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Certosa e polemiche, il governo sonda la via della revoca
Certosa di Trisulti, il governo avvia un’ispezione interna al ministero e coinvolge anche l’avvocatura dello Stato. Dopo la richiesta di chiarimenti del sindacato Confsal Unsa Beni culturali al ministro Bonisoli, ma soprattutto a seguito della puntata della trasmissione televisiva Report di martedì sera, il pressing sul governo fa registrare i primi risultati concreti. È ormai indifferibile la verifica dell’esistenza o meno dei requisiti fondamentali per la partecipazione al bando, da molti ritenuti insussistenti, così come spiegato durante la trasmissione dall’avvocato Felice Maria Spirito, uno dei due legali che ha assistito Comunità Solidali nella stesura del ricorso per chiedere la revoca della concessione in autotutela al ministero. In particolare quello dell’inesistenza della personalità giuridica da parte del Dignitatis Humanae Insitute, che al momento della risposta al bando ministeriale non era ancora effettiva e lo è diventata sei mesi dopo l’avviso pubblico, e quello della gestione del bene culturale nel quinquennio antecedente. Sia le immagini televisive sia le dichiarazioni dell’abate di Casamari e del sindaco Bussiglieri, infatti, hanno confermato l’inesistenza del piccolo Museo di Civita di Collepardo, in realtà un rudere. Ma c’è di più. L’altro legale di parte, l’avvocato Santiapichi, ha anche affermato, carte alla mano, l’insussistenza delle garanzie economico-finanziarie del progetto che si baserebbero su una lettera di asseverazione di un istituto bancario di Gibilterra, oggi addirittura dismesso, che – a suo dire – non fornirebbe alcuna garanzia effettiva. È così che ieri il sottosegretario del Mibac Gianluca Vacca ha annunciato l’avvio di un’istruttoria interna e di un esame da parte dell’avvocatura dello Stato per verificare eventuali omissioni, inadempienze e carenze tali da costituire anche causa di decadenza della concessione stessa.
IL SOTTOSEGRETARIO «Quando siamo arrivati noi, a giugno 2018, i giochi già erano fatti. Abbiamo quindi preso atto dell’assegnazione della Certosa alla Dhi, ma abbiamo anche ritenuto che ci fossero elementi di criticità da valutare in maniera opportuna. Per questo – prosegue il sottosegretario – abbiamo in primo luogo avviato un’ispezione interna volta ad accertare se le procedure che hanno portato la Dhi all’aggiudicazione del bando e i successivi adempimenti amministrativi siano stati tutti espletati in maniera corretta. L’ispezione è mirata ad approfondire specifici aspetti giuridici ed economici. In secondo luogo abbiamo chiesto un parere all’avvocatura di Stato per valutare se le incongruenze registrate sono tali da legittimare l’eventuale revoca della concessione. Sulla base di quelli che saranno gli esiti di queste verifiche – conclude la nota – decideremo il da farsi».
I CINQUESTELLE Sulla stessa linea l’onorevole Luca Frusone: «Si resta sconcertati di fronte a dichiarazioni o a proteste di esponenti politici del territorio che, quando potevano rilevare le criticità della procedura, erano distratti lasciando soli nella denuncia qualche giornalista locale e il sottoscritto. Per me resta una questione di legalità – conclude il deputato – non si tratta di essere contro o a favore di qualcuno». A chiudere il cerchio le dichiarazioni di Sinistra Italiana con Nicola Fratoianni che sottolinea come l’inchiesta di Report abbia smascherato definitivamente l’operazione di Dhi e le tante incongruenze nella procedura di affidamento e chiede l’intervento della magistratura per accertare fatti e responsabilità.
Andrea Tagliaferri
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Patrica – Impotenti contro i miasmi, il sindaco «A giorni una centralina mobile»
I cattivi odori presenti ormai da anni lungo la via Morolense in particolare nel territorio di Patrica, a ridosso del fosso Vadisi, uniti all’inquinamento del fiume Sacco ed al rischio di insediamenti di nuovi impianti di trattamento rifiuti, preoccupano amministratori e cittadini del centro lepino. Il sindaco Lucio Fiordalisio, sollecitato più volte dagli ambientalisti locali e dal Comitato cittadino La Rinascita è sceso in campo i chiedendo maggiori controlli ed attenzione da parte delle Istituzioni e presentando varie denunce agli organi competenti. Malgrado ciò, dopo oltre un anno di battaglie quasi quotidiane i problemi, soprattutto quello dei cattivi odori non sono risolti. Il sindaco Fiordalisio ieri, ha annunciato l’imminente installazione della Centralina Mobile messa a disposizione dell’Arpa Lazio per la rilevazione degli inquinanti ed una conferenza per il 13 Maggio organizzata da parte di una Società specializzata nell’abbattimento degli odori, che presenterà delle tecniche e modalità innovative per il trattamento dell’aria ha definito la Valle del Sacco Terra di Nessuno. «Non può esistere salvezza per la Valle del Sacco – scrive – se non viene effettuata un’attività capillare di monitoraggio delle fonti di inquinamento, di controllo delle prescrizioni contenute nei provvedimenti, di rispetto della normativa vigente. Le autorizzazioni ambientali integrate che regolano e disciplinano gli esercizi e le attività degli impianti vengono rilasciate con tempi bulgari. E quando vengono rilasciate nel frattempo accade che le normative sono cambiate i Progetti di conseguenza non sono più idonei». «Nel 2019- ha aggiunto Fiordalisio- è inaccettabile che non si adeguino gli impianti per sopprimere la puzza, al contempo è inaccettabile che chi ha la competenza per controllare non intervenga. Ho la sensazione che attorno alle nostre vicende ambientali si faccia un pericoloso scaricabarile, tra Istituzioni, organi competenti e aziende. Sembra di vivere nella Terra di nessuno».
Em. Pap.