Torna il Fondo Futuro del Lazio Oltre tredici milioni in arrivo
È stata presentata nei giorni scorsi la nuova edizione del bando per il microcredito nel Lazio. Partito nel2016, Fondo Futuroè il programma attraverso cui la Regione Lazio offre micro-finanziamenti agevolati, tramite risorse Por Fse, da restituire con un tasso di interesse agevolato. Lo scopo è quello di incentivare la nascita di progettidi autoimpiego,l’avvio di nuove imprese e la realizzazione di idee disviluppo imprenditoriale. La scorsa edizione del Fondo ha finanziato 287 persone (le cui storie d’impresa sono raccontate in un catalogo scaricabile dal sito di Lazio Innova) che la Regione ha voluto omaggiare, a riconoscimento dell’importanza strategica del loro lavoro sul territorio. Con il Fondo regionale, infatti, i vincitori del bando hanno potuto trasformare le idee e i progetti di avvio o di crescita in concrete realtà imprenditoriali diffuse su tutto il Lazio: alberghi, bed&breakfast, negozi, botteghe artigiane, bar, ristoranti, impianti sportivi, laboratori, atelier, servizi alla persona, studi medici, residenze sanitarie, imprese edili, manifatturiere, di installazione e montaggio, logistica, trasporti e tantissime altre attività al servizio del territorio. La prossima finestra si aprirà il 3 settembre e mette a disposizione 13,5 milioni di euro . È prevista inoltre una Riserva Sisma di 3 milioni di euro per le imprese che operano o intendono aprire una sede operativa in uno dei 15 comuni dell’area del cratere sismico. «Quello di Fondo Futuro è un modello vincente da estendere anche a livello nazionale – ha dichiarato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti – Questo programma di microcredito ci rende particolarmente orgogliosi, anche perché espressione del modo corretto in cui le istituzioni devono porsi nei confronti dei cittadini e del modo in cui utilizzare rapidamente e con profitto le risorse europee». «Non è solo un intervento economico – ha aggiunto l’assessore Di Berardino – ma un’operazione sociale e che contribuisce a fare del Lazio una regione dove sono garantiti diritti, pari opportunità e inclusione. La nuova finestra, migliorata in alcuni passaggi burocraticigrazieai riscontrideibeneficiari delle passate edizioni, offre una reale opportunità di lavoro e sostiene le persone nella realizzazione dei loro progetti»
Direttori generali della Asl, settimana decisiva
Settimana decisiva per l’ultimo atto riguardante la nomina di cinque direttori generali di altrettante Asl del Lazio, tra le quali quella di Frosinone. Si tratta di Adriano Marcolongo per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea, di Massimo Annichiarico per l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, di Stefano Lorusso per la Asl di Frosinone, di Maria Paola Corradi per l’Ares 118 e di Giuseppe Quintavalle per la Asl Roma 4. L’insediamento dei nuovi direttori generali avverrà dopo la formalizzazione contrattuale con la quale, contestualmente, verranno assegnati gli obiettivi. Nei giorni scorsi la commissione sanità ha espresso parere non favorevole (comunque consultivo e quindi non vincolante) relativamente alle nomine dei manager dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Sant’Andrea, dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata e della Asl di Frosinone. L’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato ha voluto subito ribadire che si procederà comunque con la nomina di tutti i direttori generali. C’è però un problema politico, con il centrodestra che ha ricordato a Nicola Zingaretti che il centrosinistra non ha la maggioranza in Consiglio. Per quanto riguarda il nuovo direttore generale della Asl di Frosinone, Stefano Lorusso è nato in Basilicata ed è laureato in economia e commercio. Proviene dalla direzione amministrativa dell’Azienda per la tutela della salute della Regione Sardegna
Inizia oggi la maratona in Consiglio
