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Titolo: Antonio Pompeo rompe il silenzio Rabbia e orgoglio
Sommario: Il sindaco fa chiarezza sulla delicata vicenda «Non abbiamo nulla da nascondere. Fiducia nei giudici»
MASSIMILIANO PISTILLI «Nei momenti di difficoltà il sindaco deve assumersi la massima responsabilità». Ha esordito così Antonio Pompeo parlando dell’inchiesta. «Per questo ci affidiamo alla magistratura. “Faccia ilsuo corso”, non è una frase di circostanza, ma la richiesta che la verità emerga in maniera trasparente. Sono io a volerlo per primo». Cosa pensa del project? «Sull’iter siamo più che sereni: da parte degli uffici ci sono giunte tutte le rassicurazioni, anche dopo un’indagine interna che ho richiesto. Ecco perché abbiamo voluto che andasse avanti il progetto nell’ultimo consiglio. Perché non abbiamo nulla da nascondere. Tra l’altro abbiamo provveduto a trasmettere la documentazione all’Anac. Ferentino non è la città della camorra e se c’è qualcuno che si è discostato da quello che è un valore che ho sempre voluto mettere al centro del mio impegno politico, ossia l’onestà, sarà la magistratura ad accertarlo». Quanto è deluso umanamente e politicamente? «Provo delusione umana e politica perché quando si verificano fatti del genere in una città dove si lavora, a cui si crede e dove vivono i propri figli, è una situazione non bella. Però, purtroppo, si sono verificati e devono essere affrontati con forza e con convinzione». Vi costituirete parte civile? «Nel momento in cui tutto si definirà e verranno individuati i responsabili è ovvio che l’amministrazione non tarderà a farlo». Sul furto del computer? «So che si tratta di un computer del segretario generale non più utilizzato. Non degli uffici tecnici o interessati alla procedura». Sulle ipotesi dimissioni e scioglimento del consiglio? «Lo scioglimento non lo decide il sindaco. Credo che il sindaco non debba scappare, perché dare le dimissioni significa scappare da qualcosa e da qualcuno. Il sindaco ha una propria storia, costruita negli anni, personale, umana e politica. Ho preso un impegno con la mia collettività sei anni fa. Porterò avanti, anche in questo momento di difficoltà, la struttura amministrativa e politica. Per regalare alla città momenti ancora belli e positivi».
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Titolo: Franco Martini nominato assessore
Sommario: Dopo le dimissioni di Martinez si ricompone la squadra dell’esecutivo
ALDO AFFINATI
Non solo un intervento ad ampio raggio sulla vicenda giudiziaria ma anche novità, attese, per quanto riguarda la giunta. Antonio Pompeo, sempre durante la conferenza, ha annunciato la ricomposizione della giunta municipale, non prima di avere ringraziato l’assessore dimissionario, Andrea Valente Martinez. Al suo posto è stato chiamato Franco Martini, era nell’aria la nomina di quest’ultimo già assessore nel precedente esecutivo di Pompeo. A Martini (Pd) il sindaco ha attribuito le deleghe al bilancio, tributi, sanità e patrimonio, incarichi già ricoperti dal consigliere comunale, da ieri tornato titolare dell’assessorato. Rimane invariato il resto della giunta ma con novità per gli incarichi: Luigi Vittori vicesindaco (servizi sociali e politi- Il neo assessore Franco Martini Dopo le dimissioni di Martinez si ricompone la squadra dell’esec utivo che giovanili), a Massimo Gargani sono state assegnate nuove deleghe (personale, affari generali, traffico, viabilità), Angelica Schietroma (turismo, cultura, commercio), Evelina Di Marco (ambiente, agricoltura, pubblica istruzione). Il sindaco tiene a sé i lavori pubblici e l’urbanistica oltre ad altre deleghe. «Ringrazio il sindaco per la fiducia, l’amministrazione tutta e il mio partito. Mi impegno ad amministrare