La questura: «Disagi? Non è colpa nostra, mancano le strade»
Deflusso stadio Benito Stirpe: i disagi in fase di deflusso sono destinati a perdurare. Anche se si valuterà partita per partita. Tutto ciò almeno fino a quando non verrà realizzata questa “benedetta” strada per tifosi ospiti bloccata dai ricorsi al Tar. Dopo l’ultima partita casalinga del Frosinone calcio contro il Venezia si solo levate molte lamentele sulla fase di deflusso dello stadio dove tutti i tifosi di casa (dei settori curva sud, tribuna laterale est e curva nord) sono stati fatti defluire su via Giochi Delfici. Lì si è creato un vero e proprio imbuto dove la calca e i disagi sono stati notevoli. Il Gos ( gruppo operativo di sicurezza che impegna le forze di polizia) si riunirà giovedì mattina in vista della prossima partita casalinga contro il Cosenza prevista per le ore 15 di sabato.Ma non sono attese grandissime novità. Il problema sta nella mancata disponibilità dell’area ex Permaflex fuori all’autostrada. Il privato non ne ha più concesso l’utilizzo e quindi i tifosi ospiti che prima lasciavano i mezzi parcheggiati in quest’area per arrivare attraverso dei bus navetta direttamente allo stadio, ora lo raggiungono con mezzi propri e quindi viale Michelangelo (unica strada di accesso) deve essere completamente libera. «LOGISTICA SFORTUNATA» Ciò ha determinato una più restringente elasticità in termini di spazi da concedere anche ai tifosi di casa. Su questo nuovo problema il vice questore nonché portavoce della Questura, il dottor Bertolotti è stato disponibile a chiarire la posizione delle forze dell’ordine: «L’obiettivo prioritario – ha spiegato – per noi è quello di garantire la massima sicurezza. Purtroppo una logistica sfortunata di questo impianto con poche strade di accesso crea inevitabili disagi. Noi, alla luce di questa novità, ossia l’impossibilità di convogliare i tifosi ospiti alla Permaflex , dobbiamo garantire percorsi diversi ma non “inquinati” dalla commistione delle due tifoserie. Il provvedimento adottato di chiusura del passaggio pedonale ai tifosi di casa su viale Michelangelo è il risultato di questo cambiamento». Ma la chiusura non è totale: «Saranno poi i responsabili del servizio d’ordine – continua il vice questore – che di volta in volta, in base all’andamento della partita, in base ai rapporti tra tifoserie ed in base al grado di rischio che presenta la gara, scegliere se continuare con questa disposizione restrittiva o far defluire i tifosi di casa anche su viale Michelangelo. Comunque il principio che per noi vale è quello che, tra sicurezza e disagi, dobbiamo sempre far prevalere quello della sicurezza». Insomma lo stadio nuovo, bello, moderno e funzionale non è stato supportato da una dotazione infrastrutturale adeguata e i disagi non sono pochi. Mancano parcheggi e strade di accesso e se per la maggior parte degli stadi italiani è così, appare assurdo, a Frosinone, trovarsi in questa situazione per uno stadio di recente costruzione. Il nodo è la mancata realizzazione di una strada di accesso da destinare ai tifosi ospiti. Una strada di soli 300 metri che taglia viale Olimpia sino a viale Michelangelo e consentirebbe di lasciare questa strada aperta sia per i parcheggi sia per il deflusso pedonale. Il sindaco Nicola Ottaviani sulla questione aveva detto che per questioni di ordine pubblico avrebbe forzato la mano per realizzare l’infrastruttura bloccata dalla Soprintendenza per qualche decina di piante di acacie. Ma sinora, a distanza di tre anni, non si è mossa foglia.