Pag. 7
Area di crisi, sfida doppia per i disoccupati
Proroga della mobilità: oggi l’incontro in Regione E il 10 tavolo sul lavoro
ALESSIO BROCCO
La vicenda dei disoccupati viaggia su un doppio binario. Il primo legato alla proroga della mobilità, il secondo, invece, riguardante il rafforzamento delle politiche attive per progetti di ricollocazione. Sul primo punto, oggi, in programma c’è un incontro tra le organizzazioni sindacali e la Regione Lazio. A Roma si discuterà per raggiungere l’a ccordo relativo alla proroga dell’ammortizzatore sociale 2019/2020 dopo che, nelle scorse settimane, sono state ripartire le risorse ministeriali per le aree di crisi complessa dello Stivale. Dei 117.000.000 euro complessivi, circa 25.000.000 euro sono state attribuite al Lazio. Un altro appuntamento importante è quello in programma lunedì 10 giugno all’interno dell’amministrazione provinciale. Il tema centrale è quello della ricollocazione occupazionale. Tra discussioni, progetti e idee. «Occorre avviare concreta mente politiche attive del lavoro perché l’occupazione è la risposta più efficace per contrastare il disagio – ha affermato il presidente della Provincia Antonio Pompeo – Per avere corrette informazioni sui progetti di inserimento e reinserimento lavorativo, così come richiesto dal Comitato Vertenza Frusinate, ho chiesto un tavolo ai parlamentari, ai consiglieri regionali e alle sigle sindacali per il prossimo 10 giugno presso la sede della Provincia di Frosinone». Gino Rossi, tra i portavoce di Vertenza Frusinate, in merito all’incontro del 10 giugno, sottolinea l’importanza dell’a ppuntamento e auspica la partecipazione di tutti gli attori in campo allo scopo di raggiungere una soluzione al problema lavoro.
Pag. 10
Cisl Lazio, Coppotelli segretario
L’elezione Il sindacalista, 39 anni, è il nuovo leader regionale. Succede a Paolo Terrinoni. La sfida sul lavoro «In prima linea per giovani e over 50 senza occupazione. Bisogna ripartire dai territori e non dimenticare le periferie»
ALESSIO BROCCO
Enrico Coppotelli è il nuovo segretario generale della Cisl Lazio. Succede a Paolo Terrinoni. L’elezione è avvenuta ieri, a Roma, al termine della conferenza regionale organizzativa. Trentanove anni, nato a Ferentino, Enrico Coppotelli è stato componente della segreteria confederale regionale (2018) e, precedentemente, invece, aveva ricoperto per due anni il ruolo di segretario generale della Cisl di Frosinone (oggi sotto la guida di Enrico Capuano). Soddisfatto per il prestigioso incarico, il neo segretario generale della Cisl Lazio fissa immediatamente gli obiettivi. «Dobbiamo ripartire dai territori e dalle comunità locali con una Cisl capace di cogliere le sfide del cambiamento e capace di essere propulsore delle innovazioni sociali, di benessere e di sviluppo – afferma – Una Cisl “delle idee” perché solo con queste, e con le soluzioni, si contrasta il populismo e la solitudine». Coppotelli indica la strada. E fissa le priorità: dalla ricollocazione per gli over 50 che hanno perso il posto di lavoro, alla questione riguardante i giovani, al tema sociale con l’idea di aprire sedi Inps nelle periferie e, ancora, l’impegno sui lavoratori non rappresentati come quelli impegnati nei lavori digitali e subordinati agli algoritmi perché «è lì che dobbiamo agire per completare, insieme ai nostri servizi, enti e associazioni, la rappresentanza di una Cisl che include e mai esclude». Nella segreteria della Cisl la ziale sono stati confermati Rosita Pelecca e Salvatore Di Fusco. New entry LucaBozzi, segretario generale Cisl Roma Capitale-Rieti. Presente Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl la quale ha sottolineato il clima positivo dell’assemblea. Diverse le reazioni. Tra queste quella del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che si è congratulato con il neo segretario e, allo stesso tempo, ha ringraziato l’uscente Terrinoni. Il buon lavoro è arrivato, tra gli altri, anche da parte del presidente del Consiglio regionale del Lazio Mauro Buschini, dal presidente della Provincia Antonio Pompeo, dal vicecoordinatore regionale di Forza Italia Gianluca Quadrini, dall’assessore regionale al lavoro Claudio Di Berardino e dal consigliere regionale Sara Battisti.