con rigore e col rispetto massimo delle istituzioni – ha dichiarato subito dopo l’annuncio di Pompeo il neo assessore Franco Martini 45 l I minuti della durata della conferenza stampa che si è svolta ieri nel palazzo comunale da parte del primo cittadino -. Le mie priorità sono il bilancio e i conti in ordine. Mi impegnerò per ridurre nei prossimi anni la Tari purtroppo cresciuta non per colpa del Comune, ma per la vicenda di Colfelice e per gli arretrati stabiliti dalla Regione Lazio. In merito alla sanità, dietro le nostre sollecitazioni, la Asl sta valutando di assegnare alla Casa della Salute di Ferentino 12 posti letto per la degenza infermieristica». Martini ha ricevuto il consenso anche del consigliere comunale Nicola Dell’Olio che lascia Patto Civico (la civica di Pio Riggi scompare dunque dall’a m m inistrazione) e si dichiara indipendente di maggioranza, confermando pieno sostegno al sindaco Pompeo. Al posto di Martini in consiglio entra Francesca Collalti
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Ceccano – Parcheggi a pagamento Caligiore messo all’angolo
Sommario: Pare che la stessa maggioranza voglia rivedere il progetto Favorevoli alla pioggia di strisce blu solo Corsi e Macciomei
LUANA COMPAGNONE
Mentre in città gli automobilisti continuano a parcheggiare infischiandone della segnaletica, certi di farla quasi sempre franca, si accende la polemica sulle strisce blu. Si tratta di circa quattrocentocinquanta stalli a pagamento la cui gestione verrà affidata a una ditta esterna e di cui è pronto da tempo il progetto che l’amministrazione deve solo deliberare. Caligiore vuole porre fine alla sosta selvaggia che non risparmia piazza Municipio che dopo la ripavimentazione era stata chiusa e che ora è di nuovo ostaggio delle automobili. Dopo i molti malumori già registrati tra i commercianti e i residenti, che dovrebbero pagare un abbonamento, il progetto potrebbe essere rivisto. Almeno questo è trapelato dal consiglio di maggioranza che si è tenuto lunedì. Sembrerebbe che tutti i presenti, tranne il presidente del Consiglio Marco Corsi e il consigliere Angelo Macciomei (si sarebbero battuti per mantenere i quattrocentocinquanta parcheggi blu), abbiano chiesto al sindaco Caligiore di ridurre gli stalli e di rivedere l’in – tero impianto progettuale. A chiedere chiarimenti arriva anche l’opposizione “extraconsiliare”, perché come sempre quella che siede in aula non è pervenuta, scrivendo una lettera al sindaco. La segreteria PRC-SE circolo “5 Aprile” «nel raccogliere le preoccupazioni dei concittadini allarmati da voci che danno per certo l’affidamento della gestione degli stalli a pagamento a privati, di aumentare a circa 400 i posti auto che fino ad oggi non superano le 60 unità, di prevedere il raddoppio dell’importo del ticket orario, le chiede di chiarire pubblicamente l’autenticità o meno di queste voci tenendo presente che per la nostra città i posti auto sono l’ultimo dei problemi. A Ceccano in questa crisi strisciante e profonda stanno chiudendo negozi e officine di piccolo e vario artigianato. Il centro storico che si sta svuotando ha bisogno sia di interventi finanziari di sostegno alle attività in crisi sia di interventi culturali che diano vitalità alle nostre strade e quartieri e di risolvere l’annosa questione della assenza di collegamenti della periferia al centro storico e al capoluogo. Mobilità interna ed esterna, altro che parcheggi – scrivono – Piuttosto che svendere a privati spazi collettivi, quest’Amministrazione dovrebbe avviare una sistematica consultazione della città su un programma di rinascita economica e culturale non più rinviabile». Caligiore dovrà ora passare sotto le “forche caudine” di questi malumori interni ed esterni. Vedremo come ne uscirà.
