Ciociaria Editoriale Oggi – 12 Aprile 2019 –Pag.2
Titolo: «Ci salverà la cultura»
Sommario: L’intervista – Il consigliere provinciale del Partito Democratico Germano Caperna a tutto campo Immigrazione, Europa, lavoro: «Grandi temi, ma vicini al nostro territorio. Serve responsabilità»
Cultura, Europa e lavoro. Ma non solo. Germano Caperna, dopo aver calato il tris nell’elezione riservata agli amministratori per il rinnovo del Consiglio provinciale, torna sulle tematiche affrontate da Matteo Renzi in occasione della presentazione, nel salone di palazzo Jacobucci, del suo ultimo libro “Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani”(edito Marsilio). Il consigliere comunale di Veroli ha avuto l’occasione, mercoledì sera, di intervenire prima del “Matteo Renzi show”. Tira in ballo Italo Calvino e le sue Lezioni americane. Poi Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea che, in sintesi, alla domanda «Non volete la Ue?» ha risposto «Andate a visitare i cimiteri militari». Caperna parla di «nazionalismo che potrebbe portare a una deriva» e, ricollocando il tema sul territorio, ricorda i cimiteri militari della provincia. Altra tematica importante durante il corso della presentazione è stata quella dell’i m m igrazione. Caperna, sul punto, afferma che «anche noi siamo stati immigrati. Dalla Ciociaria ci sono state moltissime partenze ed è sbagliato, oggi, avere un atteggiamento critico». Ha centrato l’elezione in Consiglio provinciale, dopo aver svolto il ruolo di delegato alla pubblica istruzione, nella lista del Partito democratico. Primo tra i dem con 5.722 voti ponderati. E ora fissa gli obiettivi per il futuro. La parola chiave è cultura. «Questo territorio ha un patrimonio artistico e culturale importante – sottolinea – Così come l’aspetto enogastronimo. ci sono eccellenze in Ciociaria che vanno valorizzate ulteriormente. Ed è arrivata l’ora di creare posti di lavoro attraverso la cultura e la valorizzazione dei beni culturali». Caperna, per la terza volta confermato nel ruolo di consigliere provinciale, analizza anche il voto. «Sicuramente – a mmette – è stata una battaglia più dura rispetto al passato. Da una parte sono soddisfatto per l’e l ezione e per il fatto che il Pd, in termini di voti ponderati, resta il primo partito. D’altro canto è opportuno fare una riflessione perché, rispetto al passato, c’è stato un calo (il Pd è sceso da 6 a 4 seggi e dai circa 39.000 voti ponderati è passato a 30.000, ndr). Dispiace per chi, nel Pd, non ha centrato l’elezione» A.Bro.
Ciociaria Editoriale Oggi – 12 Aprile 2019 – Pag.2
Titolo : Fratelli D’Italia – Samuel Battaglini non ha dubbi: gruppo in crescita che premia il merito
«L’elezione a consigliere provinciale di Daniele Maura è la testimonianza di come, nella nostra comunità, vige la logica del gruppo. Una coerenza partita con l’elezione al senato di Massimo Ruspandini e proseguita con la vittoria di Maura, amministratore capace. La sua elezione rappresenta la crescita di un gruppo e la prova che la coerenza paga». Samuel Battaglini, esponente di FdI, analizza positivamente il risultato raggiunto dal partito nelle votazioni riservate agli amministratori per il rinnovo del Consiglio Provinciale. E, nello specifico, esulta per l’elezione di Daniele Maura, consigliere di Giuliano di Roma, attraverso la lista Provincia Protagonista (Fratelli d’Italia+Forza Italia). Esulta per i «4.100 voti ponderati». E conclude con un appello. Quello di «unire, sotto il nostro simbolo, ma soprattutto sotto la guida di una comunità che ha come riferimento Ruspandini, tutte le forze che, anche stavolta, hanno potuto constatare che siamo gli unici a premiare il merito e soprattutto la militanza».