Pag. 13
Uniti dalla festa del Ramadan
Lunedì sera in via Maria preghiera e poi cena tra musulmani e cristiani per interrompere il digiuno L’imam El Jahouzi: «Tanti motivi per celebrare questa nostra appartenenza comune, anche nella diversità»
RAFFAELE CALCABRINA
La diversità, a volte, unisce. Nonostante i diversi Paesi di nascita e di credo religioso, musulmani e cristiani si sono ritrovati insieme a tavola per la cerimonia di interruzione del digiuno per la fine del Ramadan, il mese sacro agli islamici. Lunedì sera la comunità musulmana di Frosinone ha invitato la cittadinanza a prendere parte a un iftar (il pasto serale che interrompe il digiuno) collettivo. Dopo la recita dei bambini della scuola, di arabo, l’esecuzione dell’inno di Mameli, la preghiera celebrata direttamente sulla via Maria, vista la presenza di centinaia di fedeli che non sarebbero potuti entrare nell’angusta moschea, l’imam Omar El Jahouzi ha invitato tutti a rompere il digiuno. Una cerimonia in cui sono stati degustati i piatti tipici della cucina del Ramadan alla presenza dei tanti fedeli musulmani di Frosinone e provincia, delle autorità (presenti il questore Leonardo Biagioli, il comandante dei carabinieri Fabio Cagnazzo, il sindaco Nicola Ottaviani e, per la Provincia, la consigliera Alessandra Sardellitti) e di tanti cittadini frusinati. Il primo intervento è stato quello dell’imam Omar El Jahouzi. Che ha ringraziato «con particolare affetto efratellanza il vescovo Ambrogio Spreafico, al quale ci unisce un solidolegame e comune lavoro per la pacifica convivenza. Un particolare ringraziamento al sindaco della nostracittà di Frosinone Nicola Ottaviani che ci ha sempre onorati della sua presenza e ascolto». Quindi anche un «affettuoso ringraziamento alla mia comunità musulmana della provincia, esempio di integrazione e convivenza con tutta la cittadinanza nel rispetto della nostra costituzione. E, in particolare, ringrazio i membri della nostra associazione che hanno lavorato duramente per organizzare questa cerimonia». L’imam ha aggiunto: «desidero ringraziare e abbracciare tutti i nostri ospiti per aver accettato il nostro invito, per condividere insieme questo momento di cittadinanza solidale, sociale e culturale e di fratellanza allo stesso creatore». Un grazie è andato anche «ai nostri vicini». Quindi El Jahouzi ha ricordato che la rottura del digiuno quest’anno cade nell’ottocentesimo anniversario dell’incontro in Egitto tra San Francesco e il sultano Al-Malik. «Un incontro straordinario in un periodo molto difficile, quando erano rimasti entrambi “colpiti dalla forza di fede dell’altro”, superando il “primo velo dipregiudizio” esorpresi della loro affinità». Quindi ha aggiunto: «Abbiamo quindi tanti motivi per celebrare questa nostra fraterna appartenenza comune, anche nella nostra diversità». Per poi esortare a «continuare a lavorare insieme per la convivenza, superando tutte le difficoltà. Questo ci spinge a proseguire nel giusto cammino per il bene della nostra città di Frosinone ed esempio in tutta Italia. Le nostre porte resteranno sempre aperte per il dialogo e per sviluppare azioni nell’interesse della collettività». Anche il vescovo Ambrogio Spreafico ha preso parola per dire che «credo che voi siete un bel segno di questa città e provincia, il segno che si può vivere insieme nella diversità. Con alcuni siamo diversi per origine e religione, ma possiamo farefesta insiemee questo è un bel segno di pacificazione in questi tempi in cui i contrasti sembrano prevalere sulla pacificazione». Quindi ha proseguito: «La diversità è e deve essere una ricchezza. E ognuno deve contribuire con la sua diversità alla bellezza del creato. Mostriamo che è possibile perché siamo uomini e donne di fede». All’evento ha preso parte anche il console in Italia del Marocco Mohammed Chrigui che si è detto «onorato di vedere un esempio così alto e importante di convivenza». Ieri, infine, un altro momento della festadi fine Ramadan,con la preghiera collettiva al parco del Matusa.
