso della Repubblica) alle 18(tematica Hiv)con “Ho imparato a vedere con occhi diversi”.
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Rischio desertificazione
L’emergenza Cambiamenti climatici, siccità e consumo del suolo sul banco degli imputati I danni all’agricoltura sono sempre più pesanti. In primis combattere il dissesto idrogeologico
Un quinto del territorio nazionaleè arischio desertificazione«a causa dei cambiamenti climatici con prolungati periodi di siccità, ma anche del progressivo consumo di suolo e della mancata valorizzazione dell’attività agricola nelle aree più difficili». È quanto afferma la Coldiretti in occasione della giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Secondo il Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici, riferisce l’associazione, «entro fine secolo in Italia la temperatura potrà aumentare tra 3 e i 6 gradi» con un’estremizzazione del nostro clima accompagnata da precipitazioni violente alternate a periodi di aridità. Una evoluzione che, sottolinea la Coldiretti, si è manifestata in tutta la sua drammaticità già quest’anno con il primo quadrimestre dell’anno segnato da una grave siccità con circa 1/4 di pioggia in meno al quale ha fatto seguito un mese di maggio straordinariamente piovoso con grandine e temporali che hanno provocato pesanti dannialle coltivazioni. «La siccità – precisa la Coldiretti – è diventata l’evento avverso piùrilevante perl’agricol – tura con i fenomeni estremi che hanno provocato in Italia danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per un totale pari a più di 14 miliardi di euro nelcorso di un decennio. Su un territorio meno ricco e più fragile per l’abbandono forzato dell’attività agricola in molte aree interne si abbattono – continua la Coldiretti – gli effetti deicambiamenti climatici,favoriti anche dal fatto che l’ultima generazioni in 25 anni è responsabile inItalia della scomparsadi oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari». «In un Paese comunque piovosocome l’Italiacheper carenzeinfrastrutturali trattiene solo l’11% dell’acqua, occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione», dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che «bisogna evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza con interventi strutturali». Il primo passo è «la realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica, ma allo stesso tempo- continua Prandini – serve un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca, con la regia dei Consorzi di bonifica e l’affida – mento ai coltivatori diretti. Non è pensabile che la legge sul consumo di suolo approvata da un ramo del Parlamento nella scorsa legislatura sia finita su un binario morto in attesa della discussione in Senato. Dobbiamo togliere dalla palude questa norma importante per il futuro dell’Italia e appro varla prima possibile», precisa Prandini. «L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli -secondo laColdiretti – come si tratti di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Servono – conclude la Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico».
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Una donna alla guida del Consiglio Serena Montesanti eletta presidente
Serena Montesanti è stata la vera sorpresa dopo le ultime elezioni comunali, tanto che oltre ad aver ricevuto le deleghe al Contenzioso e Politiche Giovanili, in qualità di consigliere di maggioranza a sostegno del sindaco Domenico Alfieri, è stata eletta presidente del consiglio. Ed a margine della prima seduta dell’Alfieri bis ha voluto ringraziare i colleghi consiglieri. «In occasione del primo consiglio di insediamento ho sentito il dovere di ringraziare tutti i colleghi consiglieri, maggioranza ed opposizione, per la fiducia riposta nella mia persona». Quindi interviene sul prestigioso ruolo di garanzia. «Come neo presidente del consiglio mi impegno fin da ora – prosegue – ad essere la garante dei diritti di tutti coloro i quali portano in questa assise la voce dei nostri concittadini. Auspico e vigilerò in tal senso affinchè il confronto seppur duro sia sempre leale sulle idee e mai sulle persone. Buon lavoro a tutti!». Questo l’esordio del neo presidente del consiglio. max pist
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Pastena – Manutenzione straordinaria per la provinciale Soddisfatto Parisi
Manutenzione straordinaria alla provinciale 233. Soddisfatto l’assessore Mario Parisi per l’in – tervento di messa in sicurezza. Il tratto sottoposto a lavori è di circa un chilometro, va da via dei Casali a Valminuta con l’innesto sulla strada provinciale Pastena-Pico. La Provincia si è decisa a intervenire; da oltre treanni, infatti, si attendeva l’apertura delcantiere, visto il pessimo stato in cui versava la strada trafficata e importante per garantire il collegamento di Falvaterra a Pico bypassando il paese di Pastena. «Ringraziamo la Provincia che l’ha inserita nel programma di interventi – dichiara Parisi – Il costante monitoraggio da parte della nostra amministrazione a livello di sicurezza è risultato utile a garantire l’intervento».La sicurezza delle strade è fondamentale e i tratti che collegano i paesi ai centri limitrofi devono essere ben tenuti perché percorsi frequentemente e importanti per garantire gli spostamenti da un comune all’altro; le attenzioni della Provincia sono primarie e irrinunciabili gli interventi concreti.lS. S.