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Cassino – Verso il voto, sei giorni all’alba
ALBERTO SIMONE
Ultimi cinque giorni di fuoco. La campagna elettorale entra nel vivo e i cinque candidati a sindaco sono pronti a sparare gli ultimi “fuochi di artificio”. Ma non tratta di veri e propri “botti”: per tutta la campagna elettorale i candidati si sono limitati ai “bengala”. Difatti, anche in questi ultimi giorni non ci sarà nessun big a calcare i palchi di Cassino: Matteo Salvini si è fermato a Veroli, Nicola Zingaretti verrà – forse – al turno di ballottaggio, e anche gli altri partiti si sono dovuti accontentare di leader “m inori”. Numeri& Analisi I candidati a sindaco sono 5, le liste 16 e i candidati consiglieri si fermano sotto quota 390. Tre anni fa, nel 2016, i candidati a sindaco erano 6, le liste 29 e i candidati consiglieri circa 750: al primo turno andarono alle urne oltre 23.000 cassinati. Quest’anno, visto che il numero dei candidati è quasi dimezzato rispetto all’ultima tornata, gli analisti prevedono un’a f f l u e nza alle urne che oscilla tra i 18.000 e i 20.000 votanti al primo turno. Nella migliore delle ipotesi servono almeno 9.000 voti per cantare vittoria già lunedì prossimo (domenica notte, a chiusura delle urne, ci sarà prima lo spoglio per le Europee). Ad oggi nessuno dei cinque candidati a sindaco sembra avere la forza di ottenere la maggioranza assoluta già al primo turno, quindi è molto probabile che si ricorrerà al ballottaggio che è previsto domenica 9 giugno. Ipotesi ballottaggio Chi andrà al ballottaggio? I sondaggi sono banditi, sebbene nelle riunioni più o meno carbonare circolano le intenzioni di voto che rallegrano o buttano giù – a seconda dei casi – i vari leader. Quel che è certo è che tre dei cinque candidati a sindaco hanno polarizzato lo scontro in maniera più acuta rispetto ai due outsider. Renato De Sanctis che capeggia una lista civica e Giuseppe Martini del Movimento Cinque Stelle hanno difatti preferito accentrare la loro campagna elettorale più su quelle che sono le loro proposte, e hanno infiammato meno lo scontro con gli avversari. Giuseppe Golini Petrarcone, Mario Abbruzzese ed Enzo Salera hanno invece deciso di an dare allo scontro: uno scontro che è naturale in ogni campagna elettorale ma che quest’a nno appare, però, più sottotono rispetto alle scorse tornate elettorali. Pochi comizi, “vele elettorali” quasi scomparse, i manifesti in città, che una volta scatenavano una vera e propria “guerra degli attacchini” con affissioni abusive, ora sono merce rara. Le cene elettorali? Bandite anche quella. Al massimo qualche serata in pizzeria: ma non paga il candidato, bensì i militanti per sostenere il proprio candidato. Insomma: una campagna elettorale davvero sobria, poco sentita dalla cittadinanza e che “prende fuoco” quasi esclusivamente sul web. I candidati al Consiglio comunale – che tra big e “riempilista” s ono quasi 400 – li conoscono in pochi e restano abbastanza nelle retrovie: l’impressione è che il primo turno sia già una sorta di ballottaggio. Nel senso, cioè, che sono i candidati a sindaco a occupare la scena. La sfida è questa: inevitabile, dunque, che ci sia un forte voto di opinione. Chi premierà? Difficile e vietato fare pronostici: saranno i cassinati a deciderlo e certamente quest’ultima settimana sarà decisiva. Una cosa appare abbastanza certa: che bisogna superare abbondantemente la soglia dei 5.000 voti al primo turno per andare al ballottaggio. Poi tutto sarà azzerato e comincerà un’altra partita. Almeno ufficialmente, perché i più lungimiranti, tra una riunione carbonara e l’altra, sono già proiettati al 9 giugno.
