Il Messaggero – 12 Aprile 2019 – Pag.40
Titolo: Bilancio, l’imposta sulla pubblicità aumenterà del 50%
L’amministrazione Ottaviani, con una maggioranza compatta , vota il bilancio preventivo 2019. «Siamo in un piano di risanamento ha illustrato la delibera sul bilancio, l’assessore al ramo Riccardo Mastrangeli – che ci ha consegnato eredità pesanti che hanno influito anche su questo documento economico. Il piano di riequilibrio è stato costruito con l’obbligo di circa 5,5 milioni di euro di disavanzo e 7 milioni di euro di debito fuori bilancio ripartiti nell’arco temporale di 10 anni mentre il recupero del disavanzo è stato ripartito per 5 milioni di euro tra i 2018 e il 2020. Il passaggio da Imu a Tasi ci ha tolto risorse pari a 4,4 milioni con un’incidenza di 1,1 milioni di euro l’anno. Diminuiti anche i trasferimenti da Governo e Regioni con un’incidenza di 500 mila euro l’anno. Pertanto sono mancate entrate annue di 1,6 milioni che hanno costretto ad una riduzione di spesa».
Dopo questa premessa l’assessore è entrato nel vivo: «E’ stato il bilancio previsionale più difficile da sette anni a questa parte; abbiamo fatto sacrifici, ma sotto il profilo dei servizi sociali abbiamo garantito i servizi con contrazioni di spesa minimali per i minori non accompagnati. Il sostentamento della spesa è avvenuto sull’unica possibile manovra, vale a dire l’imposta di pubblicità aumentata del 50% che genera un’entrata annua di 350 mila euro. La riduzione della spesa è avvenuta sull’unica leva possibile rappresentata dalla fuoriuscita di personale in quota 100 che ad oggi genererà una riduzione a regime della spesa per circa 1,5 milioni di euro».
Bocciati i nove emendamenti presentati dall’opposizione tra cui quello di concentrare le spese del progetto Solidiamo per il mantenimento dell’asilo nido Pollicino. Dai banchi dell’opposizione si sono posti numerosi distinguo tra cui quello dei Socialisti: «Il documento programmatico ha dichiarato Daniele Riggi – mostra una città bloccata, senza investimenti, dove si continua ad implementare edificazione privata quando ci sono oltre 500 richieste di alloggi popolari. Vedo un certo protagonismo nel quartiere Scalo dove ci sono investitori ed investimenti pesanti. Mi sarei aspettato un’azione politica forte e dire al governo per stoppare il continuo drenaggio di risorse economiche da parte dello Stato. Il piatto è vuoto; però per alcune cose i soldi escono penso alla passione vivente o al festival dei Conservatori. Non ci sono investimenti, si sposta l’asse della città verso l’autostrada con nuovi futuri centri commerciali e si continua a desertificare il centro. Poi chiudono gli asili, si tagliamo i servizi sociali: le classi sociali più deboli sono penalizzate».
«Il problema vero dichiara Stefano Pizzutelli della lista Frosinone in Comune – è che i tagli non dovrebbero riguardare alcuni aspetti prioritari come gli asili nidi. Qualsiasi risorsa libera deve andare sulle tematiche sociali più importanti: anziché mandare, ad esempio, in gita gli anziani diamo maggiore assistenza agli anziani che stanno male. Non sto partecipando ad un bilancio ma sto assistendo ad un funerale per evitare una morte civile di questa città. Stiamo diventando dei Panda in via di estinzione».
«In una situazione così critica per le casse comunali ha dichiarato il capogruppo del Pd, Angelo Pizzutelli – perché non si accede ai fondi europei? Qui non c’è nemmeno un punto di partenza, si poteva utilizzare, ad esempio, anche il canale del presidente Tajani».
Alla fine il documento programmatico è passato con 20 voti a favore e 3 voti contrari.