Ciociaria Editoriale Oggi – 12 Aprile 2019 – Pag 5
Titolo: Pulizie nelle scuole Adesso c’è il dietrofront
Sommario: La situazione – L’aggiudicazione della gara è stata sospesa I sindacato chiedono l’internalizzazione dei servizi
Continua a tenere banco la vicenda che coinvolge le circa 700 addette alla pulizia nelle scuole delle province di Frosinone e Latina (lotto 5). Non c’è pace per le lavoratrici che, nei casi più critici, così come avevano denunciato le organizzazioni sindacali, non percepiscono lo stipendio da oltre un anno. Nei giorni scorsi si era proceduto al cambio di appalto. Successivamente un ricorso ha prodotto la sospensione. «Se fino al 2 aprile era convinzione che si fosse giunti alla fine dell’odissea delle lavoratrici e dei lavoratori occupati nei servizi di pulizia, di ausiliariato e di ripristino del decoro delle scuole di Frosinone eLatina per effettodella definitiva assegnazione della gara-ponte e il conseguente cambio di appalto – spiegano Filcams Cgil, FisascatCisl eUiltrasporti- Lafelicità èdurata meno di 24ore perché Servizi Generali, società facente parte dell’ATI di cui Ma.Ca. è la mandataria, ha presentato un nuovo ricorso per chiedere la sospensiva monocratica immediata dell’aggiudicazione, su cui il Presidente del Tar di Latina ha risposto positivamente impedendo, così, il cambio di gestione dell’appalto e convocando la discussione di merito il 17 aprile prossimo. Nel mentre che tutto ciò accadeva, gli istituti scolastici di Frosinone e Latina nei giorni precedenti, procedevano alla sottoscrizioni dei contratti attuativi di appalto con le nuove imprese assegnatarie per permettere il regolare svolgimento del servizio di pulizia». Le organizzazionisindacali proseguonosottolineando che «vista la situazione molti istituti scolastici hanno sospeso la definizione dei contratti di appalto e a fronte della sospensiva del Tar, i dirigenti scolastici non sono in grado di sapere se e chi, a questo punto, eseguirà i servizi di pulizia rendendo possibile il regolare svolgimento delle attività scolastiche». Il rischio per le sigle sindacali è quello di «interruzzione delle attività didattiche». Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti «confermano chela sceltagià fatta nella legge di bilancio 2019 di internalizzare i servizi oggi in appalto, compresi i lavoratori, è la scelta ottimale perrisolvere quantostanno subendo le scuole e i lavoratori». E le stesse organizzazioni sindacali chiedono «di anticipare già all’anno scolastico 2019/2020 il processo di internalizzazione senza aspettare il 1º gennaio 2020»
Ciociaria Editoriale Oggi – 12 Aprile 2019 – Pag.7
Titolo: Decreti ingiuntivi La Saf stoppa il Comune di Frosinone
Il tribunale di Frosinone ha sospeso la provvisoria esecutività di due delle tre (la terza sarà esaminata a breve) ingiunzioni di pagamento proposte dal Comune di Frosinone contro la Saf spa. La somma pretesa ammonta a 1.598.000euro. La decisione scongiura il rischio di pignoramento dei conti della società che gestisce il ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. I giudici hanno accoltole tesi difensive dell’avvocato Sandro Salera, legale della Saf, secondo cui il Comune non ha fornito prova dell’esistenza di un credito certo, liquido ed esigibile: l’importo è stato unilateralmente determinato e il meccanismo dell’ingiunzione speciale non può essere attivato. «L’azione promossa dal Comune capoluogo – fa sapere la Saf – puntava ad ottenere il riconoscimento del benefit ambientale (ecotassa), un ristoro economico che i 91 comuni della provincia riconoscono e versano, tramite la Saf spa che dunque si limitaa svolgere unicamente una funzione delegata e non diretta, alle città che ospitano sul proprio territorio un impianto a servizio del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani». Per la Saf «appare evidente che la pretesa creditoria del ricorrente sarebbe ricevibile solo nel caso in cui Saf spa avesse incassato le somme che i comuni soci sono tenuti a versare». «Ad oggi – si legge nella ordinanza del tribunale – non vi è prova alcuna di questo avvenuto versamento da parte degli enti». Il Comune di Frosinone non ha menzionato le note di credito emesse, per le annualità 2015-2017 a suo favore dalla Saf per 409.617,80 euro. Nella domanda riconvenzionale, la Saf rileva «come il Comune di Frosinone sia certamente debitore della somma di 1.223.401,73 euro, questa sì certa ed esigibile, in virtù del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani sempre puntualmente assicurato».