Oggi alle ore 18 la seduta straordinaria del consiglio comunale sull’informativa sulla qualità dell’aria e del suolo dopo l’incendio in area industriale del 23 giugno scorso, quello alla Mecoris. I dati emersi dai controlli dell’Arpa hanno ampiamente tranquillizzato. In ogni caso il sindaco Nicola Ottaviani aggiornerà ulteriormente sulla situazione. Prima del dibattito sul punto, però, ci sarà il subentro come consigliere comunale di Domenico Fagiolo (Lega), che entra al posto di Enrico Cedrone, nel frattempo nominato segretario cittadino del Carroccio. Un’operazione politica che dovrà essere valutata più nel medio che nel breve periodo. Perché, nonostante le frasi ufficiali e gli impegni formali, la sensazione netta è che si sia allargato ulteriormente un solco all’interno del Carroccio. Quello che separa il sindaco Nicola Ottaviani dal gruppo formato da quattro consiglieri (Domenico Fagiolo, Carlo Gagliardi, Mariarosaria Rotondi, Sara Bruni), Enrico Cedrone e Carmine Tucci. Neppure il tempo di rifiatare e via con la seduta ordinaria del consiglio comunale, fissata un prima convocazione per domani (ore 8) e in seconda per mercoledì (ore 18). Gli argomenti all’ordine del giorno sono undici. Il tema più rilevante riguarda la verifica degli equilibri e l’assestamento al bilancio di previsione. Come sempre, qualunque voto sul documento contabile è un test amministrativo e politico per la maggioranza. Poi l’aula dovrà pronunciarsi sulla manifestazione di interesse sul tema dell’Unione dei Comuni per un nuovo capoluogo. C’è anche la realizzazione “Infrastruttura Pubblica” a servizio della stazione ferroviaria nell’ambito della riqualificazione del quartiere Scalo. Si tratta dell’area “Frasca
Magliocchetti avanti… Toti
In realtà il Rubicone lo ha già varcato. Non senza un travaglio interiore. Politico ma pure umano. Danilo Magliocchetti, capogruppo di Forza Italia al Comune di Frosinone, seguirà Giovanni Toti. Ilquale oggistesso, probabilmente su facebook, dovrebbe ufficializzare lo strappo. Rimettendo il mandato di coordinatore nazionale diForza Italiae, contemporaneamente, annunciando la nascita dei circoli del suo movimento. Che si chiamerà Italia in Crescita oppure Cambiamo Insieme. Allora Magliocchetti, ma costa sta succedendo in Forza Italia? Una sorta di tana libera tutti? «Siamo al punto di non ritorno. O capiamo tutti che bisogna ritornare in sintonia con il Paese, con scelte precise ed identitarie, oppure siamo inevitabilmente destinati all’estinzione. Non lo dico io, lo dicono i milioni di voti persi nel corso degli anni e i sondaggi che certificano un crollo, verticale e costante del partito, nel gradimento degli elettori. Se oggi siamo al 5-6%, avremo sbagliato qualcosa o no?». Scusi, ma lei parla come Giovanni Toti. «In un partito nel quale se parli di meritocrazia rischi di passare per eretico, il presidente della Regione Liguria Toti si sta rivelando un autentico gigante, perché ci ha messo la faccia ed ha avuto il coraggio di porre il problema della valorizzazione degli amministratori locali, che sono stati e sono ancora, secondoil miomodo divedere, il vero valore aggiunto del partito sui territori. A cominciareproprio da Frosinone, dove Forza Italia ha conseguito percentuali di gradimento sempre superiori alla media nazionale. Segnale inequivocabile che qui c’è una classe dirigente autorevole e capace. È chiaro che meritocrazia, primarie e territorio, pur importantissimi, da soli non bastano per recuperare il consenso e la fiducia nei confronti degli elettori. Questi sono pilastri principalmente dell’orga – nizzazione interna. Servono poi anche scelte precise sui grandi temi che interessano alle persone. Ad esempio sul lavoro, sull’econo – mia, sull’immigrazione, sulle grandi opere, sulla fiscalità, sull’ambiente, sulla sicurezza, sull’autonomia delle regioni, sull’Eu – ropa, sulla giustizia, sulla sanità. In sintesi, serveuna visione futura ampia e di prospettiva che oggi Forza Italia non ha. Come non ha una posizionenetta suquesti temi o,comunque, nonriescea farlacapire chiaramente. È il momento, storico e sociale, di scelte precise ed inequivocabili e aggiungo senza rincorrere gli altri. La gente giustamente