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Titolo: Europee e comunali Incroci pericolosi E tutti sotto esame
CORRADO TRENTO
Sulle europee i big locali non possono commettere passi falsi. Per un motivo semplice: ci sono i leader nazionali in prima fila, alcuni schierati come capilista, altri comunque fortemente interessati. Ma attenzione pure alle comunali, perché l’esito di alcune sfide è destinato ad avere effetti sugli equilibri e sui rapporti di forza: tra gli schieramenti, nelle coalizioni e perfino all’interno dei singoli partiti. Ecco perché l’election day del 26 maggio assuma una valenza politica fondamentale. Il fronte europeo Nella Lega il capolista è Matteo Salvini: evidente che sul territorio nessun può rilassarsi. Men che meno i parlamentari. Riflettori puntati soprattutto sul deputato e coordinatore regionale Francesco Zicchieri. Il vantaggio è che Salvini dovrebbe intercettare comunque il voto di opinione, la variabile è il raffronto tra la media nazionale e quella provinciale del Carroccio. Sarà molto attenzionato il risultato della Lega a Frosinone, dove c’è il sindaco Nicola Ottaviani. A guidare la lista di Fratelli d’Italia è Giorgia Meloni: il senatore Massimo Ruspandini sa che dovrà stare costantemente sul pezzo. Diversa la “mission” di Forza Italia, chiamata a garantire un risultato importante per Antonio Tajani in Ciociaria. Il presidente del Parlamento europeo si gioca la conferma a Strasburgo. Mario Abbruzzese proverà ad utilizzare, a Cassino, l’effetto traino della sua candidatura a sindaco. Ma sono tutti sotto esame: il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, il coordinatore provinciale Tommaso Ciccone, il capogruppo comunale di Frosinone Danilo Magliocchetti. Per tutti loro c’è molto in gioco. Nel Partito Democratico la priorità è quella di ottenere un risultato importante, anche in considerazione del fatto che si tratta del primo test con Nicola Zingaretti segretario nazionale. L’area di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti sosterrà Massimiliano Smeriglio, fedelissimo del presidente della Regione Lazio. Per quanto riguarda il Movimento Cinque Stelle, le dinamiche sono diverse rispetto agli altri partiti. Si punta molto sul voto di opinione, sganciato dai contesti e dai protagonisti del territorio. Il fatto che la provincia di Frosinone non abbia candidati di punta alle europee (circostanza che evidenzia la mancanza di peso politico della classe dirigente locale) non influirà sull’importanza della posta in palio. Ecco perché i responsabili provinciali dei partiti non possono permettersi il lusso di non “tirare” al massimo in questo tipo di competizione. Comunali ma non solo Contemporaneamente si vota per eleggere sindaci e consiglieri in 39 Comuni. Al di là delle sfide e della dimensione locale, ci sono alcune situazioni destinate ad incidere inevitabilmente sul piano provinciale. A cominciare dalla candidatura a sindaco di Cassino di Mario Abbruzzese. Il leader di Forza Italia è da sempre un personaggio che divide: o con lui o contro di lui. Se vince si rilancia, se perde rischia di affondare. Dipenderà soprattutto dagli alleati, Lega e Fratelli d’Italia. Nel Pd l’obiettivo è mantenere le roccaforti: ci proveranno Massimiliano Quadrini (dell’area di De Angelis) a Isola Liri e Simone Cretaro (vicino alle posizioni di Pompeo) a Veroli. Ma anche il segretario provinciale Domenico Alfieri a Paliano, pure lui di Pensare Democratico. Naturalmente Enzo Salera proverà a “conquistare” Cassino, dove dovrà fare i conti pure con Giuseppe Golini Petrarcone, oltre che con Abbruzzese. Interessante la partita di Ceprano, dove il sindaco Marco Galli (esponente del Pd) dovrà vedersela con Serena Viselli e Giampiero Ottaviani. A Giuliano di Roma il primo cittadino Adriano Lampazzi (è del Pd, dell’area di De Angelis) cerca la conferma. Lo sfidante è il neo consigliere provinciale Daniele Maura, fedelissimo di Massimo Ruspandini, senatore e leader di Fratelli d’Italia in provincia di Frosinone. A Ripi interessante sfida a cinque: l’uscente Roberto Zeppieri, Giovanni Celli, Tonino Carlesi, Piero Sementilli e Marcello Giorgi. Ad Arnara “faccia a faccia”Adriano Roma-Massimo Fiori. Per quanto riguarda Morolo, una poltrona per tre: Enzo Moriconi, Gino Molinari, Luigi Canali. Lo spoglio delle schede per le comunali è fissato per lunedì 27 maggio, a partire dalle ore 14. Gli unici due Comuni dove è possibile il ballottaggio sono Cassino e Veroli, se nessuno dei candidati a sindaco raggiungerà il 50% più uno dei voti al primo turno. Negli altri 37 paesi in serata il quadro sarà definito. E si tireranno le somme, da Forza Italia al Partito Democratico, dalla Lega a Fratelli d’Italia. Naturalmente anche nel Movimento Cinque Stelle. Europee e comunali: un combinato disposto micidiale. Guai ai vinti.
