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Pride, scontro sempre più duro
È rimasto in silenzio per settimane. Ha preferito stare alla finestra del dibattito, che poi si è trasformato in un caso a sfondo politico. Ha osservato, atteso. Poi, alla vigilia del Lazio pride in programma domani in via Moro nel capoluogo, sfilata del popolo lgbt (lesbiche, gay, bisex e trans), ha rotto gli indugi. Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, è un fiume in piena. E poco dopo, a stretto giro, è divampato lo scontro con i rappresentanti del pride. Al centro delle critiche del primo cittadino della Lega sono finiti quasi tutti: gli organizzatori della parata e il centrosinistra che, con Pd, Sinistra italiana e i socialisti, si è schierato a favore della manifestazione, richiamandosi ai valori di «civiltà», «libertà» e di «affermazione dei diritti». Ideali e principi su cui si è soffermato Ottaviani. Ha toccato tutte le questioni sul tappeto: dal percorso (i promotori avevano chiesto il passaggio in via Moro trovando il sostegno del centrosinistra, ma il Comune non era d’accordo) al nodo del patrocinio del Municipio del capoluogo. Alla fine il via libera all’utilizzo dello stemma ufficiale non è arrivato. IL SINDACO Il perché lo ha spiegato proprio Ottaviani: «Il Comune non ha concesso il patrocinio all’evento ludico-culturale della sfilata del Lazio Pride perché non ammette alcuna forma di violenza intellettuale o furbate nei confronti dell’ente municipale. Erano stati proposti tre differenti percorsi – sottolinea in una nota – ed era stata individuata anche la soluzione, condivisa, della centralissima via Adige, parallela di via Aldo Moro, per evitare disagi alla circolazione stradale e agli operatori commerciali il sabato pomeriggio. Purtroppo le indicazioni del Comune non sono state tenute in alcun conto». Fonte di polemica anche il giorno scelto: «Non vi è stata alcuna possibilità di concordare neppure la data». Poi l’affondo di Ottaviani: «Questo è uno strano concetto di libertà, soprattutto quando muove nella direzione di limitare o anche cancellare i diritti degli altri. La vecchia logica politica di una parte della sinistra che, in modo manicheo, vede il bene solo da una parte e il male solo dall’altra, non funziona nel nostro territorio. Il mondo Lgbt, quello autentico, che non ha bisogno di eccessi per essere fiero della propria identità, è quello che noi apprezziamo e rispettiamo e, soprattutto, è un’altra cosa. È quello di chi chiede rispetto per i diritti e l’uguaglianza, ma che, per primo, rispetta anche i diritti altrui o le norme sulla ordinaria convivenza civile». Ottaviani, in chiusura, tornando sul patrocinio al pride osserva: «Non è stato concesso neanche nell’Italia ritenuta più avanzata senza agitare spettri o fantasmi». E ha citato alcuni esempi come Trieste, Rovereto, Varese, Brescia, Genova, la Regione Lombardia «in buona compagnia – ha concluso – di amministrazioni da sempre di sinistra, come la Provincia di Trento o la stessa Firenze di Nardella». LA REPLICA Dal Lazio pride è subito arrivata la replica al sindaco. Sulla questione tragitto il portavoce Fabrizio Marrazzo spiega: «Abbiamo incontrato tre volte i rappresentanti dell’amministrazione comunale cui abbiamo illustrato le tre opzioni: corso della Repubblica, via Adige e via Moro. Le abbiamo prospettate anche alla Questura, che poi ha autorizzato via Moro e io ho informato il Comune. I commercianti di via Moro, nonostante i disagi evocati dal sindaco, non hanno mai avuto problemi sul passaggio del corteo in quella strada». Questione data: «Il 22 giugno era sulla piattaforma internet già da giorni prima. Il dialogo c’è stato eccome, tant’è che ho detto agli amministratori che eravamo anche disponibili a valutare altri giorni». Capitolo diritti: «Noi rispettiamo tutti, i diritti di tutti: è questa la forza del pride, che va proprio in quella direzione», ha concluso Marrazzo. Sulla mancata assegnazione del patrocinio del Comune di Frosinone, invece, i portavoce del Lazio pride, Fabrizio Marrazzo, Anna Claudia Petrillo e Richard Bourelly, in una no ta congiunta hanno espresso la loro amarezza: «L’assenza del patrocinio – che ricordiamo simboleggia la città e non il colore politico – per noi significa scegliere di non rappresentare le persone lesbiche, gay, bisex e trans e non garantire pari dignità a tutte le cittadine e tutti i cittadini del capoluogo ciociaro». I portavoce hanno poi annunciato che Frosinone è stata scelta per presentare, con i consiglieri regionali del Pd e del M5S, le due proposte di legge contro l’omotransfobia. Stefano De Angelis
