Pag. 36
Grande capoluogo, sostegno bipartisan
Sostegno bipartisan al progetto di Unindustria di istituire un “Grande Capoluogo”, attraverso l’unione di otto Comuni del frusinate: Frosinone, Ceccano, Alatri, Veroli, Ferentino, Patrica, Supino e Torrice. L’idea, supportata da uno studio realizzato dalla professoressa Maria Prezioso docente di Geografia Economica e Politica dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, è stata lanciata nell’ottobre dello scorso anno. In questi giorni il presidente degli industriali di Frosinone, Giovanni Turriziani, alla luce dei dati Istat che vedono il capoluogo scendere pericolosamente sotto quota 46mila abitanti, ha rilanciato il progetto appellandosi ai sindaci interessati: «Non c’è più tempo da perdere». Un monito che non è caduto nel vuoto. D’accordo con tale urgenza sono sia il segretario del Pd di Frosinone, Andrea Palladino, che il consigliere comunale di Forza Italia, Danilo Magliocchetti. «Il tema, rilanciato in questi giorni dal presidente Unindustria e che più volte come circolo e con la delegata della nostra segreteria Valentina Calcagni abbiamo affrontato in questi mesi, merita tutti gli approfondimenti del caso», sottolinea l’esponente del Pd. «Gli ultimi dati Istat – prosegue Palladino – impongono una soluzione per contrastare ulteriori ridimensionamenti e per lavorare, tralasciando obiezioni di campanile, per lo sviluppo del nostro territorio». Sulla stessa linea Magliocchetti secondo il quale il progetto comporterebbe una «crescita di competitività in termini di offerta di servizi, in questo particolare momento socio economico, necessaria». L’azione sinergica dei Comuni consentirebbe, secondo l’esponente di FI, un approccio più efficace rispetto a problematiche come l’inquinamento e la sanità (con l’agognata istituzione di un Dea di II livello), ma anche un confronto, «con un maggior peso politico», con Roma. «La provincia di Frosinone – spiega Magliocchetti – risulta ormai sempre soccombente rispetto ad altre, ogni volta che si punta su qualche asset strategico. Un simile progetto sarebbe anche un inevitabile attrattore di investimenti sul territorio degli 8 Comuni interessati, una volta potenziate le infrastrutture, di quella che diventerebbe evidentemente, la seconda Città del Lazio per importanza, non virtuale ma sostanziale, dopo la Capitale». Dunque, conclude Magliocchetti, «il progetto di Unindustria Turriziani va sostenuto con forza e determinazione. Conoscendo la sensibilità dei sindaci coinvolti, confido nel fatto che si possa affrontare il tema con la necessaria concretezza, aprendo finalmente un confronto serio e svincolato da logiche di appartenenza». P.P
Pag. 38
Cassino – Cimitero, lavori fermi e tariffe alle stelle: proteste e polemiche
Situazione di emergenza loculi al cimitero di via san Bartolomeo a Cassino ma anche disagi per l’estumulazione di bare superati i 50 anni delle sepolture e proteste per l’eccessivo costo per le tumulazioni dei cari estinti. Qui c’è stato un aumento del 900 per cento delle tariffe. MANCATO COMPLETAMENTO Per il mancato completamento della costruzione dei loculi nell’ambito dell’ampliamento del cimitero previsto tre anni fa per una spesa di oltre un milione di euro ora è emergenza per le sepolture perché non ci sono più loculi liberi a parte quelli privati. Questa situazione deriva, soprattutto, dal ritardo dei lavori per l’ampliamento del cimitero dove sono previsti 700 nuovi loculi, gran parte già pagati dai cittadini che a distanza di tre anni ancora non hanno avuto l’assegnazione. Questo perché si volle rivedere il progetto approvato durante il mandato del sindaco Petrarcone. Soltanto l’anno scorso vennero avviati i lavori ma dopo pochi mesi furono bloccati per irregolarità urbanistiche. Infatti il genio civile riscontrò l’utilizzo di ferro e piattaforme di cemento in quantità inferiori al progetto. E quindi un rapporto dell’ente regionale in procura in cui si chiedeva alla ditta costruttrice, al dirigente e al sindaco di presentare una nuova elaborazione tecnica. Finora il genio civile, nonostante le modifiche proposte dagli uffici tecnici del comune, ancora non ha concesso il nullaosta alla ditta per completare l’opera. LAVORI BLOCCATI L’argomento venne portato in consiglio comunale dai consiglieri del Pd ma il sindaco D’Alessandro rassicurò sulla ripresa dei lavori. Ed invece sono ancora fermi. Dice il candidato sindaco Pd Enzo Salera: «La questione cimitero con tutti gli aumenti fa parte del mio programma. Non lo vedo, invece, in quello degli altri candidati sindaco». A far scalpore, però, è l’aumento del 900 per cento delle tumulazioni a causa del dissesto. Sempre Salera: «D’Alessandro aveva assicurato che non sarebbe aumentato nulla perché era già tutto al massimo ma non sapeva della possibilità di aumento di altre tasse come questa, i passi carrabili e la tassa di soggiorno». Eppure le nuove tariffe si sono decuplicate. La tumulazione ordinaria a parete è passata da 51,50 euro a 460 euro, quella a fornetto da 37 euro a 340, quella a terra da 37 a 540 euro. Tanto che l’ex assessore alle finanze Enzo Salera dell’amministrazione Petrarcone ha chiesto un incontro con il commissario per esaminare la possibilità di rivedere le tariffe soprattutto per le fasce più deboli della città. Ed ora per recuperare i loculi è stato richiesto tramite un avviso pubblico di estumulare i resti umani dei propri cari per quelli che hanno superato 50 anni dalla data di sepoltura anche se la scadenza è di 99 anni. In base al regolamento le concessioni in uso di loculi presso il cimitero san Bartolomeo rilasciate anteriormente al 1975, per le quali siano trascorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultimo defunto, sono revocate. E perciò decorso il termine di 90 giorni in assenza di comunicazioni da parte dei titolari delle concessioni o comunque degli eredi delle stesse, si procederà all’estumulazione d’ufficio e al deposito nell’ossario comune dei resti mortali. Domenico Tortolano