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Il Reddito sfonda quota 10.000
PIETRO PAGLIARELLA
Sono 1.252.148 le domande di Reddito di Cittadinanza presentate al 31 maggio 2019. Sono state già lavorate oltre 960.000 domande (su un totale di poco più di un milione e 60.000 presentate a marzo e ad aprile), di cui 674.000 sono state accolte, 277.000 respinte e 9.000 in evidenza per ulteriore attività istruttoria. Il tasso di rifiuto è attualmente al 26%. L’importo medio del Reddito di Cittadinanza è di 540 euro, mentre l’importo medio delle Pensioni di Cittadinanza finora liquidate, circa 81.000, è di 210 euro. Sono questi, in sintesi, i numeri diffusi dall’Inps su scala nazionale. Per quanto riguarda la provincia di Frosinone, invece, la rilevazione dei dati Inps sul reddito di cittadinanza, al 28 maggio scorso, dà una fotografia chiara della situazione sociale della Cociaria e in particolare della povertà assoluta e di emarginazione sociale. Alla data del 28 maggio 2019, sono state accolte dall’Inps di Frosinone 10.706 domande relative al reddito di cittadinanza. Ogni percettore/ famiglia ha potuto beneficiare mediamente di 520 euro mensili pari complessivamente a un valore di euro di 5.567.120 per il mese di maggio. Inoltre, le famiglie interessate dalla misura sono il 5% su un totale di 203.002 per una popolazione complessiva distribuita sui 91 comuni dellaprovincia diFrosinone di 493.067 abitanti. I dati rappresentano la situazione socio economica della provincia e mettono in risalto come nei 22 comuni del comprensorio di Sora, area particolarmente depressa, i percettori del reddito di cittadinanza sono il 7.5% seguito da Cassino con il 6.4%, Anagni il 5,4% e Frosinone con il 3.6%. «Se moltiplichiamo le famiglie che hanno percepito il reddito di cittadinanza per 2,43 quale composizione media per famiglia- dice Pietro Maceroni, Presidente Provinciale del Comitato Inps – come definito da Istat la platea interessata è di circa 26.000 persone. Ipotizzando che rimangono invariate le domande accolte al 28 maggio, la somma complessiva che verrà erogata al 31 dicembre è di oltre 44 milioni di euro. La nostra analisi, seppur dettagliata, non può ancora prendere in esame la seconda fase prevista dalle normative sulle politiche attive del lavoro e il patto per il lavoro che i beneficiari del reddito dovranno obbligatoriamente sottoscrivere per essere eventualmente ricollocati nel mercato del lavoro Questa misura di sostegno e contrasto alla povertà se da un lato può migliorare le condizioni economiche delle famiglie in difficoltà con ricadute positive sui consumi dall’altro deve essere strettamente correlata con una concreta opportunità di lavoro». «La vera missione del reddito di cittadinanza – conclude Maceroni – è quella di favorire l’inclu – sione sociale, ridurre la povertà in cui versano molte famiglie della nostra provincia. Dobbiamo infine riconfermare che la crisi economica degli ultimi 10 anni ha comportato una fortissima deindustrializzazione della nostra provincia con perditedi migliaia e migliaia di posti di lavoro ed è su questo che le forze politiche, le istituzioni, i sindacati e gli imprenditori devono intervenire con efficacia per invertire questa tendenza ed definire un linea programmatica per dare futuro alle nuove generazionidel territorio».