Ciociaria Editoriale Oggi – 12 Aprile 2019 – Pag.12
Titolo: La destra implode Verso una corsa a sei
Sommario: Il punto Torna in campo l’ipotesi di D’Alessandro ma non si escludono sorprese In ogni caso la Lega andrà da sola e punterà su Palombo. Incognita Mignanelli
di ALBERTO SIMONE
La campagna elettorale più pazza di sempre: due mesi di strategie, incontri, vertici notturni e riunioni carbonare per poi tornare al punto di partenza: il centrodestra uscito frantumato dalla sfiducia del 18 febbraio al sindaco D’Alessandro dopo il logoramento della Lega di Palombo, si ripresenterà con gli stessi candidati. Dopo che il Carroccio mercoledì notte ha fatto saltare il banco sul nome di Claudio Lena e sull’unità del centrodestra, ieri mattina si sono incontrati Gianrico Langiano di Forza Italia, Gabriele Picano di Fratelli d’Italia, Pasquale Moretti dell’Udc, Michele Vacca del Movimento Sociale Italiano, Benedetto Leone e Carmine Di Mambro in rappresentanza delle civiche di centrodestra. E sono tornati al punto di partenza. Hanno ripescato quel nome che avevano abbandonato. Lui, l’unico che nel 2016 era riuscito a riunire tutto il centrodestra, ha atteso il cadavere (politico, s’intende) sulla riva del fiume. Ora è pronto a rimettersi in campo: questa mattina sarà ufficializzata la sua candidatura. Non è fantapolitica, è tutto vero: stiamo parlando di Carlo Maria D’Alessandro. Ma questa volta, l’ex sindaco, a differenza del 2016 non avrà con sé tutto il centrodestra. La Lega si smarca e intraprende una propria strada. Non si escludono però ulteriori colpi di scena e alla fine il candidato del centrodestra potrebbe anche non essere D’Alessandro e bisogna inoltre vedere come si posizionerà Mignanelli. Intanto la Lega sferra un duro attacco a D’Alessandro L’affondo della Lega «Portiamo come una medaglia al merito – si legge nella nota diramato dal direttivo leghista – di aver fatto cadere quella sciagurata amministrazione a guida D’Alessandro. L’abbraccio di D’Alessandro a Lena non è stato un abbraccio amicale, ma un abbraccio mortale, e tale si è dimostrato. I distinguo non sono arrivati dalla Lega ma da chi fino a quel giorno era stato insignito non da noi della fantasiosa idea di poter fare il candidato sindaco. Non riconosciamo all’ex sindaco alcun ruolo politico né amministrativo». Ma cosa farà ora la Lega? Non c’è ancora il timbro dell’ufficialità ma quasi certamente nei prossimi giorni ci sarà la presentazione della candidatura a sindaco di Carmelo Palombo. Si va dunque verso una corsa a sei, ma solo tre sono le certezze: Renato De Sanctis, Peppino Petrarcone ed Enzo Salera. Per gli altri tre – Carlo Maria D’Alessandro, Carmelo Palombo e Giuseppe Martini dei Cinque Stelle – si attende ancora l’ufficialità. Scintille con Fratelli d’It alia Intanto il vice segretario di Fratelli d’Italia Gabriele Picano replica alla nota diramata ieri da Palombo, e dice: «L’attacco scomposto e pieno di livore del coordinatore provinciale della Lega nei confronti della portavoce comunale di Cassino, Angela Abbatecola, rea di non precisaticapi di imputazione, merita una breve risposta. Non accetto che chi ha giocato a rimpiattino per mesi tenti di infangare la rispettabilità di un partito e dei suoi esponenti. Mi auguro, infine, che la ragionevolezza torni ad alimentare lo spirito autentico del centrodestra, nel quale noi fortemente crediamo». Oggi il debutto di Salera Intanto, mentre il centrodestra litiga e cerca candidati, il centrosinistra marcia dritto alla meta. Oggi ci sarà la conferenza stampa di presentazione di Enzo Salera alle 19 all’hotel Edra. Ieri sera c’è stato un vertice nella sede del Pd alla presenza di Alfieri con tutta la coalizione. Vertice che ha fatto seguito a quello che Salera ha già tenuto con Grieco e Maccaro, suoi concorrenti alle primarie. A complimentarsi per la scelta delle primarie svolte è anche Francesco Alemanni della segreteria nazionale della confederazione dei verdi. Il partito è rappresentato sul territorio da Giuseppe Canale.
