Asl, il nuovo manager L’allarme parte dal territorio e dalle prime nomine
Partirà da un confronto diretto con il territorio il nuovo direttore generale della Asl di Frosinone, Stefano Lorusso. Quattro giornate della Salute. Si chiama così il ciclo di incontri che il manager, come primo passo del proprio incarico, intende dedicare all’ascolto del personale sanitario, dei sindaci e degli operatori del Terzo Settore dei quattro distretti dell’azienda sanitaria ciociara. L’iniziativa è stata annunciata ieri nel corso della presentazione del nuovo Dg, a cui hanno preso parte il suo predecessore, il commissario straordinario Luigi Macchitella; l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato e il presidente del Consiglio regionaleMauro Buschini. «ASCOLTO E CONDIVISIONE» Ascolto, confronto, condivisione. Queste le parole chiave che Lorusso ha indicato per riassumere il proprio modus operandi: «Cercherò di non agire né da ignorante, né da presuntuoso. Nessuno è infallibile – ha detto il manager citando don Luigi Sturzo – Per questo dal primo giorno di lavoro mi sto dedicando allo studio della situazione della Asl. Ci sarà una continuità con il lavoro che ho trovato. Per quanto riguarda l’assistenza territoriale, ad esempio, ho trovato molte innovazioni, almeno rispetto alle realtà da cui provengo». E in questa fase di studio, appunto, rientrano anche i quattro incontri negli altrettanti distretti. COMMISSARIAMENTO ADDIO Lorusso, 45 anni, di Potenza, ex direttore amministrativo delle 8 Asl della Regione Sardegna, si è insediato solo da qualche giorno ma vanta già alcuni primati: è il più giovane manager mai nominato alla guida della Asl di Frosi none, il primo non medico (fatta eccezione per la parentesi del generale della Finanza Vincenzo Suppa), il primo dopo il lungo commissariamento della sanità laziale, come ha sottolineato D’Amato: «La sanità laziale, che partiva da un disavanzo di 2 miliardi di euro – ha detto l’assessore regione – ora ha chiuso con un attivo di 6 milioni di euro Questo è stato il frutto di un lavoro enorme che non ha penalizzato i servizi. I Lea (livelli essenziali di assistenza) hanno raggiunto i 180 punti. Sono stati indetti 106 concorsi per primari». «ORA IL DEA DI II LIVELLO» Un nuovo corso di cui, hanno detto D’Amato, Buschini e Macchitella, ha beneficiato e beneficerà anche la Asl di Frosinone. Questo non toglie però, hanno aggiunto gli stessi, che c’è ancora molto da fare. E Lorusso chissà, vista la familiarità con i primati, potrebbe essere anche il manager con il quale la Asl di Frosinone potrebbe vedere il riconoscimento dell’agognato e tante volte promesso Dea di II livello, vale a dire un reparto di emergenza con funzioni di più alta specializzazione. Un salto di qualità obbligato, visti i numeri del Pronto soccorso del capoluogo, per il quale ad oggi sono state gettate solo le basi con l’acquisto di nuove apparecchiature radiologiche e l’istituzione di reparti come Neurochirurgia. L’area dell’emergenza resta una delle priorità su cui lavorare, come ha ricordato anche il presidente dell’Ordine dei Medici e direttore del Pronto soccorso dell’ospedale di Frosinone, Fabrizio Cristofari. E alla possibilità, oltre che alla già nota necessità, di dotare la Asl ciociara di un Dea di II Livello hanno fatto espresso riferimento sia l’assessore regionale D’Amato che il presidente della Pisana Buschini. Sarà la volta buona? Per il nuovo manager l’importante obiettivo, finora fallito dai predecessori. Ma non è il solo banco di prova. LE PRIME DECISIONI Fase di studio a parte, per Lorusso a breve sarà anche il momento delle prime importanti scelte. Quelle delle nomine dei nuovi direttori amministrativo e sanitario. Il suo braccio destro e quello sinistro. «Farò le nomine a stretto giro – ha detto Lorusso – Le mie scelte dipenderanno anche dalla situazione che sto fotografando. Per la direzione amministrativa ho già un’idea, per quella sanitaria ci sto ancora pensando. Mi prenderò tutto il tempo che serve perché, come ho detto anche all’assessore D’Amato, non posso sbagliare queste scelte». Pierfederico Pernarell
Beni comunali al migliore offerente, presentate sei offerte per due immobili
Immobili del comune: arrivano le offerte. Dopo anni di aste andate deserte il nuovo bando per la cessione dei due edifici di via Sellari e via Del Carbonaro sono finalmente pervenute le proposte di acquisto. Ne sono pervenute sei, tre per ogni edificio, che ora verranno prese in considerazione dalla giunta comunale per procedere alla cessione definitiva. Il comune aveva fissato un prezzo minimo di 100 mila euro per l’edificio di via Sellari e di 50 mila per quello di via del Carbonaro. Rispetto al prezzo di origine, le offerte sono nettamente più basse (la metà per l’edificio di via Sellari, due terzi di meno per quello di via Del carbonaro) ma se si guarda all’ultima base di partenza l’amministrazione incasserà comunque di più. Per quanto riguarda l’edificio di via Sellari, situato sopra il vecchio ospedale di viale Mazzini (l’accesso avviene da una traversa di viale Mazzini di fronte il Nestor) il prezzo iniziale era di 742 mila euro, ora la migliore o ferta pervenuta ha di poco superato le 300 mila euro mentre per l’edificio di via Del Carbonaro in pieno centro storico, il prezzo originario di partenza era di 256 mila euro mentre ora l’offerta migliore è di 68 mila euro. Entrambi comunque soddisfano i requisiti di prezzo nuovi stabiliti dall’amministrazione. L’edificio di via Sellari comprende un piano semi interrato, di 77 mq, un piano terra di 673 mq, un primo piano di 673 mq, un secondo da 351 mq e un terrazzo di 321. Per quanto concerne l’immobile di via Del Carbonaro oltre che dalla suddetta strada è accessibile anche da piazza Scappaticci. Si tratta di un edificio di 327 metri quadrati e 116 di terrazzo. Si sviluppa su diversi livelli: a piaf no terra 62 metri quadrati, poi c’è un appartamento al primo piano di 106, un altro di 77 mq al secondo ed infine al terzo uno di 82 mq. Entrambi immobili vanno, però, ristrutturati in maniera pesante come infissi, porte, pavimentazioni e sottosistemi. QUELLI INVENDUTI Restano invece ancora in ballo altri immobili che l’amministrazione Ottaviani vorrebbe dismettere come la sede comunale dell’exMtc di via Fabi e i locali di via Adige. A giorni, invece, è attesa una risposta della Corte dei Conti per quanto riguarda l’acquisto da parte del comune dell’immobile ex sede della banca D’Italia di via Del Plebiscito. Una sede storica e prestigiosa che la giunta Ottaviani vuole trasformare nella sede di rappresentanza istituzionale del comune i cui uffici oggi sono ubicati in viale Mazzini nell’ex sede dei vigili urbani. Oltre all’ufficio del gabinetto, gli uffici amministrativi del sindaco, nel palazzo di via Del Plebiscito verranno realizzate anche la sala giunta ed in un secondo momento quella del consiglio comunale. Gianpaolo Russo