le chiede. E le vuole soprattutto l’elettore di Forza Italia. Inevitabile che se non ottiene risposte, le cerchi altrove». Ma secondo lei Silvio Berlusconi dovrebbe effettuare un passo indietro, restando come padre nobile? «Accantonare Berlusconi, che Forza Italia l’ha materialmente pensata e creata è impensabile. Ipotizzare, invece, per lui un ruolo di padre nobile del partito, lo ritengo rispettoso della sua storia e dei suoi indiscutibili meriti e capacità. Einstein diceva che “la misura dell’intelligenza è data dalla capacitàdicambiare quandoènecessario”. E Berlusconi è senza alcun dubbio un uomo estremamente intelligente. Questo cambio di impostazione sarebbe anche il presupposto per individuare, finalmente, il segretario politico del partito, eletto attraverso un congresso, vero edemocratico, così come accade dappertutto. Mentre la politica nazionale cambia a velocità esponenziale, non si può vivere con l’immodificabilità dogmatica di Forza Italia. Così non si va da nessuna parte». Senta Magliocchetti, non è un mistero che lei sia stato un fedelissimo di Antonio Tajani. Come si concilia la scelta di oggi con quelle passate? «Il rapporto personale con il presidente Tajani sarà improntato sempre alla massima stima, rispetto ed affetto, perché venticinque anni non si dimenticano e non si possono buttare alle ortiche. Ma è altrettanto vero che la politica ha sempre una proiezione futura e non guarda indietro». Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha parlato di casa comune del centrodestra. «La ritengo un’apertura estremamente interessante e da valutare con grande attenzione, anche perché formulata da una leader preparata e capace. Aggiungo che una federazione di partiti del centrodestra, quindi anche con gli amici della Lega di Salvini, non una vecchia riedizione del Pdl, ma un nuovo grande movimento, che dia diritto di cittadinanza a chi ne condivide gli ideali e che metta al centro del proprio programma i valori identitari della nazione, della libertà, del sociale, della solidarietà, della sussidiarietà, della tutela dei diritti e dei più deboli e di un nuovo modello di sviluppo, credo possa essere la migliore soluzione per una seria, credibile ed innovativa proposta di governo del Paese. Da declinare, eventualmente, anche in provincia di Frosinone, come laboratorio politico. Per avere poi un ulteriore sviluppo nazionale». Insomma, in caso di strappo lei cosa farà? Resterà in Forza Italia o seguirà Giovanni Toti? «Non è una questione di strappi o di nomi, ma di prospettive future, di idee, di percorsi condivisi, di un grande movimento del centrodestra, di rientrare in sintonia con il “sentiment” delle persone, che dai partiti vogliono punti di riferimento precisi e affidabili. In questo senso il pensiero del presidente Toti è estremamente chiaro».
Formazione, nessuna violazione
«Perché il fatto non sussiste». Èlaformula diassoluzioneditutti gli imputati del processo per la mancata rendicontazione delle spese dell’Agenzia provinciale Frosinone Formazione. Assolti l’ex direttore dell’agen – zia Federico Sisti, gli ex dirigenti provinciali alla formazione Giuseppe Caruso ed il successore Elvio De Santis e l’allora direttrice della direzione regionale della formazione Elisabetta Longo. Erano tutti accusati di abuso d’ufficio, solo Sisti anche di peculato. Sono stati difesi dagli avvocati Giuseppe Conte,Mario Di Sora,Fabio Padovani e Gildo Ursini. Il tribunale di Frosinone (presidente ed estensore Giuseppe Farinella) ricorda tra gli obblighi dell’agenzia: «la tenuta dei registri, la conservazione della documentazione e rendicontazione delle spese», per cui «in caso di mancata consegnadel prospettotrimestrale delle spese effettivamente sostenute… è prevista la tassativa esclusione del riconoscimento delle spese». In più «i rendiconti relativi alle attività formative devono essere certificati». Il certificatore era la Price Waterhouse Cooper, mentre la società Ernst & Young «ha supportato la Provincia» nei riscontri. Secondo quanto si legge in motivazione «le indagini…, per