Pag. 16
Peppino dice addio alla sinistra
Petrarcone restituisce la tessera del Pd e prende le distanze dal gruppo di Enzo Salera in vista del ballottaggio L’ex sindaco ricostruisce il suo percorso politico e smentisce accordi di poltrone, ma la sua squadra è totalmente divisa
ALBERTO SIMONE
Peppino Petrarcone “strappa” la tessera del Pd, dice addio al centrosinistra e in vista del ballottaggio esclude quindi in maniera categorica il suo sostegno a Enzo Salera. Annuncia tutte e tre le notizie in una lettera aperta ai suoi elettori. «Cari elettori, in questi lunghi giorni che ci separano dal ballottaggio di domenica prossima, fra un colpo di scena e l’altro, ho avuto il tempo di riflettere sul mio percorso politico» è l’incipit della lunga lettera del due volte sindaco che ripercorre tutta la sua carriera politica dalla prima vittoria nel 1994 ad oggi. Dopo un excursus sulle vicende inerenti agli anni 1997-2011, affonda i colpi su quanto accduto di recente: «L’esito delle elezioni del 2016 ci è purtroppo ben noto ed il sottoscritto non fu eletto sindaco, non certo perché bocciato dall’elettorato, ma perchè vittima del cosiddetto “fuoco amico”, e cioè di molti esponenti che facevano riferimento al centro-sinistra e che ora si trovano candidati nella coalizione del candidato sindaco Salera. Nelle elezioni del 2019, nelle quali il candidato naturale del centro-sinistra doveva essere il sottoscritto, è spuntata la candidatura a sindaco di Enzo Salera, guarda caso sostenuta proprio da quella parte del Pd che ci aveva votato contro nel 2016. Questa, dunque, è la mia storia nella sinistra, la storia di un costante impegno, dedizione e fedeltà, in nome dei quali ho sacrificato tanto, perfino la storia politica liberale della mia famiglia. Nonostante ciò, dopo anni di assiduo servizio, la mia militanza è stata ripagata con voltafaccia, delusioni, falsità e tradimenti, e proprio da quella sinistra che oggi ha la pretesa di governare questa città. In questa tornata elettorale la sinistra ha preferito mettere da parte me e tutti i valori virtuosi che ho sempre rappresentato, preferendo integralismi e logiche di partito. Con profonda convinzione prendo le distanze da chi è solito tradire e che, anche in queste ore, va dicendo che il sottoscritto sarebbe andato a chiedere prebende per se e forse per qualche amico. Io chiedo solo rispetto e considerazione per chi rappresento. Bugiardi, oltre che traditori! Questa presa di coscienza e di distanza mi impone di restituire agli organi competenti del Pd la mia tessera di partito, così togliendoli anche dall’imbarazzo e dall’incombenza di procedere alle espulsioni, fino ad oggi solo annunciate. Valga questa mia ultima sofferta esternazione come definitivo allontanamento da una parte politica che non ha mai tenuto in considerazione il valore aggiunto dei miei affezionati elettori». Dietro le quinte La lettera aperta agli elettori è stata diramata nel pomeriggio di ieri dopo giorni di febbrili trattative in vista del ballottaggio. Petrarcone ha incontrato sia Enzo Salera che Mario Abbruzzese. Con entrambi è sfumata la possibilità dell’apparentamento e si è quindi cominciato a dialogare sulla possibilità di un’alleanza programmatica. Ma la squadra di Peppino si è dimostrata tutt’altro che omogenea, ognuno ha “trattato” per sè con molte fughe in avanti. In primis, da ambienti ben informati, trapela che Peppino è stato il primo a chiedere la presidenza del Consiglio nella futura consiliatura. Una proposta che Mario Abbruzzese ha fatto sua e ha rilanciato alle opposizioni offrendo loro tale incarico. Petrarcone nella sua nota non cita mai Mario Abbruzzese e non nega esplicitamente di aver rifiutato tale offerta: anzi, stando proprio a quanto trapela da alcuni esponenti delle sue liste, l’ex sindaco starebbe dialogando con il candidato sindaco del centrodestra proprio su tale proposta.