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Titolo: Il nodo della destinazione d’uso
RAFFAELE CALCABRINA
Moschea sì, moschea no. Il dibattito sulla realizzazione del luogo di culto dei musulmani in viale America Latina è più vivo che mai con forti contrapposizioni. E anche qualche intervento fuori dal coro, come le minacce al senatore Massimo Ruspandini. I punti certi al momento sono che esiste un progetto (presentato dal privato che ha acquistato il terreno) che, come dicono dall’amministrazione comunale, sta proseguendo il suo iter alla luce del sole. Se in passato, infatti, per lo spostamento dell’attuale mosche da uno scantinato di via Maria in locali decisamente più ampi e accoglienti, è stato fatto passare sotto le vesti di un’associazione culturale, l’attuale amministrazione ha imposto che si dicesse le cose come stanno e dunque che si parlasse apertamente di moschea. Il vecchio progetto, peraltro, era stato bocciato con tanto di contestazione di un abuso edilizio, demolizione delle opere abusive e un processo penale, concluso con l’assoluzione dei tre imputati, tra i quali anche l’imam. Dal Comune fanno sapere, comunque, che in consiglio dovrà passare unicamente il cambio di destinazione d’uso dell’attuale immobile, attualmente fatiscente. Il cambio di destinazione d’uso è un atto “a discrezionalità vincolata”. Nel senso cioè che l’amministrazione non può dire no, con il rischio che il privato che realizza l’intervento si debba rivolgere al Tar per avere il via libera con tutte le conseguenze, soprattutto politiche, di una soluzione in tal senso. Nei confronti dei culti ammessi dallo Stato italiano il cambio di destinazione dei locali adibiti a culto è imposto dalla normativa nazionale e regionale. Peraltro, la stessa strada è stata battuta in altre occasioni,per la chiesa cattolica di San Luca nel quartiere di corso Lazio e per la sala del regno dei Testimoni di Geova di via Cerceto. Inoltre, fanno notare dall’amministrazione, che lo spostamento della moschea già esistente da diversi anni in città segue il progetto di integrazione religiosa. Un progetto che si caratterizza anche per una serie di scambi istituzionali tra la chiesa cattolica e il mondo islamico in occasione della Pasqua, da un lato, e del Ramadan, dall’altro. Una miglior sistemazione della comunità islamica ciociara garantirebbe dai rischi di tensioni sociali. In città,infatti, vive una comunità islamica da decenni, composta sia da immigrati provenienti dall’Africa, dall’ex Jugoslavia come anche dall’Albania. Alcuni dei quali in possesso della cittadinanza italiana o della doppia cittadinanza. Dei contribuenti anche loro, come rilevano dal Comune. Il dibattito resta incandescente. Il fronte dei no è quello che maggiormente si è esposto. Soprattutto Fratelli d’Italia. Con perfino delle petizioni. Ed il no alla moschea di Frosinone è anche alla base delle minacce denunciate dal senatore di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini, finito in un post del coordinatore dei Giovani democratici a testa in giù. Un post che ha scatenato dure reazioni dal centro-destra, come pure le scuse dei dem che, però, sulla questione squisitamente politica non lesinano accuse a chi è contrario all’opera. Intanto si attende una presa di posizione ufficiale da parte della Lega, il partito al quale ha aderito recentemente il sindaco. Il gruppo consiliare non si è ancora riunito per trattare l’argomento e attende di avere in mano le “carte”. Una decisione sarà comunque presa in accordo con gli organismi regionali del movimento. Ma sul punto le posizioni del Carroccio sono chiare. E non da ora.