Ciociaria Editoriale Oggi – 12 Aprile 2019 – Pag. 13
Titolo: «Un film già visto» Tramonto politico
Sommario: La giornata – Claudio Lena si ferma qui. Troppi colpi bassi: salta l’unità Carlo Maria attacca Palombo. E si toglie parecchi sassolini dalle scarpe
Prima viene attirato nella tana del centrodestra, poi scaricato in una notte. Claudio Lena, ieri mattina, ha ribadito la sua massima: «Per andare avanti nella vita bisogna guardare avanti, in politica devi anche saper guardare alle spalle». Non è sorpreso. Come potrebbe esserlo se aveva iniziato ad assaggiare, al pari di tanti altri il fritto misto servito sul tavolo della unità di facciata? Si era ritirato dalla competizione e se ne stava a correggere le tesi dei suoi ragazzi, quando è arrivato il pressing della Lega. Non ha certo creduto alle lusinghe della prima ora. Piuttosto aveva sentito odore di bruciato. Ma poi il Carroccio gli aveva assicurato la tavola imbandita dell’unità del centrodestra. Aveva fatto professione di fede sulle condizioni per chiudere, come espressione unitaria, su una “persona terza”. Ma la scarsa convinzione nell’ani – mo di qualcuno di FdI ha portato Carmelo alla sortita notturna. Così Claudio Lena è diventato, suo malgrado, attore non protagonista dell’ultima puntata del “martirio” politico che si sta consumando nella campagna elettorale più metereopatica di tutti i tempi. «Non sono sorpreso. Me lo aspettavo. Un film già visto. Una trama già scritta». Ha aggiunto Lena. E poi una contro tendenza politica: «Non ho mai amato la luce dei riflettori. Mi ha sempre dato fastidio. Sono sceso per cercare di dare una mano alla città. Nel momento in cui ho registrato l’accaduto ne ho preso prendo atto con enorme distacco. Consapevole che tra i candidati ci sono persone che possono operare nell’interesse della città. E una città che vive nel buio più profondo, andrebbe presa per mano e – come si fa con un bambino – condotta verso l’alba dove tutto pulsa e tutto vive. Verso un giorno dove si alza il sole. Adesso, spero che vinca Cassino e la sua gente». Lui si ferma qui. Carlo Maria sbotta Ad avere più di qualche macigno nelle scarpe è Carlo Maria. Il suo governo è caduto anche sotto il fuoco amico della Lega e ora, lo stesso Palombo, riduce in brandelli il tavolo dell’unità. «L’inconsistenza della Lega è da psicodramma». Ha detto ieri. «È gravissimo quanto accaduto». Prende di mira il Carroccio e, in particolare, «il coordinatore provinciale Palombo che, dopo aver logorato la mia amministrazione, è riuscito nell’impresa epica di logorare e distruggere anche l’unità I protagonisti dei due schieramenti «Un film già visto» Tramonto politico del centrodestra, che tutti sappiamo fosse la soluzione da porre in campo per le amministrative. Il comportamento assunto nei confronti di un uomo perbene e professionista serio, competente e capace quale Claudio Lena, che aveva dato la propria disponibilità a ricomporre il quadro dell’alleanza di centrodestra che in Italia ovunque viene auspicata, testimonia lo scellerato disegno politico di un manipolo di politicanti attuato nel nome di un partito che, peraltro, in loro non si riconosce. Adesso è ancora più chiaro a tutti i cittadini cosa sia realmente accaduto alla mia amministrazione. Dilapidare un patrimonio politico come l’unità del centrodestra, è quanto di più aberrante possa accadere soprattutto dopo aver dichiarato il dissesto finanziario con consapevolezza, perché la relazione dei revisori del conto parlava chiaro e additava precise responsabilità alle gestioni passate. E la dimostrazione sta nel fatto che, contrariamente a quanto affermato, le richieste di riconoscimento del debito certo sono ormai vicine a l20 milioni di euro,ovvero superiori a quelle accertate a giugno del 2018. Ovvero il dissesto è superiore alle attese». La sfida Alla fine lancia in una sfida. «Se la Corte dei conti non confermerà la scelta della procedura di dissesto, mi farò da parte nella vita politica di Cassino; se invece confermerà la giustezza della scelta di dichiarare il dissesto, allora tutti coloro che lo hanno nascosto dovranno fare un analogo passo indietro. Ma credo che la sfida non vedrà attori, se non il sottoscritto! K. Val.