Pag. 18
Fca-Renault, fumata grigia
Rinviato a oggi il cda francese che deve valutare la proposta di fusione. L’interesse per il “m at r i m o n i o” c’è Ancora fasi delicate prima di giungere a una definizione. Zingaretti: «Il governo convochi azienda e parti sociali»
Né una parola in più, nè una in meno. Una “pronuncia” calibrata sulla delicatezza del momento. L’atteso cda della Renault si riaggiorna ad oggi per proseguire la valutazione sulla proposta di fusione avanzata da Fiat Chrysler. E, da indiscrezioni, pare che abbia «deciso di continuare a studiare con interesse» l’opportunità del “matrimonio” tra le due grandi realtà automobilistiche e di voler approfondire ogni aspetto nella riunione pomeridiana odierna. Sul tavolo dei lavori finirà nuovamente l’idea di creare una società comune olandese da assegnare al 50 e 50 agli attuali soci dei due gruppi con un potenziale enorme, arrivando a trasformarsi nel terzo colosso mondiale. Ma non si possono fare i conti senza considerare Nissan. Anzi ieri, il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, avrebbe telefonato proprio al capo di Nissan, Hiroto Saikawa. Dagli albori della trattativa il gruppo giapponese non ha mai palesato contrarietà alla fusione, nella chiara ottica però di una rivisitazione delle sue relazioni con Renault. Decisivo, a questo punto, il cda di oggi che potrebbe dare il via libera all’apertura dei negoziati con Fca ma, a quel punto, potrebbero durare mesi prima di trovare una definizione che veda tutti gli attori concordi. Le nozze creerebbero il terzo “polo automobilistico”del mondo, con una produzione di circa 8,7 milioni di veicoli all’anno. Ma non solo. Se si dovesse andare a includere anche l’alleanza Nissan-Mitsubishi, la scalata mondiale sarebbe ultimata: il gruppo diventerebbe il primo produttore di auto. La politica Il governo francese ha fatto subito sentire la sua presenza nella delicatissima fase delle trattative. Il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire ha visto John Elkann a Parigi e ha così ribadito l’opportunità per Renault e per l’industria automobilistica francese, invocando però garanzie per l’occupazione e l’interesse nazionale. Ma, intanto, in Italia dove i riflettori comunque restano accesi, c’è anche la polemica. Il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, accusa: «Su Fca questo Governo con la sua assenza sta danneggiando l’Italia e i suoi interessi. Convochi immediatamente azienda e parti sociali per tutelare posti di lavoro, difendere le nostre industrie e far crescere il Paese». E si leva poi la voce anche del predecessore di Luigi Di Maio, ovvero l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che argomenta: «Trovo allucinante che non ci sia ancora stata una convocazione formale dei vertici Fca da parte del Governo italiano per comprendere meglio cosa accadrà agli stabilimenti italiani con l’eventuale fusione con Renault. Appare surreale che Elkann incontri Le Maire ma non il presidente del Consiglio italiano o il ministro Di Maio». Intanto, l’attesa e le aspettative a Piedimonte sono alle stelle
Pag. 24
Certosa, già si pensa al futuro
Trisulti Il dibattito s’infiamma dopo l’avvio della revoca della gestione alla Dhi da parte del ministero La rete delle comunità solidali e l’associazione “G ottifredo” organizzano un momento di confronto
PIETRO ANTONUCCI
La situazione in continua evoluzione per quel che concerne le sorti della certosa di Trisulti, con il Mibac che ha avviato le pratiche per la revoca della concessione alla Dhi, sta aprendo più filoni di dibattito. Un appuntamento da seguire è certamente quello di giovedì 13 (biblioteca comunale, ore 18), organizzato dalla rete delle comunità solidali e dall’a s s ociazione “Gottifredo”, dal titolo “Trisulti. E adesso?”