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Titolo: Comune, la frontiera politica
CORRADO TRENTO
Il prossimo 15 maggio il consiglio comunale di Frosinone dovrà votare sul rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2018. Un altro test per la maggioranza di centrodestra, in attesa che si riesca a capire se il sindaco Nicola Ottaviani procederà o meno con un mini rimpasto di giunta. Ipotizzato all’inizio della consiliatura per dare rappresentanza a tutte le liste che avevano eletto un solo consigliere comunale. Poi, la rivoluzione all’interno di diversi gruppi consiliari ha sostanzialmente frenato questo tipo di operazione. Ma c’è chi è pronto a tornare alla carica. Come il gruppo della Lega per esempio, anche se nel Carroccio adesso c’è pure il sindaco Ottaviani. Il quale, in ogni caso, non muoverà foglia fino al 26 maggio, giorno delle elezioni europee. Fra l’altro Ottaviani potrebbe decidere in ogni caso di completare il mandato da sindaco, anche nel caso gli venisse prospettata la possibilità di una candidatura alle politiche. Ma nel centrodestra cittadino c’è chi comunque si sta preparando al dopo Ottaviani. Per il resto però soffia forte il vento delle elezioni amministrative, anche se il Comune di Frosinone non è interessato. A Cassino il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli si presenta a sostegno di Giuseppe Golini Petrarcone e nella lista ospita due esponenti della Lega schierati con Carmelo Palombo, appena dimessosi da commissario provinciale del Carroccio. Una sorta di politica dei due forni? Gianfranco Pizzutelli respinge questa impostazione e dice: «Noi siamo una lista civica e autonoma. A Cassino sosteniamo Golini Petrarcone, che si presenta sotto le insegne civiche. Non è che siamo schierati con il centrosinistra. Abbiamo eletto un consigliere provinciale ospitato nella lista della Lega? Certamente: con il Carroccio i rapporti sono ottimi. Noi siamo da sempre simpatizzanti di Salvini. Ribadisco: il Polo Civico ha sempre guardato con un occhio di riguardo al centrodestra, come dimostrano la nostra collocazione al Comune di Frosinone e tutto il resto. Sempre che il centrodestra ci voglia. L’errore però è dare per scontate certe scelte relativamente ad una forza politica civica». Danilo Magliocchetti, capogruppo comunale di Forza Italia, nota: «Presentiamo candidature a sindaco di assoluto spessore, competenza e capacità. Su tutti Mario Abbruzzese a Cassino, e poi Tommaso Cenciarelli a Paliano, Adriano Roma ad Arnara, Sara Simone ad Arce, Cristian Viselli a Strangolagalli, ma senza dimenticare anche gli altri sindaci espressione di FI che si ripropongono per la legittima e meritata conferma. A questo si aggiunga l’opportunità che il partito, a livello provinciale, ha di contribuire alla conferma dell’onorevole Antonio Tajani al Parlamento Europeo. Un punto di riferimento imprescindibile, insieme al presidente Berlusconi, per tutti i quadri dirigenti del partito. Sono convinto che in Ciociaria Forza Italia confermerà procedure di gradimento superiori alla media nazionale».