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Titolo: Ciociaria lontana dall’Europa
Sommario: Nessun candidato di punta della provincia di Frosinone per un seggio nel parlamento di Strasburgo Ancora una volta Latina “pesa” di più. I partiti si contano: Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani capilista
CORRADO TRENTO
Il conto alla rovescia è cominciato, dopo che ieri l’ufficio elettorale della Corte d’Appello di Roma ha ammesso 15 delle 18 liste presentate per le europee del 26 maggio prossimo. Relativamente alla circoscrizione Centro, che racchiude Lazio, Toscana, Umbria e Marche. E precisamente: Pd, Partito Comunista, Popolari per l’Italia, Il Popolo della famiglia-Alternativa Popolare, Partito Pirata, Lega, La Sinistra, +Europa, Europa Verde, Partito Animalista, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Casapound, Movimento Cinque Stelle, Forza Nuova. Le tre liste non ammesse sono: Gilet Arancioni, Italia dei diritti, Ppa Popolo delle partite iva. Ma c’è la possibilità di presentare ricorso all’ufficio elettorale nazionale presso la Corte di Cassazione. I grandi numeri sono i seguenti: 15 liste e 218 candidati. In una competizione che, relativamente alla circoscrizione Centro, comporterà l’elezione di 15 europarlamentari. Quando e come si vota In Italia si vota domenica 26 maggio: urne aperte dalle 7 alle 23. Saranno eletti 73 dei 751 europarlamentari, in rappresentanza dei 27 Stati membri. Il sistema elettorale per le europee è il proporzionale puro. Il calcolo è fatto su base nazionale: dopo viene applicato alla circoscrizione. La soglia di sbarramento è fissata al 4% su base nazionale. Si potranno esprimere fino a tre preferenze, scrivendo i cognomi dei candidati accanto ai simboli. Nel caso di due o tre preferenze, dovranno riguardare candidati di sesso diverso. Non solo nel caso di tre preferenze, ma anche di due. Alle europee non è permesso il voto disgiunto, cioè votare un partito e contemporaneamente scrivere il cognome di un candidato in un altro partito. La carica dei leader In tutta Italia (le circoscrizioni sono cinque) i capilista sono i leader dei partiti. Con qualche eccezione. Ma in ogni caso è evidente il forte significato politico di questa competizione, con i risultati che saranno pesantissimi sul versante interno, dei rapporti di forza, degli equilibri e degli scenari futuri. Nella circoscrizione Centro (Lazio, Toscana, Umbria e Marche) per la Lega c’è Matteo Salvini, per Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Mentre per Forza Italia c’è Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e numero due degli “azzurri”. Al secondo posto c’è Alessandra Mussolini. Diversa invece la scelta del Partito Democratico, anche perché il neo segretario Nicola Zingaretti intende restare alla guida della Regione Lazio. Capolista è Simona Bonafé, europarlamentare e segretaria regionale del Pd in Toscana. Poi David Sassoli e Renato Gualtieri. Ma c’è anche Massimiliano Smeriglio, ex vicepresidente della Regione Lazio, fedelissimo proprio di Zingaretti. Capolista donna per il Movimento Cinque Stelle: Daniela Rondinelli. Una provincia marginale Ancora una volta la provincia di Frosinone resta ai margini della competizione europea. A dimostrazione sicuramente di uno scarso peso politico, ma anche della poca fiducia di voler provare a crederci. Gli ultimi europarlamentari di questo territorio sono stati Alfredo Pallone (Popolo delle Libertà) e Francesco De Angelis (Partito Democratico). Ma parliamo del 2009, vale a dire di dieci anni fa. Mentre nel 2014 nessun eletto in Ciociaria. Bisogna considerare che le dinamiche e le decisioni del Parlamento europeo sono sempre più importanti nella vita quotidiana delle persone. Ragione per la quale avere una rappresentanza a Strasburgo e Bruxelles sarebbe importante sul piano della concretezza. Non solo per il prestigio politico quindi. Per quanto concerne i cinque partiti più grandi e maggiormente accreditati nei sondaggi (Lega, Cinque Stelle, Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia), l’unico candidato della Ciociaria è Maria Veronica Rossi, coordinatrice provinciale della Lega Giovani. Mentre invece la provincia di Latina esprime diversi candidati. Nella Lega c’è Matteo Adinolfi, nel Movimento Cinque Stelle Gianluca Macone. Mentre in Forza Italia è candidato il sindaco di Fondi Salvatore De Meo, fedelissimo del senatore e coordinatore regionale del partito Claudio Fazzone. In Fratelli d’Italia c’è il sindaco di Terracina Nicola Procaccini, che avrà il sostegno anche del senatore Massimo Ruspandini, eletto nel collegio maggioritario della provincia di Frosinone. Tornando alla provincia di Frosinone, nella lista Europa Verde è candidato Umberto Zimarri, consigliere comunale di San Giovanni Incarico. Nella stessa lista c’è Alessandro Crescenzi. Mentre nei Popolari per l’Italia concorre Francesco Rabotti.