. Chiaramente, si dà per scontato che la “Dhi” abbandoni gli storici ambienti certosini, cosa che non è detto avvenga presto, ma si inizia a ragionare del “dopo” con un’assemblea aperta al contributo di cittadini, associazioni e di chiunque voglia apportare un’idea. I temi dell’incontro sono facili da riassumere: “Il territorio e la sfida della consapevolezza tra beni comuni, patrimonio culturale e il valore della storia e della fede. Un’iniziativa corale per fare il punto della situazione e tracciare una nuova rotta per la tutela, la valorizzazione e la gestione della certosa di Trisulti”. Il caso su Report e Agorà La vicenda è inoltre rimbalzata, ancora una volta, sugli schermi della Rai: le trasmissioni “Report” e “Agorà” sono tornate a trattare la questione-Trisulti ed è stato confermato, da funzionari ministeriali, che il canone annuo per la gestione del bene non è stato corrisposto. Il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli, ha confermato tutte le perplessità del caso: «I beni dello Stato appartengono a tutti noi, sono proprietà dei cittadini, che hanno diritto di sapere come vengono affidati, con quali criteri e da chi. Doveroso passare al setaccio le procedure su tutte le concessioni». Inutile aggiungere che, in cima alla lista, c’è quella della certosa collepardese. Intanto, dagli Usa, Steve Bannon ha ostentato sicurezza. In un’intervista rilasciata ieri a “La Verità”, dice che «Le carte sono tutte in regola. Combatteremo duramente e fino in fondo contro queste accuse infondate. L’accademia per lo studio dei valori occidentali è una realtà che la Sinistra dovrà accettare». Per lui l’avvio della scuola di pensiero sovranista, da realizzare tra le mura di Trisulti, non è in dubbio.
Pag. 25
Ferentino – Commercio, il Comune si muove
Agevolazioni in arrivo per tutto il settore. Deciso uno sconto del 20% sulla tassa dei rifiuti Una piccola boccata d’ossigeno anche per gli artigiani. Si lavora per diminuire la Tari alle utenze domestiche
ALDO AFFINATI
Una piccola boccata d’o s s igeno per i commercianti e gli artigiani di Ferentino scoraggiati dall’aumento della Tari 2019, come se non bastasse la grave crisi economica degli ultimi anni. Il Comune di Ferentino va loro incontro con un contributo economico del 20% della tassa sui rifiuti. Il bando adottato dalla giunta Pompeo è di carattere straordinario per le attività commerciali e artigianali. Le attività indicate nel testo del bando, con sede a Ferentino, indipendentemente dagli anni di attività, potranno usufruire di un aiuto economico calcolato in base all’ammontare della Tari pagata. L’incentivo sarà del 20% rispetto a quanto versato per la tassa sui rifiuti. Dal Comune fanno notare che i tempi di realizzazione sono sorprendenti: «Dall’annuncio dell’intervento è passato meno di un mese». «Gli incentivi a salvaguardia delle attività commerciali ed artigianali a Ferentino, tutelano l’offerta di beni e servizi nonché il livello occupazionale. Non solo si garantisce una spinta alle imprese, ma c’è una prima risposta al problema dell’aumento della Tari, dovuta a cause esterne al Comune. Inoltre gli uffici sono al lavoro per abbassare sensibilmente le tariffe Tari nel prossimo periodo, con risparmi dovuti all’apertura dell’i s ola ecologica, ai minori costi di trasferenza e agli effetti dei provvedimenti sul ravvedimento operoso. Risparmi che riguarderanno tutte le categorie di utenti e riporteranno la Tari negli standard abituali a Ferentino, ossia una delle più basse della provincia di Frosinone». Sul sito del Comune, dal 3 giugno, i destinatari hanno 30 giorni di tempo per presentare la domanda di accesso al contributo, secondo le modalità indicate nel bando. «Il Comune di Ferentino è da sempre vicino alle attività commerciali – spiega il sindaco Antonio Pompeo – lo abbia mo fatto in passato con incentivi per i nuovi esercizi e l’a bbassamento della tasse. Oggi con uno strumento innovativo al quale si affiancherà un ulteriore provvedimento che riguarderà le tariffe Tari e interesserà tutti i cittadini». «Con questo sostegno – a ggiungono gli assessori Angelica Schietroma e Franco Martini – andiamo incontro alle necessità della attività commerciali e artigiane, in un momento di congiuntura economica non certo positiva»