Ciociaria Editoriale Oggi – 12 Aprile 2019 – Pag. 15
Titolo: «Il lavoro è la vera priorità»
Sommario – L’intervista – Crisi Fca, rivolta delle tute rosse, cassa integrazione e collasso dell’indotto. Interviene il senatore Bruno Astorre Il segretario regionale del Pd bacchetta il Governo per l’ecotassa e le politiche attuate: «Crea incertezze a operai e imprese»
È stato tra i primi, in tempi non sospetti, a mettere in guardia sul provvedimento dell’ecotassa per lo stabilimento Fca di Cassino. Ora che si iniziano a toccare con mano gli effetti concreti, il senatore Bruno Astorre, segretario regionale del Pd, torna a bacchettare il governo Conte per le politiche messe in campo. Lo stabilimento Fca di Cassino da inizio 2019 lavora la media di 10 giorni al mese. Gli operai, esausti dalla cassa integrazione, contestano anche i sindacati. Cosa può e deve fare la politica? «Negli ultimi mesi, e intendo da novembre 2018a febbraio, i dati di contrazione delle vendite del mercato delle auto sono pesantissimi, senza precedenti. Tutti negativi non di decimali ma una crisi di vendite fortissima. A novembre -19%, a gennaio scorso -21,6%. Il tema non è la difesa degli interessi dei produttori, ma di una filiera che da lavoro a migliaia di persone nel nostro Paese e nel Lazio. Lo stabilimento di Piedimonte San Germano, oltre alle professionalità straordinarie, ha un indotto che produce sviluppo, lavoro, valore aggiunto, su cui decinedi famiglie hanno vincolato la propria esistenza. La politica deve mettere il lavoro al primo posto, ma questo governo va in un’altra direzione». Il calo delle vendite per molti è causa dell’ecotassa. Condivide? «Per primo ho denunciato il clamoroso errore contenuto nel provvedimento dell’ecotassa voluto dai 5 Stelle. Tutti credo siamo d’accordo nel diminuire l’impatto delle polveri sottili. Tutti siamo per una migliore qualità dell’aria, e così per il rinnovo del parco auto, che renda anche più sicure le nostre auto. Ma introdurre il principio che il governo conceda sconti per l’acquisto di modelli, pochissimi, elettrici che non solo sono molto costosi ma sono tutti prodotti all’estero, è stato un errore. Così come introdurre una tassa su decine di modelli perché sono anche di pochissimo al di sopra di uno standard di emissioni voluto dal governo Conte. È evidente, non solo l’incertezza che ha creato, per cui gli ultimi due mesi del 2018 il mercato auto di è paralizzato. Ma nel contempo ha causato un blocco a causa della nuova tassa. Si sarebbe potuto introdurre una progressiva rottamazione delle auto vecchie, non introdurre tasse nuove e nel frattempo defiscalizzare gli investimenti sulle centraline elettriche di ricarica». Anche l’indotto è in crisi e quota 100 sembra non agevolare alcun turn over nonostante i tanti pensionamenti. «Quota 100 è in parte propaganda non solo perché non contribuisce alla crescita dell’Italia né del pil, come lo stesso governo ha scritto nel suo Documento di economia e finanza, ma perché di fatto non ci sarà mai in nessun settore il ricambio vero nemmeno nel pubblico impiego, immaginiamo come possa essere possibile in comparti dove il fattore mercato e concorrenza è molto più centrale, direi fondamentale». Il