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Titolo: Pallone con Ruspandini
Sommario: L’area politica e la lista dell’ex parlamentare si avvicinano a Fratelli d’It a l i a Nei giorni scorsi i contatti decisivi con il senatore e anche con Francesco Lollobrigida
La direzione è netta: verso Fratelli d’Italia. D’altronde non è un mistero che ci sia un rapporto personale e politico molto forte che lega Alfredo Pallone al senatore Massimo Ruspandini. Un rapporto che parte da lontano, cementato nel tempo da una stima reciproca. Mercoledì sera, presso il ristorante La Trattoria a Frosinone, c’è stato un incontro della lista Per la Provincia di Frosinone, quella voluta e guidata da Alfredo Pallone, che è riuscito nell’impresa di eleggere un consigliere provinciale, Gianluigi Ferretti. Centocinquanta le persone che hanno partecipato all’incontro. È stato Daniele Colasanti, coordinatore della lista a Frosinone, ad introdurre il tema, dopo aver effettuato un approfondita analisi del momento politico locale. Alla fine il messaggio politico lanciato è stato forte e chiaro: la volontà è quella di avvicinarsi a Fratelli d’Italia, tutti. Pallone ha dato la sua “benedizione”, aggiungendo che lui non intende candidarsi più a nulla. Resterà concentrato sul ruolo di membro del consiglio di amministrazione dell’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile. Nelle settimane scorse, però, Alfredo Pallone aveva avuto dei contatti sia con il senatore Massimo Ruspandini che con l’onorevole Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Alla fine però è la sostanza politica quella che conta. E la sostanza politica va letta e interpretata da diversi punti di vista. Il primo è quello di Massimo Ruspandini, che non si ferma un attimo nell’azione di radicamento sul territorio del partito. Ma anche di un allargamento della base elettorale. Perché è evidente che all’interno del partito di Giorgia Meloni sono in corso delle importanti manovre pure sul piano provinciale. E Ruspandini intende far capire che il leader resta lui. Il secondo punto di vista è quello di Alfredo Pallone, ex europarlamentare di Forza Italia e poi passato nel Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, esperienza proseguita con Noi con l’Italia di Maurizio Lupi. Ma la realtà è che Pallone ha dimostrato, proprio alle recenti provinciali, di essere in grado di determinare un’elezione importante. Quanto a Fratelli d’Italia, nell’ambito della lista Provincia Protagonista (con Forza Italia), c’è stata l’elezione di Daniele Maura, fedelissimo di Ruspandini. E pure di Stefania Furtivo. Evidente pure come il passaggio a Fratelli d’Italia dell’intera galassia politica di Pallone contribuirà a rafforzare Ruspandini pure in prospettiva. Spiega Alfredo Pallone: «La lista mi ha comunicato l’intenzione di muoversi nella direzione di Fratelli d’Italia e per quello che mi riguarda, va bene. Il sottoscritto non intende più essere candidato a nulla, ma rispetto e condivido l’impostazione politica data. A Massimo Ruspandini (e alla sua famiglia) mi lega un’amicizia antica e solida. E il fatto che gli esponenti della lista abbiano riconosciuto le sua capacità e l’impegno politico che mette quotidianamente in campo non può che farmi piacere. Per quanto riguarda il nostro territorio, la civica è cresciuta portando avanti delle tematiche vere, concrete. Quell’esperienza si può proseguire». All’interno di Fratelli d’Italia, con Massimo Ruspandini. Importante altresì il riferimento a Francesco Lollobrigida. Il senatore Massimo Ruspandini nota: «Siamo onorato di rappresentare un punto di riferimento sul territorio, anche per chi proviene da esperienze diverse dalla nostra. E non scopro certo io il valore politico di uno del calibro di Alfredo Pallone».
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Titolo: Forza Italia: Del Brocco va con Toti e prepara l’addio
Ha partecipato all’evento organizzato dal consigliere regionale Adriano Palozzi ad Albano Laziale. Quello relativo al format “Officine del Futuro”, che ha visto protagonista Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. Riccardo Del Brocco, dirigente provinciale di Forza Italia, non è uno abituato a nascondersi. All’interno degli “azzurri” Giovanni Toti ha una posizione molto netta, politicamente antitetica a quella si Antonio Tajani, vicepresidente del partito, presidente del Parlamento europeo e capolista nella circoscrizione Centro. La domanda che tutti si fanno in questo momento è una sola: cosa farà Toti, soprattutto dopo le europee? Resterà in Forza Italia oppure cercherà altre strade, sempre nell’ambito del centrodestra? Il tam tam è univoco, specialmente sul versante di una possibile convergenza di Toti sulle posizioni dei Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Il presidente della Liguria definisce «roba da giornalisti» le ipotesi di scissione da Forza Italia, ma la sensazione è che sia pretattica. Riccardo Del Brocco spiega: «Sono sempre stato sintonizzato sulle lunghezze d’onda politiche di Giovanni Toti. Tanto più adesso. Credo che è arrivato il momento di dire le cose come stanno: le critiche di Toti, che condivido, sono alla gestione politica di Forza Italia. Con riferimento soprattutto ad Antonio Tajani. D’a l t r o nde vogliamo davvero pensare che sbagliano sempre tutti gli altri, da Elisabetta Gardini a Mara Carfagna? Anche in provincia di Frosinone segnali di novità non sono arrivati e non mi sembra che quelli che sono i fedelissimi di Antonio Tajani siano stati blindati in alcun modo. Vedremo». L’aria è quella di prove di addio. C or.Tre.
