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Recup, cambia l’appalto La cooperativa esclusa: «A casa 120 impiegati»
`L’impresa estromessa per problemi con il Durc: «La Regione non ha atteso l’esito del ricorso, la sede del capoluogo chiuderà»
Centoventi impiegati del Recup di Frosinone, il servizio che garantisce le prenotazioni sanitarie, rischiano di restare senza lavoro. È quanto denuncia la “aCpo”, già cooperativa di Capodarco, che si era aggiudicata l’appalto, salvo poi era stata esclusa per presunte irregolarità nel Durc. Questione sulla quale però è in corso un contenzioso. Nel frattempo, però, la Regione Lazio, senza aspettare l’esito del ricorso, ha assegnato l’appalto alla seconda classificata, la GPI spa, Stando all’offerta di quest’ultima, denunciano la cooperativa “a Capo”, «367 persone (il 49% dei lavoratori, attualmente 750 addetti) non sono previsti nel progetto dal nuovo entrante. Tra questi, i 120 operatori della sede di Frosinone di cui è prevista la chiusura». La cooperativa è venuta a conoscenza della decisione di Lazio Crea, società in house della Regione, lo scorso 20 maggio quando l’azienda subentrante, la GPI spa, ha chiesto i dati degli addetti attualmente impiegati. Dalla cooperativa si dicono sconcertati per il fatto che la Regione Lazio non ha atteso l’esito del ricorso. LA QUERELLE SUL DURC La querelle riguarda, appunto, la esclusione della coop “a Capo” per la presunta non conformità del Durc. Sulla questione però i responsi della giustizia sono stati discordanti. Lo scorso febbraio il Tribunale civile di Roma, fanno sapere dalla cooperativa, ha «dichiarato illegittima la bocciatura del Durc e accertato la piena regolarità contributiva della Cooperativa, condannando Inps a restituire la somma contestata: 3.284 euro». Di avviso diverso la giustizia amministrativa: sia il Tar che il Consiglio di Stato, che si è pronunciato lo scorso 19 aprile, hanno dichiarato legittimo il Durc irregolare emesso da Inps. La cooperativa ha chiesto la revocazione della sentenza e l’istanza sarà valutata il 30 maggio. Il 23 maggio la Regione Lazio, tramite la società Lazio Crea, ha disposto il cambio appalto a GPI spa. Dalla cooperativa “aCapo” si dicono «sconcertati» per tanta fretta: «Non è possibile non notare che, in questo modo si intende arrivare ad un fatto compiuto prima che il Consiglio di Stato possa ritornare su quanto stabilito – afferma la presidente Roberta Ciancarelli -. È un atteggiamento gravissimo. Non aver dato esecuzione alla sentenza del Giudice Civile sin dal 14 febbraio ha una precisa rilevanza penale ma, soprattutto, dare esecuzione al cambio appalto alle condizioni della GPI potrà avere un impatto serissimo sul fronte lavorativo e sulla cooperativa». LE RICADUTE OCCUPAZIONALI Rispetto ai 750 addetti attuali nel call center Recup, scrive la cooperativa esclusa, «367 persone non potranno essere assorbite dal nuovo entrante. Il progetto con la quale GPI si era classificata al secondo posto prevede in tutto 383 operatori. Allo stesso modo, questa società per azi della sede di Frosinone del call center con il conseguente licenziamento dei 120 operatori oggi impiegati, con oltre un terzo in condizione di disabilità e/o di svantaggio». La cooperativa dunque si appella alla Regione prima che certe decisioni possano danneggiare l’impresa e «avere un impatto sociale gravissimo ed irrimediabile su tante famiglie».
