Voto di scambio, bufera in Comune
Voti comprati con posti di lavoro. Bufera al Comune di Piedimonte, dov’è stato arrestato il vice sindaco e l’imprenditore. Entrambi sono finiti ai domiciliari. Nell’inchiesta sono coinvolti anche gli ultimi due ultimi sindaci quello attuale (nei confronti del quale il Gip ha applicato il divieto di dimora a Piedimonte) e il predecessore (dimessosi nel 2017), indagato a piede libero.
Rogo in Abruzzo, Sora si ritrova coperta dalla nube
Notte di paura e risveglio amaro ieri mattina a Sora. La città volsca, infatti, si è ritrovata coperta da una densa nube di fumo proveniente dalla vicina San Vincenzo Valle di Roveto, in Abruzzo, dove, nel pomeriggio di martedì, è andata a fuoco parte dello stabilimento Gea che smaltisce rifiuti. Poco prima dell’una di notte il sindaco Roberto De Donatis, attraverso il suo profilo social, dopo aver constatato che l’aria stava diventando irrespirabile e che un denso fumo stava coprendo la parte Nord della città, ha emanato una ordinanza che, però, dai più è stata letta solamente al mattino, suscitando un vespaio di polemiche. «Il regime dei venti ha modificato la direzione della nube derivante dall’incendio dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Balsorano, che sta interessando la zona nord del nostro comune spostandosi verso il centro – ha scritto il primo cittadino intorno a mezzanotte e trenta -. Tale situazione impone l’adozione di misure precauzionali a tutela della salute contenute nell’ordinanza che ho appena emanato». MISURA E POLEMICHE Il provvedimento invitava a restare in casa, a chiudere tutte le finestre e i condizionatori nonostante le alte temperature estive. E le polemiche hanno riguardato proprio questo aspetto perché la maggior parte delle persone dormiva, senza sapere quello che in realtà stava accadendo all’esterno, con le finestre aperte oppure con i condizionatori accesi. Ne è seguito un ulteriore aggiornamento all’alba: «Il Comando dei vigili del fuoco che sta conducendo le operazioni di spegnimento mediante escavatori e acqua mi ha comunicato che le fiamme e la produzione di fumo sono state notevolmente ridotte e nella notte si confida nella conclusione dell’opera di spegnimento. Arpa Abruzzo ha immediatamente predisposto le analisi dei fumi prodotti e i risultati della tipologia e della nocività degli stessi saranno disponibili domani. Vigiliamo e monitoriamo costantemente l’evoluzione e vi terremo aggiornati su tutti i canali di comunicazione dell’ente». Nuova valanga di polemiche: «Che cosa dobbiamo fare? L’aria è inquinata? Stiamo respirando diossina?», tutte domande che la popolazione, complice anche il recente caso di Frosinone, ha rivolto numerosa al sindaco Roberto De Donatis che a mezzogiorno di ieri ha revocato l’ordinanza: «In ragione dell’avvenuta messa in sicurezza del focolaio residuo presso l’impianto di Balsorano e del passaggio avvenuto della nube progressivamente attenuato, ho emanato decreto di revoca dell’ordinanza precedente. Si resta in attesa dei risultati di Arpa sulla tipologia dei gas e sull’esposizione avvenuta per ulteriori provvedimenti del caso». IL ROGO L’incendio si è propagato nel pomeriggio dimartedì nel sito Gea di San Vincenzo Valle Roveto che si occupa di smaltimento e trattamento dei rifiuti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la protezione civile. Il sito è stato presidiato dai carabinieri forestali di Balsorano, dagli amministratori dei Comuni di San Vincenzo e Balsorano. Interessata dall’incendio un’area di stoccaggio circoscritta. Fortunatamente non ci sono stati feriti. Ma quanto accaduto, solo pochi giorni dopo l’incendio alla Mecoris di Frosinone, desta forte preoccupazione e suscita rabbia nella popolazione che chiede maggiori controlli e che lamenta il danno ambientale e alla salute pubblica, auspicando che vengano accertate eventuali responsabilità. Intanto si resta in attesa di conoscere i risultati delle analisi sull’aria effettuate dall’Arpa. Roberta Pugliesi
Ospedale, appello al sindaco: «Mancano medici e infermieri»
All’ospedale di Cassino mancano medici e infermieri ma anche le apparecchiature sanitarie e molte sono obsolete. E’ la situazione prospettata ieri al sindaco Enzo Salera nella riunione al Santa Scolastica con il direttore sanitario e con i primari e i responsabili dei reparti. La carenza di personale esiste da anni ma ora si è aggravata con i pensionamenti mentre ricoveri e prestazioni sanitarie sono sempre con numeri alti come al Pronto Soccorso dove la richiesta di assistenza è quasi sempre vicina a 150 unità nelle 24 ore. Medici, infermieri ed altro personale mancano in quasi tutti i reparti (aggravato anche dalle ferie di questo periodo) e mancano importanti apparecchiature per le visite specialistiche mentre altre sono vecchie e sarebbero da sostituire. LE PRIORITÀ Una relazione completa con tutte le richieste sarà consegnata al sindaco entro pochi giorni. «Ho ascoltato l’appello dei primari – ha detto Salera – e non appena avrò la relazione chiederò un