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Occhiello: Fardelli con Petrarcone, molti dem in fuga da Salera
Titolo: Pd, la lista non decolla A destra l’ira di Leone
La lista del Pd non decolla. Al momento non c’è neanche un nome.Neanchequello diSarahGrieco che da accordi fatti alla presenza di Buschini il giorno delle primarie avrebbe dovuto fare da capolista proprio dei dem. Ma la pasionaria rossa – secondo quanto trapela da fonti ben informate – a tutto starebbe pensando tranne che a compilare la lista. Al momento non rilascia dichiarazioni, ma da ambienti a lei vicini trapela un certo nervosismo: «La lista del Pd? Dovrebbe pensarci Salera, fino a prova contraria lui è del Pd». L’ex segretario Marino Fardelli ieri sera ha sciolto la riserva, dopo aver espresso maretta per una riunione di coalizione di Salera dove nessuno lo aveva invitato. «Sono un libero cittadino, non candidato, e ho deciso di sostenere l’amico Petrarcone. Ho parlato con diversi miei amici e alla fine è prevalsa questa decisione convinta e la più opportuna per il futuro di Cassino. In diversi mi hanno sostenuto e incoraggiato in questa decisione di premiare l’amicizia con Peppino visto che ad altri questo valore appare sconosciuto». Petrarcone, insomma, è divenuto oramai la panacea di tutti i mali. Tutti gli scontenti di destra e di sinistra si rifugiano tra le sue braccia. Ancora ieri sera si sono tenute due diverse riunioni all’interno del centrosinistra: una con Salera e i suoi fedelissimi, l’altra con Fardelli e i suoi fedelissimi. Il dialogo appare ancora lontano e non è escluso che anche Grieco possa abbandonare Salera. Starebbe invece lavorando alla lista Demos Luigi Maccaro. Leone ruggisce Se nel centrosinistra i problemi non mancano, a destra non va meglio: la candidatura di Paola Carnevale non scalda gli animi, anzi sono molti a mostrare uno scarso entusiasmo e poca voglia di partecipare. C’è chi lo fa in maniera più riservata, limitandosi a non postare sui social neanche una foto della conferenza stampa – e chi ben conosce la pignoleria di Mario Abbruzzese sa questo cosa significhi – e chi, come Benedetto Leone, si spinge oltre. L’ex vice sindaco e braccio destro di Carlo Maria D’Alessandro spiega: «C’è un dibattito interno e molti sono critici per come è avvenuto tutto. La mia lista è pronta, ma non so se la presenterò. Per mia natura io non tradisco, voglio però poter esprimere le mie perplessità. Sono molto critico ma non sono uno di quelli che si prende il pallone e se ne va, resto nel campo del centrodestra. Rispetto le decisioni prese ma non mi piego: continuerà a spiegare perchè secondo me si tratta di una scelta sbagliata». Parte la raccolta firme Intanto gli altri schieramenti, soprattutto quelli minori che presentano meno liste come il M5S e la compagine di De Sanctis. «Oltre la raccolta delle firme, abbiamo ricevuto tanti attestati di stima che ci danno la giusta carica per continuare in maniera più incisiva questa anomala campagna elettorale», dice De Sanctis. Il M5S invece dice: «Il MoVimento è il solo che può garantire che queste forze vitali, queste buone idee e buoni propositi, non siano distorte da altri interessi. L’unico interesse è e sarà sempre la Città! Sottoscrivi la lista del MoVimento nei Firma days, oggi dalle 17 alle 20 su Corso della Repubblica»