Pd a guida Zingaretti come cambierà il suo rapporto con la classe operaia? Riuscirà a recuperare i tanti lavoratori che si sono avvicinati al M5S e alla Lega? «Il Pd deve recuperare, direi ricucire con buona parte del Paese, non solo con chi entra in fabbrica e fai i turni. La guida di Nicola Zingaretti, che va aiutato in questo percorso difficile, è senza dubbio inclusiva e come ha dimostrato già nei primi giorni aperta in modo assoluto al dialogo, al confronto e alla costruzione di un grande progetto interclassista. I tanti delusi del centrosinistra, trovano quindi un cammino che riprende per il Paese. I numeri negativi delle politiche, delle scelte di Lega e 5Stelle sono evidenti a tutti, poi certo sta al Pd e ai suoi esponenti parlare, dialogare, spiegare e condividere sempre attenti al grido di dolore di chi è più fragile e non ha voce». La crisi di Fca rischia di affossare l’economia dell’intero territorio? «Se dovesse essere confermato il trend negativo nelle vendite del mercato italiano delle auto sarebbe una tragedia per il sistema-Italia non solo peril Lazio. Mi auguro che le nostre denunce, così come quelle delle rappresentanze sindacali siano ascoltate e si possa rimettere le mani a provvedimenti approvati dal governo Conte che mettono le ganasce alla produzione ma anche all’indotto, creando angoscia e incertezza in migliaia di lavoratori e imprese».
Editoriale Ciociaria Oggi – 12 Aprile 2019 – Pag.21
Titolo: Elezioni comunali: Sturvi e Cenciarelli ora sfidano Alfieri
Paliano – Elezioni comunali del 26 maggio saranno due gli sfidanti del sindaco uscente Domenico Alfieri. Il primo a lanciare la sfida è stato il candidato del “Movimento Civico Paliano ” Maurizio Sturvi che si è presentato ai propri elettori e simpatizzanti in una sala stracolma dell’ex cinema Esperia la scorsa settimana. Durante l’incontro, in cui ha duramente contestato l’operato dell’attuale amministrazione, Sturvi ha anche annunciato che Paola Impero li in caso di vittoria sarà la sua vice-sindaco. «Abbiamo vissuto emozioni forti – hanno sottolineato dal “Movi – mento Civico Paliano”- quando a parlare è il cuore non può essere altrimenti. Una bellissima serata trascorsa tra la gente per la gente. Siamo sulla strada giusta, vogliamo tornare a parlare ditemi quali qualità della vita, serenità, amicizia, confronto, solidarietà! Non può la politica anteporsi a tutto questo, ma la politica deve essere questo, il resto sono interessi, poltrone, arrivismo. A noi tutto questo non interessa». E subito Sturvi ha iniziato incontri nella varie zone della città. Domani invece sarà il turno del secondo sfidante Tommaso Cenciarelli e domani, sabato, insieme alla candidata consigliere Tiziana Polidori incontrerà i cittadini nella zona Prenestina alle 17.30 presso il “Bar 7000 Caffè” (ex stazione di Paliano). Da ricordare che si tratta degli stessi tre dei cinque candidati a sindaco di cinque anni fa. Sturvi e Cenciarelli fino al 2014 erano rispettivamente sindaco e vice-sindaco uscenti e si divisero alle elezioni dello stesso anno che poi portarono alla vittoria di Alfieri. Ora ripercorrono le stesse scelte, si vedrà se l’esito sarà lo stesso. Questo lo decideranno gli elettori. lma .pi.