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Cassino – Bilancio e assunzioni, parola al ministero
Il bilancio riequilibrato e il piano assunzioni al comune di Cassino sono all’esame delle apposite commissioni del ministero dell’Interno. E’ quanto comunicato al sindaco Enzo Salera che ieri si è recato al ministero dell’Interno per cercare di far sbloccare il bilancio riequilibrato approvato dal commissario durante la sua gestione temporanea. Un incontro positivo perché il 5 luglio si riunirà la commissione finanziaria che esamina i bilanci dei comuni. Ed è probabile l’arrivo del parere favorevole. Di pari passo, un’altra commissione del ministero, sta esaminando il piano delle assunzioni in comune presentato dal commissario prefettizio. Lunedi il sindaco tornerà di nuovo al ministero per avere chiarimenti sulle procedure per le assunzioni. Ma solamente dopo il parere favorevole del ministero il sindaco può dare il via al piano. Assunzioni che si rendono necessarie a causa dei pensionamenti di questi anni. Infatti gli uffici si stanno svuotando. Mancano almeno 50 unità. E poi c’è il problema della carenza dei vigili urbani, sono rimasti appena in 12. E non si possono fare assunzioni per mancanza di copertura economica. Tra l’altro nel 2017, 2018 e quest’anno le multe si sono ridotte di molto rispetto al milione di euro del 2016. Perché la copertura si ha solo con l’incasso delle contravvenzioni che non ci sono sta te per mancanza di agenti. E non ci sono nemmeno le entrate delle strisce blu. Per questo motivo il sindaco è andato martedì scorso negli uffici della Provincia a sollecitare l’affidamento dell’appalto alla ditta prima classificata al bando di gara. Il servizio potrebbe riprendere nel giro di un paio di mesi. La ditta romana, Pubbliparking (la prima classificata, appunto), deve riassumere i 35 ausiliari del traffico, come prevede il bando, e poi installare i nuovi parcometri. Sono circa 2000 i posti auto a pagamento. Il bando prevede aumenti sia per il singolo biglietto che per gli abbonamenti. IL CONSIGLIO COMUNALE Intanto in vista del primo consiglio comunale che si terrà mercoledì 26 giugno alle ore 18, Salera entro oggi intende chiudere la questione giunta che si era arenata, sia per i suoi numerosi impegni e sia per le quote rosa. Sono sette gli assessori da nominare, 4 uomini (Francesco Carlino, Danilo Grossi, Emiliano Venturi e Luigi Maccaro) e 3 donne (Chiara Delli Colli, Maria Concetta Tamburrini ; manca la terza). Oggi sono previsti incontri con le delegazioni delle tre liste per la scelta della donna e per assegnare le deleghe. Il sindaco terrà per sé bilancio e tributi mentre lavori pubblici a Carlino con probabile delega anche di vice sindaco, a Grossi cultura, spettacolo e sanità, a Venturi ambiente e manutenzione, a Maccaro politiche sociali. A Delli Colli attività produttive, a Tam burrini istruzione. Da assegnare urbanistica e personale. I CAPIGRUPPO Nel primo consiglio verranno designati anche i capigruppo. Per la lista Pd sarà Gino Ranaldi, mentre sono da designare gli altri nelle altre due liste. Probabilmente Edilio Terranova per la lista Salera sindaco e Alessandra Umbaldo per Demos, secondo i criteri dei più votati. All’opposizione saranno 9, uno per ogni lista che rappresentano. Ossia Giuseppe Golini Petrarcone per la lista Io Democratico, Salvatore Fontana per Orgoglio cassinese, Massimiliano Mignanelli per Cassino nel cuore, Luca Fardelli per Bene Comune. E inoltre Mario Abbruzzese per la lista Di Mambro, Francesca Calvani Forza Italia, Franco Evangelista Lega e infine Renato De Sanctis per la sua lista. Domenico Tortolano