motivi che non sono emersi dall’istrut -toria dibattimentale, nonostante siano emerse diffuse mancanze di documentazione tali da non consentire adeguato controllo sulla rendicontazione finanziaria della pressoché totalità di progetti inerenti l’obbligo formativo, hanno in realtà riguardato la regolarità di soli diciotto progetti». E di questi solo quattro risultavano regolarmente rendicontati. I giudici richiamanoun«surplus» tragliimporti sovvenzionati e le somme rendicontate. Tale surplus, «di circa 633.000 euro non veniva né richiestoin restituzionedallaProvincia di Frosinone o dalla Regione Lazio e né materialmente restituito». La procura ha contestato «l’omessa adozione» di atti per il recupero o la restituzione delle somme. Tale impostazione, per l’abuso d’ufficio, non è condivisa dal tribunale: «sembra evidente che non ricorra la violazione di legge contestata». In quanto «non si rinviene alcuna norma dell’or – dinamento giuridico che avrebbe impedito all’Agenzia provinciale Frosinone formazione» di compensare debitie crediti.Il tribunale si riferisce a «somme erogate dalla Provincia di Frosinone sensibilmente inferiori rispetto ai finanziamenti riconosciuti in sede regionale, con una differenza dunque a credito dell’Agenzia». Sul peculato i giudici osservano l’«oscurità dell’espressione “fi – nanziamenti aggiuntivi”» agganciata alla «parte variabile del compenso del Sisti». Se pure si può considerare inopportuno non correlare la «retribuzione variabile ad alcun obiettivo specifico… d’al – tra partela responsabilitàdell’im – putato per il peculato non può discendere dall’indeterminatezza del contratto». In conclusione «l’assoluta inesistenza di elementi contrari al ragionevole significato dell’espressione “finanzia – menti aggiuntivi”… pone dubbi sia sulla sussistenza della condotta appropriativa tipica del peculato e sia sulla coscienza e volontà del soggetto agente di mettere in atto l’interversione del possesso contestata, legittimando la sua assoluzione, seppur con la formula dubitativa»
Cassino – Mercato in centro Occhi puntati sul l’assise civica
Mercato in centro? Non si decide nell’assise di oggi, certo, ma la risposta che darà l’assessore al commercio all’interrogazione presentata da Mario Abbruzzese farà capire le reali intenzioni dell’amministrazione. Probabilmente la stessa risposta non sarà “net – ta”, perchè essendosi insediata da poche settimane non ha ancora avuto modo di valutare bene i pro e i contro. Una cosa è certa, però: le pressioni per far tornare il mercato in centro sono molte. Ecco l’i p ote s i Da ambienti ben informati, però, trapela lanotizia che,in ognicaso, il mercato non tornerà in piazza Labriola (dove lo aveva spostato l’amministrazione Petrarcone nel 2014 con tutte lepolemiche che ne sono derivate per i camion che hanno rovinato le già precarie condizioni della piazza) ma potrebbe essere ubicato tra via Pascoli, viale Dante e, probabilmente, un tratto di corso della Repubblica. Così come chiedono le associazioni di categoria, del resto. Un mercato da riportare in centro è la proposta di Confcommercio Lazio Sud e Fiva (Federazione italiana venditori ambulanti) Lazio sud. Le motivazioni? Una vitalità maggiore nel cuore urbano con vantaggi per tutti, una ridefinizione chiara deglispazi che consentirebbe di ricondurre a legalità le tante situazioni emerse nel corso degli ultimi sopralluoghi e una maggiore disponibilità di parcheggi gratuiti all’ex campo Miranda. A Confcommercio ha fatto poi eco Maurizio Coletta, storico rappresentante di una associazione di commercianti e oggi a capo della compagine “Cassino città dell’arte, della storia e della cultura”. che va oltre, e chiede anche un bis: «Il commercio è in forte crisi. Se davvero si vuole aiutare la ripresa del settore servirebbe istituire un secondo mercato settimanale, magari il mercoledì, oltre quello che già si tiene il sabato. Il mercato andrebbe poi spostato nuovamente in centro. Era una nostra proposta che è diventata realtà con l’amministrazione Petrarcone e l’assessore Costa. (…)