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Frosinone – Ex Banca d’Italia Missione alla Corte dei Conti
La missione è prevista pe rmercoledì: l’assessore al bilancio e alle finanze, Riccardo Mastrangeli, e il dirigente di settore, Vincenzo Giannotti, si recheranno alla Corte dei Conti per illustrare l’operazione di acquisizione del palazzo ex Banca d’Italia da destinare a nuova sede comunale e per ottenere il via libera. Un passaggio necessario e importante, considerato che il Comune di Frosinone è sotto piano di rientro e ha margini di manovra molto ridotti, ma l’operazione (che si vuole chiudere entro l’estate) per l’ente di piazza VI dicembre presenta degli indubbi vantaggi: da un lato la realizzazione di una sorta di plusvalenza di carattere immobiliare con l’acquisto di un immobile storico e di pregio dell’estensione di oltre 3.000 mq di superfici coperte, in pieno centro storico, a un prezzo inferiore ai due milioni di euro e il conseguente risparmio di decine di migliaia di euro, che ogni anno vengono spese per la manutenzione degli uffici di rappresentanza, dell’ex Mtc e di parte di palazzo Evangelisti in piazza VI dicembre che risultano decadenti e inadatti agli scopi ai quali sono destinati. Come verrebbe acquistato il palazzo? Secondo le trattative portate avanti da mesi dall’assessore al patrimonio Pasquale Cirillo, con la formula del rent to buy. Si tratta di un nuovo tipo di contratto, introdotto nell’ordinamento dal Decreto Sblocca Italia, con cui il proprietario/concedente consegna fin da subito l’immobile al conduttore/futuro acquirente, che paga il canone; dopo un periodo di tempo fissato nello stesso contratto il conduttore può decidere se acquistare il bene, detraendo dal prezzo una parte dei canoni già pagati. Si articola in due fasi (di cui una solo eventuale): la prima è quella della concessione dell’utilizzo dell’im – mobile; la seconda è quella del trasferimento della proprietà dell’im – mobile dal concedente al conduttore ed è solo eventuale infatti, non prevede un obbligo reciproco delle parti a concludere l’atto di vendita, né prevede che il trasferimento del bene si verifichi automaticamente a conclusione del periodo di utilizzo; la legge riconosce, invece, al conduttore il diritto all’acquisto. Nel contratto dovranno essere specificate le due diverse componenti che costituiscono il canone da pagare: quella destinata al pagamento dell’utilizzo e quella da imputare al prezzo nel caso in cui il conduttore decida di esercitare il suo diritto all’acquisto. Il contratto di rent to buy puòle: la norma, essere stipulato per qualsiasi tipo di immobile: ad uso residenziale, commerciale, produttivo, direzionale, ed anche con riguardo a terreni. La trascrizione del rent to buy produce, secondo la legge, un duplice effetto, in relazione alle due “fasi” nelle quali si articola: un effetto di opponibilità aiterzi, con riguardo alla concessione dell’utilizzo; un effetto prenotativo simile a quello che si produce con la trascrizione di un contratto preliminare con riguardo all’obbligo del concedente di trasferire la proprietà del bene in caso di esercizio del diritto di acquisto da parte del conduttore. In questo modo viene garantita piena tutela al conduttore, consentendogli di acquisire l’immobile nello “stato di diritto in cui si trovava al momento della stipula del rent to buy, e neutralizzando al contempo eventuali trascrizioni o iscrizioni pregiudizievoli successive alla trascrizione del contratto. Il Comune acquisterebbe il palazzo per una cifra inferiore ai due milioni da pagare con la corresponsione di un canone annuo da quantificare per dieci anni. In sostanza, secondo lo schema di accordo, il Comune avrebbe la concessione del godimento del bene per due lustri, con l’opzione di acquisto da esercitarsi entro un termine, da fissare, antecedente alla scadenza del periodo di concessione del godimento e che comunque deve cadere almeno entro 365 giorni prima della scadenza del contratto. In caso di opzione di acquisto viene trattenuta definitivamente la quota dei canoni che le parti hanno convenuto di imputare ad acconto prezzo, mentre la differenza, rispetto al prezzo complessivo, deve essere saldata alla stipula del contratto di compravendita. Come finanziare l’acquisto? Certamente, considerate anche le attuali difficoltà con i vari tagli ai trasferimenti dagli altri enti, non toccando le voci di bilancio già consolidate dei vari settori, ma attingendo agli oneri di urbanizzazione e ai proventi che deriveranno dal piano di dismissione immobiliare, dal momento che alcuni privati hanno mostrato interesse concreto per alcuni immobili messi in vendita dal Comune.