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Provincia, fattore Fratelli d’Italia
Conto alla rovescia per l’assegnazione delle deleghe ai consiglieri provinciali: il presidente Antonio Pompeo procederà quasi sicuramente dopo il ballottaggio di Cassino. Alcune certezze ci sono, per esempio l’attribuzione della vicepresidenza a Luigi Vacana (Provincia in Comune), al quale dovrebbe andare pure la delega alla cultura. Mentre il consigliere Massimiliano Quadrini (Pd) dovrebbe occuparsi di lavori pubblici e scuole. L’indiscrezione più clamorosa arriva però dalla cosiddetta presidenza dell’aula, vale a dire dalla delega al coordinamento dei lavori dell’assemblea. L’intenzione è quella di affidare tale ruolo ad un esponente di Fratelli d’Italia, il partito più forte del centrodestra con tre consiglieri. Nel caso di intesa (ad un passo), la scelta ricadrebbe su Daniele Maura, fedelissimo di Massimo Ruspandini. Il centrosinistra non ha la maggioranza in aula, esprimento 6 consiglieri su 13. È evidente che in questo modo l’apertura politica sarebbe a tutto campo, considerando però che si sta ragionan do all’interno di un ente di secondo livello. Nelle quali le dinamiche di maggioranza e opposizione sono in realtà molto attenuate. Ma c’è pure un altro aspetto da considerare: alle recenti europee in Ciociaria i Fratelli d’Italia hanno sorpassato gli “azzurri” nel centrodestra. Ora sono la seconda forza della coalizione, dopo la Lega. Per il resto al centrodestra potrebbero essere assegnate delle presidenze delle commissioni: 2 alla Lega, 2 a Forza Italia, partito del quale adesso fa parte Gianluca Quadrini, il più votato alle provinciali, intenzionato però a rifiutare a questo punto.
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Pompeo il picconatore
«Il bluff è scoperto: Lega e Movimento Cinque hanno clamorosamente fallito alla prova del governo, portando l’Italia nel baratro». Antonio Pompeo, presidente della Provincia e dell’Upi Lazio oltre che sindaco di Ferentino, va all’attacco. E spiega: «Per quanto riguarda le problematiche del territorio, faccio notare sommessamente che sulle problematiche vere ci siamo noi. Mi riferisco all’Ilva ma pure alla questione della mobilità in deroga. Così come siamo sempre noi a prendere l’iniziativa nella convocazione degli eletti. Ma quanto sta succedendo a livello nazionale merita una riflessione: perché, dopo un anno di governo, la Lega continua a parlare come stesse ancora all’opposizione, scaricando ogni responsabilità sul Movimento Cinque Stelle, che infatti è stato ridimensionato in modo enorme alle elezioni europee. Ma la realtà, invece, è che la Lega ha la massima responsabilità per tutto quello che è successo e sta succedendo. Penso alla lettera dell’Unione Europea e alla ventilata apertura della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Mi riferisco a Quota 100 e ad una serie impressionante di atti e di prese di posizione che hanno come effetto quello di far impennare lo spread. È bene ricordare che lo spread alla fine ha un costo, che pagano le famiglie italiane». Aggiunge quindi Antonio Pompeo: «Per quanto concerne il livello provinciale, ho già detto e ribadisco che non si può non ripartire dallo straordinario risultato delle comunali. Abbiamo una marcia in più, che va utilizzata al massimo. Perché evidentemente i cittadini alla fine apprezzano il nostro modo di amministrare. Adesso aspettiamo la vittoria di Enzo Salera al ballottaggio di Cassino per completare il quadro». Quindi dichiara: «Il congresso provinciale? Beh, ritengo che ormai all’appello manca soltanto questo appuntamento. Abbiamo svolto le primarie prima per il congresso regionale e poi per quello nazionale, quindi le europee e le amministrative. Con risultati positivi e con una risposta sempre molto forte in termini di partecipazione. Sul piano provinciale da un anno e mezzo c’è una soluzione che ha ben funzionato ma che doveva essere transitoria». Il riferimento è alla nomi na come segretario di Domenico Alfieri, appena confermato sindaco di Paliano. All’ultimo congresso provinciale Alfieri, unitamente a Nazzareno Pilozzi, era posizionato sulla parte di campo occupata dall’allora area di Francesco Scalia, della quale Antonio Pompeo ha raccolto l’eredità politica. In quell’occasione Simone Costanzo fu eletto segretario e Domenico Alfieri presidente. Da allora sono passate sette elezioni (po litiche, regionali, 2 volte le comunali, 2 volte le provinciali, le europee) e le primarie nazionali e regionali. Nel frattempo Domenico Alfieri, sempre insieme a Nazzareno Pilozzi, fa parte di Pensare Democratico, la componente di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. Però Antonio Pompeo va oltre le correnti interne e afferma: «Il congresso provinciale potrebbe rappresentare un momento di forte unità del partito. E, coerentemente con il risultato delle comunali, gli amministratori dovrebbero essere protagonisti. Non soltanto per quanto riguarda le candidature alla segreteria, ma anche e soprattutto sul piano delle proposte e delle idee. La strada giusta è questa, come dimostra pure l’esempio di Nicola Zingaretti»