Ciociaria Editoriale Oggi 12 Aprile 2019 – Pag.22
Titolo: Elezioni provinciali: dopo la sconfitta della Raponi Galione attacca il Pd
ALATRI «Giochi di partito e giochi di potere». Commenta così l’esito delle provinciali l’avvocato ed ex assessore Vincenzo Galione, da tempo ormai in contrasto con l’attuale maggioranza. «Le elezioni provinciali ci hanno riservato delle sorprese: la malcapitata e valida dottoressa Tommasina Raponi è stata eliminata dal voto segreto dell’urna che ha obbedito ai “dictat” di partito. Alatri non avrà il rappresentante in consiglio provinciale? Le domande che è legittimo porsi sono queste – si chiede Galione – perché il partito del Pd non ha mai previsto un rappresentante per il territorio di Alatri, demograficamente uno dei più importanti della Provincia di Frosinone? Perché vengono scelti sempre gli stessi consiglieri? Perché tagliare le gambe alle persone in gamba? Perché, una volta persa l’elezione, si vuole attribuire la responsabilità ad altri? In questa occasione – conclude – devo spezzare una lancia in favore del presidente Lisi, il quale, non condividendo una linea politica di partito, si è guardato bene dal votare persone funzionali al partito del Pd, a differenza di chi (Maggi e la Cirillo) ha risposto al richiamo di Di Fabio, obbediente soldato del presidente della Provincia. Ciò che ripugna alla coscienza collettiva del nostro territorio, lo ripeto, è che Alatri non abbia un rappresentante di riferimento perché non previsto dal partito, troppo occupato a fornire servigi al presidente (di Ferentino). Cari politici del Pd locale, se non sapete imporvi a livello provinciale, ritiratevi! Alatri se lo merita». lm . p.
Ciociaria Editoriale Oggi – 12 Aprile 2019 – Pag.26
Titolo: FI, Lega e Casapound Accordo raggiunto
Sommario: Verso il voto I tre partiti trovano la quadra programmatica Ora lavoreranno alla scelta del candidato a sindaco
di SIMONETTA SCIRÈ
Ceprano – Forza Italia, Lega e CasaPound verso l’accordo per le amministrative di maggio. Valore aggiunto alla costituenda lista, la candidatura a consigliere dell’avvocato Pietro Baris, esponente di CasaPound. Il gruppo sta lavorando al progetto amministrativo per Ceprano, con la forte convinzione che si debba offrire al territorio una valida alternativa amministrativa, capace davvero di rilanciare il commercio, attenzionare giovani e anziani e guardare al sociale con nuove idee creando opportunità di vera crescita. Un tavolo importante e concreto quello cui si sono seduti mercoledì scorso Gianni Sorge (FI), Marco Adorni (Lega) , Mauro Antonini (responsabile regionale CasaPound) e Pietro Baris, cominciando a lavorare a un progetto incisivo in termini di alternativa amministrativa e organizzativa per il rilancio della città, comunque allargato a componenti della società civile. Grande entusiasmo da parte di tutti i presenti, esponenti politici e sostenitori, concordi nel voler lavorare congiuntamente a una proposta nuova, aperta alle esigenze della gente. «Vogliamo dare ascolto alle persone – ha assicurato il gruppo – e mettere in campo azioni concrete che garantiscano risultati tangibili sui piani sociale ed economico. In questa prima fase stiamo effettuando valutazioni operative in termini di obiettivi condivisibili e risorse umane da sostenere per la candidatura, stiamo anche affrontando la questione del candidato a sindaco che non ci preoccupa affatto, non siamo divisi dalle velleità dei singoli come accade in altre coalizioni, piuttosto siamo concentrati sul progetto per Ceprano, trovando la quadra sui punti cardine dell’intesa». «Confermati questi basilari presupposti affronteremo la questione del candidato a sindaco, su cui chiaramente abbiamo già qualche idea, ma di cui daremo notizie ufficiali nei prossimi giorni». Spunta dunque la quarta lista, si va verso le amministrative di maggio con quattro ipotetiche proposte: la coalizione uscente di Marco Galli, la squadra di Marco Colucci, quella di Mauro Ranelli e la nuova coalizione FI-Lega-CasaPound, comunque tutte aperte alla società civile, ma ancora tutti i giochi sono aperti e non si escludono sorprese.