Gianpaolo Russo
Il Messaggero – 12 Aprile 2019 – Pag.40
Rifiuti – Ristoro Saf, sospesa l’ingiunzione del Comune
Il Tribunale di Frosinone ha sospeso la provvisoria esecutività di due delle tre (la terza sarà esaminata a breve) ingiunzioni di pagamento proposte dal Comune di Frosinone contro la Saf (la società che gestisce l’impianto di trattamento rifiuti di Colfelice) per un ammontare di 1,6 milioni di euro. «I giudici – spiega in una nota la Saf – hanno accolto le tesi difensive dell’avvocato Sandro Salera, legale della società, secondo cui il Comune non ha fornito prova dell’esistenza di un credito certo, liquido ed esigibile». L’azione promossa dal Comune puntava ad ottenere il riconoscimento del benefit ambientale (ecotassa), un ristoro riconosciuto alle città che ospitano sul proprio territorio un impianto a servizio del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il ristoro viene versato dai 91 Comuni della provincia alla Saf che a sua volta, una volta incassato, rigira il benefit ai Comuni interessati. «Ad oggi – scrivono i giudici – non vi è prova alcuna di questo avvenuto versamento da parte degli enti obbligati». Il Comune di Frosinone, prosegue la nota della Saf, «non ha menzionato le note di credito emesse per le annualità 20015, 2016 e 2017 a suo favore dalla Saf spa per un importo complessivo di 409.617,80 euro. Nella domanda riconvenzionale proposta davanti al Tribunale, la Saf spa rileva, altresì, come il Comune di Frosinone sia certamente debitore della somma di 1.223.401,73 euro, questa sì certa ed esigibile».
Il Messaggero – 12 Aprile 2019 – Pag.41
Frosinone – Ospedale, far west al Pronto soccorso
Un’altra aggressione ai danni degli operatori sanitari del Pronto soccorso dell’ospedale Spaziani di Frosinone. I fatti sono avvenuti l’altra notte quando un’ambulanza del 118 ha portato un uomo, residente nel capoluogo, in evidente stato di ubriachezza.
GIunto all’accettazione, l’utente ha cominciato ad innervosirsi e a infastidire l’infermiera addetta al triage. Ad un certo punto ha ribaltato la scrivania rovesciando a terra stampante, computer e telefono. A quel punto lo steward addetto accoglienza (in gergo detto pacificatore), alcuni colleghi dell’infermiera e persino altri utenti, hanno tentato di fermare l’uomo.
Nel frattempo sono arrivati anche i carabinieri che casualmente si trovavano all’interno del pronto soccorso. Nonostante questo, il paziente si è avventato contro l’infermiera, una donna di Ceccano, l’ha presa per i capelli e l’ha strattonata così violentemente da strapparle alcune ciocche. I carabinieri con fatica sono riusciti a fermarlo e ad ammanettarlo. L’infermiera, oltre allo choc, ha riportato ferite guaribili in 7 giorni.
Non è la prima volta che i sanitari del Pronto soccorso del capoluogo subiscono aggressioni di questo tipo. In media si registrano un paio di episodi al mese, più o meno gravi rispetto a quello dell’altra notte.
«TROPPI RISCHI»«Ormai siamo al paradosso – denuncia il segretario generale della Fp Cgil, Giancarlo Cenciarelli – Chi interviene per salvare la vita agli altri rischia, per assurdo, di dover proteggere la propria».
Secondo il sindacato, però, il problema non è tanto quello di vigilanza armata (comunque assente), quanto di mancanza di spazi e procedure specifiche per i pazienti particolari.
«Il Pronto Soccorso – scrive la Cgil – deve disporre di idonei locali in cui far confluire utenti esagitati o potenzialmente pericolosi. Non è possibile continuare a gestire le criticità in un regime di promiscuità mettendo a rischio lavoratori e utenti».
Capita spesso che pazienti anziani, ginecologici e addirittura pediatrici debbano condividere percorsi di assistenza con utenti in stato di ebbrezza o psichiatrici, magari anche nella sala rossa dove ci sono pazienti intubati. Questo crea situazioni potenzialmente pericolose in un Pronto soccorso dove in media, al giorno, si regsistrano oltre 200 accessi.
LA PROPOSTALa Cgil, in una lettera inviata alla direzione sanitaria lo scorso febbraio a firma di Cenciarelli e del segretario Virgilio De Blasis, aveva proposto, tra le altre cose, l’attivazione di percorsi diagnostici differenziati e di ampliare, come ricorda ancora Cenciarelli, «gli spazi a disposizione del DEA, magari utilizzando i locali della palazzina Q. Sarebbe una risposta che andrebbe ad incidere sulla sicurezza ma anche, e soprattutto, darebbe modo di ospitare i pazienti in maniera più civile e dignitosa».