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Sardel litti: «Nessun segnale dai parlamentari pentaleghis ti»
«Ha ragione Nicola Zingaretti: chi per un anno non ha fatto altro che ripetere “prima gli italiani” adesso ha messo gli italiani con “il sedere per terra”. Lega e Cinque Stelle, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, senza dimenticare Giuseppe Conte, stanno portando l’Italia a sbattere». Alessandra Sardellitti, consigliere provinciale e comunale dei Dem, non ha dubbi. Nota: «Il Pd deve farsi trovare pronto e tutti noi dobbiamo fare la nostra parte, anche sul territorio, dove non mancano situazioni che vanno assolutamente stigmatizzate senza se e senza ma. In provincia di Frosinone c’è il tema del futuro dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano: la Lega esprime 1 sottosegretario e 3 parlamentari (Durigon, Zicchieri, Gerardi e Rufa), i Cinque Stelle 3 parlamentari (Fontana, Frusone, Segneri). Qualcuno ha notizia di un interventoconcreto erisolutivodi quelli che comunque sono esponenti della maggioranza di governo? No. L’unico interessamento vero è quello del presidente della Regione Zingaretti. Il grido d’al – larme lanciato dai massimi vertici di Confindustria e Unindustria (Maurizio Stirpe e Giovanni Turriziani) è stato preso in considerazione da Lega e Cinque Stelle, anche sul territorio? No. Al convegno su Giustiziae Ambientedeputati e senatori pentaleghisti non c’era – no. Quello spazio dobbiamo occuparlo noi come Pd, perché è il momento della serietà anche in provincia di Frosinone. Sulle crisi industriali, sulla proroga della mobilità, sul futuro dei giovani. Così come dobbiamo far sentire forte e chiara la nostra vocesu temi come lascuolasovranista allaCertosadi Trisulti (una carnevalata), sul Lazio Pride e sulla Moschea a Frosinone. Il Lazio Pride deve sfilare in zonecentrali (loribadisco), laMoschea non può non essere costruita. In tempi rapidi. Facciamo sentire la nostra voce su tutti i temi del dibattito politico, nazionale e locale. Basta con i pifferai magici che portano l’Italia alla deriva».
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Il plenum del Csm dà il via libera a De Falco per Latina
ANTONIO BERTIZZOLO Giuseppe De Falco è il nuovo procuratore di Latina. Lo ha deciso il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura nella seduta dello scorso 5 giugno. La commissione, insieme al ministro della Giustizia, ha proposto il magistrato che da 8 anni dirige l’ufficio giudiziario di Frosinone. Nel corso della seduta, il relatore Mario Suriano ha illustrato il percorso professionale di De Falco. «Ha sempre dimostrato competenza ed autorevolezza compresa anche un’elevata capacità organizzativa dell’ufficio», è riportato nella delibera.Il profiloè quellodi un magistrato produttivo ed estremamente competente, considerato tra i migliori. «È di straordinario valore, ha sempre svolto le funzioni requirenti con elevata professionalità ed efficacia, grande rigore ed appassionata dedizione», è un passaggio della relazione del Consiglio giudiziario in occasione della VII valutazione professionalità. Da otto anni De Falco è a Frosinone come procuratore, prima ancora era stato a Roma e aveva partecipato alle riunioni di coordinamento dei gruppi specializzati. Ha maturato un’importante esperienza all’Antimafia. «Ha direttamente coordinato l’attività investigativa della polizia giudiziaria in procedimenti complessi. Da segnalare inoltre – riporta la delibera del Csm – i brillanti risultati ottenuti nel corso del coordinamento tra Squadra Mobile e Ros nelle indagini del 2005 su Andrea Ghira». Da diversi mesi De Falco era in pole position per dirigere l’ufficio giudiziario di Latina. «È il più adatto tra gli aspiranti per assumere l’incarico perché oltre ad essere titolare di un ottimo profilo, si è rivelato sul campo un dirigente sagacee volitivo,capace dicoinvolgere i sostituti nel contesto di una conduzione aperta e partecipata dell’ufficio motivandoli e mostrandosi semprepronto adaffiancarli sul campo».Al momento non si conosce la data della presa di possesso.