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Cassino – Le elezioni costeranno duecentomila euro, ultimi appelli e comizi
Domenica si vota per le europee e per il rinnovo del consiglio comunale di Cassino. Operazioni elettorali che avranno un costo sia per il personale comunale impegnato e sia per le forniture di materiali. In tutto si prevede una spesa di 200 mila euro comprese le competenze per i 141 scrutatori addetti nei 33 seggi elettorali che superano 26 mila euro. Somma interamente rimborsata dal ministero dell’interno. La macchina organizzativa del comune è già in movimento per allestire i seggi e per la consegna della documentazione ad ogni presidente. In comune verrà allestita in sala Restagno la sede per ricevere buste e dati che arriveranno dai seggi sparsi in città. Soprattutto per lo spoglio delle schede. LE OPERAZIONI Prima toccherà alle europee e lunedì alle 14 si comincia per le comunali. Mobilitati quasi tutti i dipendenti comunali, vigili urbani compresi. Intanto è totoballottaggio perché nessuno dei cinque candidati è sicuro di vincere al primo turno. In corsa per il ballottaggio sono Mario Abbruzzese (centrodestra), Enzo Salera (centrosinistra) e l’indipendente Giuseppe Golini Petrarcone. Meno possibilità per Renato De Sanctis e Giuseppe Martini che hanno una lista ciascuno di sostegno. «Sarà difficile vincere al primo turno – dice Abbruzzese – la partita, probabilmente, si sposterà al ballottaggio come nel 2016». Tre anni fa votò il 74%, ossia 23.650 elettori su 31 mila iscritti. Ora s’ipotizza di meno. E perciò nessuno dei tre sembra avere la forza elettorale di 12 mila voti al primo turno, ossia più del 50 per cento. Per andare al ballottaggio servono più di 6 mila voti. Nel 2016 Petrarcone prese 7800 voti, D’Alessandro 6.000, terzo Mosillo con 5.300 voti e rimase fuori. IL PRECEDENTE Vinse al ballottaggio D’Alessandro riunendo tutti i perdenti compresi quelli di Mosillo con uno scarto di pochi voti su Petrarcone che non fece alleanze certo della vittoria. Allora le liste furono 29 e sei i candidati sindaco, ora i numeri si sono ridotti. Sono 16 liste per un totale di 372 candidati di cui 30 donne per 24 posti di consigliere comunale. Allo schieramento che vincerà spetteranno 15 consiglieri e i restanti 9 alle liste sconfitte. Per le divisioni nei vari schieramenti potrebbe verificarsi il fenomeno del voto disgiunto, ossia si vota il candidato sindaco di uno schieramento e i candidati consiglieri di un altro e viceversa. Per i consiglieri si possono dare due voti, un maschio ed una donna della stessa lista. In caso di ballottaggio già si pensa alle probabili alleanze in vista del 9 giugno, la data dell’eventuale secondo turno. GLI ULTIMI COMIZI Intanto per la chiusura della campagna elettorale di venerdì sera i tre candidati maggiori hanno scelto le sedi per i comizi. Petrarcone chiuderà alle 20,30 in piazza Diamare, Mario Abbruzzese in piazza Labriola mentre Enzo Salera in piazza Diaz. De Sanctis e Martini incontreranno i loro elettori in serata in luoghi che saranno comunicati. Sarà l’occasione per lanciare l’appello al voto e per illustrare ancora una volta i progetti di rilancio della città e, probabilmente, non mancheranno frecciate al veleno nei confronti degli avversari. Nessun big della politica nazionale è previsto per gli ultimi comizi anche per le spaccature esistenti sia nel centrosinistra che nel centrodestra. Domenico Tortolano
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Anagni – Sviluppo sostenibile, stanziati 130mila euro
Il Ministero dello Sviluppo Economico nei giorni scorsi ha stanziato per il comune di Anagni 130.000 euro che saranno destinati alla realizzazione di progetti relativi ad investimenti nel campo dello sviluppo sostenibile. A renderlo noto è stato ieri mattina il consigliere subdelegato ai bandi e finanziamenti europei e regionali Davide Salvati. Il denaro ricevuto servirà «ad opere di efficientamento energetico come interventi di illuminazione pubblica, di risparmio energetico degli edifici pubblici, di installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e di sviluppo territoriale sostenibile come interventi per la mobilità sostenibile, l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici, l’abbattimento delle barriere architettoniche». Nei prossimi giorni, ha aggiunto il consigliere, «assieme al sindaco Natalia, effettueremo riunioni con i responsabili degli uffici comunali per individuare i progetti da sviluppare così da poter iniziare i lavori prima del 31 ottobre, giorno in cui è fissato il termine ultimo per l’inizio dei lavori».. Pa. Car.