incontro con il commissario dell’Asl Macchitella e poi con l’assessore regionale alla sanità per sollecitare i rinforzi nel nostro ospedale che è un presidio sanitario importantissimo nel nostro territorio visto che serve tanti comuni non solo del basso Lazio ma anche del casertano e delMolise». PERSONALE IN TRINCEA E comunque, nonostante la crisi di personale medico, in tutti i reparti, è stato sottolineato dalla direzione sanitaria, si riesce a dare l’assistenza a tutti i ricoverati e a fornire le prestazioni richieste. E poi c’è il caso dei posti letto. Spesso non c’è posto, soprattutto d’inverno in alcuni reparti. E non si possono aumentare sempre per la mancanza di personale. Perché di spazi ce ne sono in abbondanza. Al Pronto Soccorso spesso le camere sono piene di pazienti, sia sui letti e sia sulle barelle, in attesa di essere visitati o smistati nei reparti. Altro caso è quello delle liste d’attesa, in particolare per esami e visite specialistiche, con mesi o addirittura più di un anno per una chiamata. L’ex consigliere comunale Carmine Di Mambro, promotore presso l’Asl del registro dei tumori, fa sapere che a causa delle ferie «presso l’ospedale di Cassino, per carenza di personale infermieristico, accorperanno funzionalmente ortopedia con chirurgia, medicina con geriatria e gastroenterologia. Con tanti disagi per pazienti e camici bianchi». Sempre secondo Di Mambro «gli ospedali provinciali sono dotati di pochissime ambulanze per il servizio del 118. Se serve una in più di quelle in dotazione deve arrivare da associazioni private, e quindi con costi in più. Liste d’attesa infinite per qualsiasi tipo di esame, a volte attese spasmodiche anche da parte di pazienti ricoverati che continuano a spostarsi tra reparti e ambulatori che alla fine costringono le persone a rivolgersi a strutture private». E c’è poi un problema esterno al complesso ospedaliero del Santa Scolastica. Spesso i giardini circostanti presentano erba alta per mesi e così lungo la strada d’accesso all’ospedale dove la competenza è della Provincia. Qui il marciapiede dall’uscita della superstrada spesso è coperto dalla vegetazione e non mancano resti di buste di rifiuti abbandonati con bottiglie rotte. Un pericolo per quelli che vanno a piedi in ospedale. Domenico Tortolano
Crisi Fca, mozione della Regione per un tavolo al Mise
Si lavora a singhiozzo in questo mese di luglio nello stabilimento Fiat Chrysler di Cassino, appena dieci giorni, per via del calo drastico delle vendite dei modelli Alfa Romeo di Giulietta, Giulia e Suv Stelvio alimentati ancora a diesel e benzina. I compratori sono più attratti dalle vetture ibride o elettriche. Per quelle di Fca se ne parlerà fra un anno. E intanto ieri il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini, ha approvato a maggioranza una mozione per dare sostegno alla richiesta dei sindaci del cassinate di convocare un tavolo ministeriale con i vertici di Fiat Chrysler sullo stato di crisi dello stabilimento di Piedimonte San Germano. Voto contrario del Movimento 5 stelle su alcune parti del testo. Il documento, presentato dallo stesso Buschini, da Pasquale Ciacciarelli, Sara Battisti e sottoscritto da altri consiglieri, era stato annunciato dal presidente al termine dell’incontro con i sindacati, una delegazione della Consulta dei sindaci del basso Lazio, guidata dal sindaco di Cassino Enzo Salera, e l’assessore regionale al Lavoro, Claudio Di Berardino. La mozione riporta nelle premesse i numeri della crisi del settore automobilistico e, in particolare, del gruppo Fca, dovuta anche all’introduzione del cosiddetto ecobonus del Governo, secondo i proponenti. Tra i dati negativi, spiccano il calo dell’11 per cento delle immatricolazioni nel primo semestre del 2019; il dimezzamento delle vendite del marchio Alfa Romeo nello stesso periodo; e la perdita di 1.400 posti di lavoro nello stabilimento cassinate negli ultimi tre anni (da 5.100 a 3.700 dipendenti). La mozione impegna presidente e Giunta regionale ad attivarsi per promuovere una proposta di revisione della normativa vigente in materia di riconoscimento delle aree di crisi industriale complessa, non più risolvibili solo con strumenti regionali, al fine di consentire l’utilizzo delle risorse statali anche per situazioni di crisi derivanti dall’andamento negativo del settore automobilistico. Inoltre di sostenere la richiesta di un tavolo ministeriale permanente per monitorare la situazione relativa allo stabilimento Fca di Cassino, di cui facciano parte i rappresentanti del gruppo industriale e i sindaci dei comuni interessati, al fine di elaborare adeguate politiche di contrasto alla crisi e di sostegno al territorio. Il documento è stato votato per parti separate su richiesta del Movimento 5 stelle, perché, hanno spiegato in Aula Valentina Corrado e Loreto Marcelli, non sono state condivise alcune premesse né il primo punto del dispositivo. Il consigliere Pd Sara Battisti ha assicurato il pieno sostegno alla richiesta di costituzione di un tavolo ministeriale. An. Tor.