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Titolo: Cassino – «Campagna elettorale sobria»
KATIA VALENTE
La Commissione elettorale ha deciso. Dopo un attento esame ha validato tutte le liste e le candidature e ricusato Sinistra Unita a sostegno di Renato De Sanctis. Il problema? Le quote rosa. Con un arrotondamento per eccesso dovevano essere sei o non cinque le donne in una lista composta da 16 partecipanti. Alle 17. 33 di ieri, poi il presidente della commissione, il vice prefetto Ernesto Raio, è entrato nella sala Restagno per l’estrazione: Giuseppe Martini (numero 1), Mario Abbruzzese (numero 2), Enzo Salera (numero 3), Giuseppe Golini Petrarcone (numero 4), Renato De Sanctis (numero 5). Proprio quest’ultimo ha già pensato di fare «richiesta stamattina al protocollo per l’acces – so agli atti per verificare tutte le candidature a sindaco e a consigliere» mentre la lista annullata presenterà ricorso. Al lavoro per tutta la giornata di ieri la commissione: due simboli ricusati a Colle S. Magno e uno a Rocca d’Arce (dove c’erano, in totale, 4 liste “straniere”) con 48 ore di tempo per eventuale sostituzione, una lista ricusata a Rocca d’Ar – ce, due a S. Ambrogio (non locali) unaa Vallemaio(Insieme perVallemaio). Ora la competizione è iniziata. Come sarà a Cassino dopo che veleni e colpi discena hanno completamento stravolto le geografie conosciute fino a quando Carlo Maria era al governo? Per tutti due capisaldi: la semplicità e il contatto con la gente. A destra, Mario Abbruzzese ha subito chiarito: «La mia sarà una competizione all’insegna della sobrietà, proponendo il piano industriale di sviluppo della nostra città. Cassino è una terra che merita di essere amministrata con un piglio manageriale per ricollocarla nel contesto politico nazionale. Il posto che merita». Dello stesso avviso Peppino Petrarcone che corre con sei liste. «Sarà una campagna elettorale sobria, con il sorriso sulle labbra, con contenuti e, soprattutto, concentrandomi sulla risoluzione dei problemi e le prospettive per la città di Cassino». Enzo Salera pure rimarca: «Sa rà propositiva, sui temi, sulle cose che vogliamo fare, spero che non sia improntata sugli attacchi personali e sugli insulti, dobbiamo pensare all’interesse della città e non alle questioni divisive tra partiti e frange contrapposte. Sarà necessariamente sobria». Anche per Renato De Sanctis sarà una competizione dove «saremo propositivi, se qualcuno avrà da inventarsi qualcosa sulla nostra lista, gli risponderemo per le rime. Faremo incontri con la gente, nelle periferie. Abbiamo un budget da 5.000 euro: non dobbiamo mica “banchettare”la festa dei Santi? La nostra è un’opera civica, cercheremo di far capire il nostro impegno». E, infine, Giuseppe Martini del M5S: «Sarà costruttiva, racconteremo la nostra visione di città facendo i gazebo per le strade, senza alzare i toni, siamo una forza di governo e come tale ci vogliamo comportare»
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Titolo: Con 144 candidati Peppino è pronto per la sfida delle sfide
Una squadra di sei liste, ben 144 uomini e donne che hanno deciso di metterci la faccia e l’impegno e che credono in un progetto civico trasversale. Oggi alle 18 in viale Dante il taglio del nastro alla sede di Peppino che resterà aperta tutti i giorni e dove i cittadini potranno incontrare i candidati e ottenere informazioni sul programma elettorale. Ma anche la presentazione di tutta la squadra. «Siamo pronti per questa grande avventura – ha detto Giuseppe Golini Petrarcone – Voglio rivolgere il mio invito a tutti coloro che vogliono bene a questa città: sosteneteci perché siamo in campo, a differenza di qualcun’altro soltanto per amore della nostra Cassino. Come dice il nostro slogan, per amore, solo per amore». Lo slogan “per amore, solo per amore”, indimenticabile ballata del maestro Roberto Vecchioni, scelto da Giuseppe Golini Petrarcone, candidato sindaco di una coalizione civica, è la sintesi del motivo che lo ha spinto a scendere nuovamente in campo e di ricandidarsi a dispetto di chi lo ha contrastato senza remore. «Per amore della mia città ho deciso di candidarmi. In questi due anni ho assistito al declino di una città che era viva, pulita, con delle regole – ha spiegato l’aspirante sindaco – Oggi davanti a noi abbiamo solo sporcizia, incuria e nessuno che rispetta le regole del vivere civile. Io e la mia squadra di gruppi civici vogliamo solo restituire a Cassino una dignità perduta»