«LA PALAZZINA Q NON SI TOCCA»Secondo la direzione sanitaria queste criticità non ci sono o per lo meno non si registrano nei termini evidenziati dal sindacato: «Non so nulla dell’aggressione – afferma il commissario straordinario della Asl, Luigi Macchitella – Un servizio di guardiania c’è, escludo invece possano essere utilizzati locali della palazzina Q come propone la Cgil».
Pierfederico Pernarella
Il Messaggero – 12 Aprile 2019 – Pag.43
Cassino – La Lega corre da sola con Palombo
Centrodestra e centrosinistra in ebollizione per le candidature a due settimane dalla presentazione delle liste per il rinnovo del consiglio comunale di Cassino. Entrambi gli schieramenti andranno divisi con candidati diversi. Nel centrodestra la Lega, salvo ripensamenti, andrà da sola e con liste civiche con il candidato Carmelo Palombo mentre Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc e Fiamma Tricolore, con l’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro. Ne hanno discusso ieri sera con le delegazioni insieme a Mario Abbruzzese. La presentazione del candidato sindaco e della coalizione è per oggi alle 12. Sarà quindi duello nel centrodestra tra la Lega di Palombo e la coalizione guidata da D’Alessandro, caduta due mesi fa ad opera del Carroccio e dei dissidenti. Questa sera alle ore 19, invece, all’Edra Hotel di Cassino verrà la presentato il candidato a sindaco del centrosinistra Enzo Salera. Ieri sera è stato fatto il punto della situazione alla presenza del reggente di federazione e commissario di circolo di Cassino Domenico Alfieri. L’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone, iscritto al Pd, guida un’altra coalizione con Niki Dragonetti dello Scarpone. Petrarcone, dopo aver rifiutato di partecipare alle primarie, ha formato un polo civico denominato Orgoglio cassinese. Claudio Lena, che avrebbe dovuto guidare il centrodestra unito, ha ritirato la candidatura deluso dal comportamento di chi lo doveva sostenere. L’altro ieri hanno detto no al suo nome prima Fdi e poi la Lega. Le diverse prese di posizione hanno scatenato ieri forti polemiche nel centrodestra. Il coordinatore della Lega Carmelo Palombo ha criticato Fdi per non aver voluto Lena quando era stato proposto dal Carroccio. E in difesa della segretaria di Fdi Angela Abbatecola si è schierato con un duro comunicato Gabriele Picano vicepresidente provinciale di Fratelli d’Italia: «L’attacco scomposto e pieno di livore del coordinatore provinciale della Lega nei confronti della portavoce comunale di Cassino, Angela Abbatecola, rea di non precisati capi di imputazione merita una breve risposta. La nostra portavoce ha agito in totale accordo e sintonia con gli organi del partito, ad ogni livello».
Le difese di Claudio Lena sono state prese anche da Carlo Maria D’Alessandro con un duro attacco alla Lega. Proprio i consiglieri leghisti insieme ai dissidenti di Forza Italia contribuirono alla sfiducia di D’Alessandro. Il quale scrive «È gravissimo quanto accaduto nelle ultime ore da parte dei dirigenti locali e provinciali della Lega ed in particolare del coordinatore provinciale Palombo, che dopo aver logorato la mia amministrazione per oltre un anno è riuscito nell’impresa epica di logorare e distruggere in poche decine di giorni anche l’unità del centrodestra, che tutti sappiamo fosse la soluzione da porre in campo per le prossime elezioni amministrative. Il comportamento assunto nei confronti di un uomo perbene e professionista serio, competente e capace quale Claudio Lena, che aveva dato la propria disponibilità a ricomporre il quadro dell’alleanza di centrodestra che in Italia ovunque viene auspicata, testimonia lo scellerato disegno politico di un manipolo di politicanti attuato nel nome di un partito che, peraltro, in loro non si riconosce».
Tra i civici Massimiliano Mignanelli è ancora incerto se presentarsi da solo o con altri. Il dialogo è aperto sia con la Lega e sia con Petrarcone. Va da solo Renato De Sanctis con la lista Sinistra Unita di Vincenzo Durante. M5S dovrebbe essere guidato dall’avvocato Giuseppe Martini.
Domenico Tortolano